È considerazione ormai condivisa che le imprese siano sempre più spesso spronate ad allestire sistemi “integrati” di governo dei rischi, in grado di cogliere e di gestire condizioni di rischio potenzialmente pervasive (Coso, 2004). Allo stesso modo le imprese sono chiamate a dare conto dei rischi a cui si espongono e dei sistemi di risk management che attivano, secondo modalità che spaziano dall’informativa obbligatoria a quella volontaria. La “demand of risk disclosure” è infatti in progressivo aumento (Icaew, 2011).Il presente contributo analizza la risk disclosure (RD) offerta nell’ambito della reportistica volta ad offrire una visione “integrata” del processo di creazione di valore: l’integrated reporting (IR). Tra gli obiettivi dell’IR, di cui si forniscono di seguito alcuni elementi di inquadramento, vi è infatti quello di rispondere al seguente interrogativo: “quali sono i rischi specifici che influiscono sulla capacità dell’impresa di creare valore a breve, medio o lungo termine e in che modo vengono gestiti dall’impresa?”.Tale interrogativo è qui assunto a riferimento per indagare la qualità dell’informativa in ordine ai fattori di rischio (nella letteratura internazionale, risk factors), alle modalità di gestione dei rischi (risk management) e alle previsioni in ordine alla manifestazione dei rischi (risk forecasts). La prospettiva secondo la quale si procede nell’analisi è quella del Financial Accounting e, più in particolare, del filone di ricerca che apprezza la qualità della narrative disclosure verificando la presenza di “bias” (“distorsioni informative”) riconducibili all’esigenza dell’accountor di controllare le impressioni dell’accountee (Leary e Kowalski, 1990; Neu, 1991; Neu et al., 1998).Raccogliendo lo stimolo ad indagare i termini secondo cui l’IR favorisce la “ridefinizione” della corporate accountability (Busco et al., 2013), anche mediante un approccio “integrato” al risk management (Quarchioni e Trovarelli, 2013), la ricerca amplia le conoscenze in ordine ai connotati della reportistica integrata e alle motivazioni sottostanti il suo impiego (Lai et al., 2013a e 2013b).

INTEGRATED REPORTING E RISK DISCLOSURE: PRIME EVIDENZE DAL “PROGETTO PILOTA” DELL’IIRC

Melloni, Gaia;STACCHEZZINI, Riccardo
2013-01-01

Abstract

È considerazione ormai condivisa che le imprese siano sempre più spesso spronate ad allestire sistemi “integrati” di governo dei rischi, in grado di cogliere e di gestire condizioni di rischio potenzialmente pervasive (Coso, 2004). Allo stesso modo le imprese sono chiamate a dare conto dei rischi a cui si espongono e dei sistemi di risk management che attivano, secondo modalità che spaziano dall’informativa obbligatoria a quella volontaria. La “demand of risk disclosure” è infatti in progressivo aumento (Icaew, 2011).Il presente contributo analizza la risk disclosure (RD) offerta nell’ambito della reportistica volta ad offrire una visione “integrata” del processo di creazione di valore: l’integrated reporting (IR). Tra gli obiettivi dell’IR, di cui si forniscono di seguito alcuni elementi di inquadramento, vi è infatti quello di rispondere al seguente interrogativo: “quali sono i rischi specifici che influiscono sulla capacità dell’impresa di creare valore a breve, medio o lungo termine e in che modo vengono gestiti dall’impresa?”.Tale interrogativo è qui assunto a riferimento per indagare la qualità dell’informativa in ordine ai fattori di rischio (nella letteratura internazionale, risk factors), alle modalità di gestione dei rischi (risk management) e alle previsioni in ordine alla manifestazione dei rischi (risk forecasts). La prospettiva secondo la quale si procede nell’analisi è quella del Financial Accounting e, più in particolare, del filone di ricerca che apprezza la qualità della narrative disclosure verificando la presenza di “bias” (“distorsioni informative”) riconducibili all’esigenza dell’accountor di controllare le impressioni dell’accountee (Leary e Kowalski, 1990; Neu, 1991; Neu et al., 1998).Raccogliendo lo stimolo ad indagare i termini secondo cui l’IR favorisce la “ridefinizione” della corporate accountability (Busco et al., 2013), anche mediante un approccio “integrato” al risk management (Quarchioni e Trovarelli, 2013), la ricerca amplia le conoscenze in ordine ai connotati della reportistica integrata e alle motivazioni sottostanti il suo impiego (Lai et al., 2013a e 2013b).
2013
9788820490003
Risk disclosure; risk management; risk factors; integrated reporting
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