Il contributo analizza la disciplina dell'autorizzazione giudiziale al riconoscimento dei figli nati da relazioni incestuose tra parenti e affini come novellata a seguito della riforma della filiazione (che ha modificato l'art. 251 c.c.) ed esamina le principali questioni che la riforma, pur ampiamente attesa, ha lasciato irrisolte, in particolare quella relativa alla necessità e alla funzione dell'autorizzazione in caso di riconoscimento di una persona maggiore d'età e capace (e quindi già in grado di esprimere un consapevole assenso al riconoscimento). Nello scritto ci si pone anche il problema della funzione che l'autorizzazione ex art. 251 c.c. può assumere nel procedimento per la dichiarazione giudiziale della paternità o della maternità incestuose, problema divenuto rilevante a seguito della scelta del legislatore della riforma di inserire un rinvio all'autorizzazione ex art. 251 c.c. anche nel contesto dell'art. 278 c.c., anche qui senza peraltro distinguere tra figli minori e figli maggiori di età.
L'autorizzazione giudiziale al riconoscimento dei figli nati da parenti o affini
TROIANO, Stefano
2014-01-01
Abstract
Il contributo analizza la disciplina dell'autorizzazione giudiziale al riconoscimento dei figli nati da relazioni incestuose tra parenti e affini come novellata a seguito della riforma della filiazione (che ha modificato l'art. 251 c.c.) ed esamina le principali questioni che la riforma, pur ampiamente attesa, ha lasciato irrisolte, in particolare quella relativa alla necessità e alla funzione dell'autorizzazione in caso di riconoscimento di una persona maggiore d'età e capace (e quindi già in grado di esprimere un consapevole assenso al riconoscimento). Nello scritto ci si pone anche il problema della funzione che l'autorizzazione ex art. 251 c.c. può assumere nel procedimento per la dichiarazione giudiziale della paternità o della maternità incestuose, problema divenuto rilevante a seguito della scelta del legislatore della riforma di inserire un rinvio all'autorizzazione ex art. 251 c.c. anche nel contesto dell'art. 278 c.c., anche qui senza peraltro distinguere tra figli minori e figli maggiori di età.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.