Inizialmente regolata, e limitata, dall'onore e dalla gloria proprie di una casta guerriera, la guerra diventa, con l'apparizione dello Stato moderno e della democrazia, il fondamento e l'intensità massima della vita di una nazione. Per Caillois, la guerra assolve così, nelle società democratiche, le stesse funzioni un tempo svolte dalla festa, esercitando la fascinazione propria all'unica manifestazione del sacro ormai concessa al mondo contemporaneo. Scritto negli anni successivi al secondo conflitto mondiale, "La vertigine della guerra" non si limita a indagare la mobilitazione totale perpetrata dai regimi del Novecento, ma mostra come, in maniera più inquietante, ogni democrazia rechi con sé, proprio nel suo rapporto con la guerra, il principio comune ad ogni deriva totalitaria.
La vertigine della guerra
Tabacchini, Marco;
2014-01-01
Abstract
Inizialmente regolata, e limitata, dall'onore e dalla gloria proprie di una casta guerriera, la guerra diventa, con l'apparizione dello Stato moderno e della democrazia, il fondamento e l'intensità massima della vita di una nazione. Per Caillois, la guerra assolve così, nelle società democratiche, le stesse funzioni un tempo svolte dalla festa, esercitando la fascinazione propria all'unica manifestazione del sacro ormai concessa al mondo contemporaneo. Scritto negli anni successivi al secondo conflitto mondiale, "La vertigine della guerra" non si limita a indagare la mobilitazione totale perpetrata dai regimi del Novecento, ma mostra come, in maniera più inquietante, ogni democrazia rechi con sé, proprio nel suo rapporto con la guerra, il principio comune ad ogni deriva totalitaria.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.