Lo studio si incentra su "La Savoye" del poeta e medico Jacques Peletier du Mans. L'opera, che si inserisce nella "mode verte" dell'epoca, è soprattutto un esempio di quell'unione tra scienza e morale che così ben risponde alle aspirazioni della corte di Savoia (chiari i rinvii alla Città del Vero e agli Hecathomniti). Peletier du Mans, che forse ambiva a diventare medico di Margherita come già Grévin, vuole qui sondare i segreti della Natura e misurare le capacità e i limiti dell'uomo. Ne risulta un'opera che corrisponde alla varietà dell'universo, sorta di nuovo theatrum mundi. L'indagine si sofferma sull'attualità, come ad esempio le interpretazioni date del terremoto di Ferrara (1570-72), visto come il risultato dell'odio di Dio verso la città e il duca Alfonso, figlio di Renata, colpevole di aver troppo protetto gli ebrei. Ma particolare attenzione è rivolta ai rimedi botanici, sulla scia di altri importanti studiosi: Gesner (Historia plantarum e De raris et admirandis herbis), Mizauld (De mundi sphaera, La maison champestre...), Grévin (Deux livres de venins), Pietro Andrea Mattioli (Commenti a Dioscoride, contemporanei della Savoye), le riflessioni del Cardano sui miracoli. Nel risulta il quadro di un rapporto tra la montagna reale e quella pensata che influenzerà la concezione estetica della montagna dei secoli successivi.

« Je và et vien par volontaire fuite » : La Savoye en bleu, en vert, en noir

GORRIS, Rosanna
2015-01-01

Abstract

Lo studio si incentra su "La Savoye" del poeta e medico Jacques Peletier du Mans. L'opera, che si inserisce nella "mode verte" dell'epoca, è soprattutto un esempio di quell'unione tra scienza e morale che così ben risponde alle aspirazioni della corte di Savoia (chiari i rinvii alla Città del Vero e agli Hecathomniti). Peletier du Mans, che forse ambiva a diventare medico di Margherita come già Grévin, vuole qui sondare i segreti della Natura e misurare le capacità e i limiti dell'uomo. Ne risulta un'opera che corrisponde alla varietà dell'universo, sorta di nuovo theatrum mundi. L'indagine si sofferma sull'attualità, come ad esempio le interpretazioni date del terremoto di Ferrara (1570-72), visto come il risultato dell'odio di Dio verso la città e il duca Alfonso, figlio di Renata, colpevole di aver troppo protetto gli ebrei. Ma particolare attenzione è rivolta ai rimedi botanici, sulla scia di altri importanti studiosi: Gesner (Historia plantarum e De raris et admirandis herbis), Mizauld (De mundi sphaera, La maison champestre...), Grévin (Deux livres de venins), Pietro Andrea Mattioli (Commenti a Dioscoride, contemporanei della Savoye), le riflessioni del Cardano sui miracoli. Nel risulta il quadro di un rapporto tra la montagna reale e quella pensata che influenzerà la concezione estetica della montagna dei secoli successivi.
2015
978-2-600-01946-0
Letteratura francese del XVI secolo Rapporti italo-francesi nel Cinquecento Margherita di Francia Jacques Peletier du Mans, Jacques Grévin, Pierre Demay, Gesner, Giovanni Mainardi, Musa Brasavola, Mattioli, Cardano.
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