Il presente contributo si propone di illustrare le innovazioni previste dal protocollo n. 16 alla Convenzione dei diritti dell’uomo, che introduce per gli Stati membri la possibilità di chiedere alla Corte europea di rendere un parere sull’interpretazione o sull’applicazione della Convenzione nel contesto di un giudizio pendente a livello nazionale, senza che tale parere abbia effetto vincolante.Nel valutare l’incidenza che questa novità potrà avere sul ruolo della Corte di Strasburgo si è mosso dai due obiettivi perseguiti: il primo è quello di introdurre una nuova procedura che consenta la riduzione del carico di lavoro della Corte nel lungo periodo.il secondo obiettivo è quello di promuovere il dialogo tra i giudici e potenziare il ruolo «costituzionale» della Corte di Strasburgo.Il protocollo n. 16 alla CEDU propone uno strumento che dovrebbe ridurre nel medio periodo le frizioni eventualmente esistenti tra la tutela giudiziaria interna e la protezione internazionale dei diritti fondamentali, senza precludere la via del ricorso individuale che deve restare sempre aperta dopo la procedura nazionale. La scommessa del protocollo n. 16 CEDU diventa non quella di far dire cose nuove alla Corte, ma di consentirle di dirle in anticipo rispetto alla presentazione di ricorsi che hanno un contenuto analogo.

Il protocollo n. 16 alla Cedu: la tutela dei diritti nella prospettiva del nuovo rinvio interpretativo alla Corte di Strasburgo

CRIVELLI, Elisabetta
2014-01-01

Abstract

Il presente contributo si propone di illustrare le innovazioni previste dal protocollo n. 16 alla Convenzione dei diritti dell’uomo, che introduce per gli Stati membri la possibilità di chiedere alla Corte europea di rendere un parere sull’interpretazione o sull’applicazione della Convenzione nel contesto di un giudizio pendente a livello nazionale, senza che tale parere abbia effetto vincolante.Nel valutare l’incidenza che questa novità potrà avere sul ruolo della Corte di Strasburgo si è mosso dai due obiettivi perseguiti: il primo è quello di introdurre una nuova procedura che consenta la riduzione del carico di lavoro della Corte nel lungo periodo.il secondo obiettivo è quello di promuovere il dialogo tra i giudici e potenziare il ruolo «costituzionale» della Corte di Strasburgo.Il protocollo n. 16 alla CEDU propone uno strumento che dovrebbe ridurre nel medio periodo le frizioni eventualmente esistenti tra la tutela giudiziaria interna e la protezione internazionale dei diritti fondamentali, senza precludere la via del ricorso individuale che deve restare sempre aperta dopo la procedura nazionale. La scommessa del protocollo n. 16 CEDU diventa non quella di far dire cose nuove alla Corte, ma di consentirle di dirle in anticipo rispetto alla presentazione di ricorsi che hanno un contenuto analogo.
2014
9788849529555
Cedu, Protocollo 16, rinvio interpretativo
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