Artigiano delle riforme. Stile rustico e ricerca della sapienza nell'opera di Bernard Palissy (1510-1590). Questa tesi intende proporre una nuova lettura, complessiva e aggiornata, dell’opera artistica, figurativa e scritta, di Bernard Palissy, ceramista francese vissuto tra il 1510 e il 1590. Questo autore poliedrico ha suscitato un grande interesse nell’Ottocento dando luogo a diverse biografie, ma cadde di nuovo nell’oblio della storia dell’arte fino agli scavi del giardino delle Tuileries negli anni 1980, scavi che fecero emergere il suo forno e migliaia di frammenti di materiale ceramico. Questa fondamentale scoperta generò nuove ricerche e la prima monografia di stampo storico-artistico ad opera dello studioso americano Leonard Amico (1996). Spesso considerato in modo isolato per la peculiarità delle sue opere, esclusivamente dedicate alla rappresentazione minuziosa della natura osservata nella sua regione del sud ovest della Francia, il fenomeno Palissy necessitava una riflessione aggiornata che potesse aiutare a comprendere i manufatti che ancora oggi continuano a stupire l’osservatore, per la peculiarità dei loro soggetti e il virtuosismo della loro realizzazione. In particolare, mancava una riflessione di carattere storico artistico sullo statuto, la funzione e la ricezione di tali opere, nonché del loro stretto legame tra la fede protestante dell’artista, i suoi interessi scientifici e le sue scelte iconografiche. Sempre menzionato nella letteratura relativa, ma mai veramente interrogato, questo nesso tra la religione rivendicata dall’autore e la sua arte in un certo modo iconoclasta mancava ancora di una riflessione dedicata. Il presente lavoro si compone di cinque capitoli. Il primo si propone di fare il punto circa le conoscenze certe relative alla vita e all’attività di Palissy, nonché dello stato della storiografia a lui dedicata. Prosegue con una riflessione metodologica sugli obiettivi e i mezzi di questa tesi, e presenta il catalogo delle opere che saranno contemplate in seguito. Considerata la natura frammentaria dei numerosissimi reperti che costituirebbero l’opera completa, questo corpus non è esaustivo e si deve dunque intendere come un campione significativo dell’arte ceramica qualificata come “rustica”. Vengono inoltre presentati i tre scritti di cui fu autore il ceramista, opere che sono il pilastro della nostra riflessione, perché al di là del fatto di custodire il pensiero palissiano, essi racchiudono la descrizione dettagliata della grotta realizzata per il Connestabile Anne de Montmorency, e di un progetto di giardino, oltre a un racconto autobiografico sulla vocazione artistica dell’autore stesso. Il secondo capitolo entra nel merito della questione del contesto riformatore in cui presero forma le opere di Palissy. Viene sviluppata la definizione di Riforma, intesa sia sul piano spirituale, con la diffusione del calvinismo che toccò principalmente la borghesia gli artigiani e gli artisti francesi, sia sul piano artistico, con l’affermazione degli artigiani quali detentori di un sapere pratico affidato a trattati scritti in lingua vernacolare, di cui fanno parte appunto le pubblicazioni del nostro protagonista. A proposito della religione protestante si affrontano la concezione dell’arte e i fondamentali cambiamenti imposti alle immagini di culto, alla luce dei quali tenteremo di spiegare la decisione del Nostro di abbandonare l’iniziale professione di pittore di vetrate destinate alle chiese per intraprendere una la carriera di ceramista naturalista. Il terzo capitolo intende soffermarsi sulla nozione di “rustico” che Palissy utilizza per qualificare le sue opere, sia le rustiques figulines sia la grotta per il Connestabile di Montmorency. Partendo dal lessico architettonico, si cerca di collocare l’antro palissiano nell’orizzonte artistico che vede diffondersi su scala europea il gusto per l’estetica rustica. È analizzata la simbologia legata alle erme che ornano la grotta, motivo ricorrente dell’arte rinascimentale e prediletto dal Nostro. Evidenziate le radici contestuali che sottintendono la nascita delle grotta, si evidenzia l’originalità dell’interpretazione del “rustico” da parte del ceramista di Saintes. Il quarto capitolo è dedicato alla descrizione del giardino di Palissy, un giardino che però rimase solo sulla carta in quanto, sino ad ora, non si è potuta determinare l’esistenza di alcuna traduzione pratica di quell’elaborato progetto. In questo capitolo si cerca di approfondire alcune argomentazioni lasciate in sospeso dalle ricerche precedenti ovvero la natura stessa della pubblicazione in cui l’autore sviluppa il prospetto del giardino, in bilico fra utopia e concreta realizzazione, e la controversa riflessione sulle fonti che ispirarono le didascalie bibliche grazie alle quali Palissy scandisce la visita ai diversi luoghi del giardino. Vengono inoltre proposti nuovi confronti con altri giardini dell’epoca, ponendo la questione della dimensione religiosa dei parchi rinascimentali. Il quinto capitolo, infine, è dedicato al vasellame e al nesso tra scienza religione e arte che si instaura nelle opere palissiane. Partendo dal contesto per cui furono creati, cioè quello dell’”arte del banchetto”, viene proposta una lettura di tali oggetti come manufatti destinati alle wunderkammern in virtù di un’iconografia ricorrente e di specifiche tecniche di realizzazione. Con quest’ultimo capitolo si propone una lettura spirituale delle rustiques sostanziata dall’insieme delle ricerche e delle interpretazioni elaborate lungo l’intero lavoro.
This thesis proposes a new and up-to-date reading of the artistic, figurative and written works of Bernard Palissy, a French potter who lived between 1510 and 1590. This work is divided into five chapters, the first of which takes on the current knowledge about Palissy’s life and work and the status of historiography about this artist. A methodological analysis will be achieved by studying a meaningful sample of his craftsmanship, as well as reflecting upon three of his written works. The second chapter will examine the context in which the Reform influenced Palissy’s work. A definition of Reform is developed in this chapter both on a spiritual level, with the spread of Calvanism among the bourgeoisie, and French craftsmen and artists, and artistically, with the establishment of craftsmen as owners of a practical knowledge culminated in essays written in vernacular languages, of which the publications of our author are an example. The third chapter focuses on the notion of “rustic” that Palissy uses to describe his works, the rustiques figulines as well as the cave for the Constable of Montmorency. Starting from the architectural lexicon we try to locate the palissian lair in the artistic horizon where the taste for rustic was spreading on a Europe-wide scale. The fourth chapter is devoted to the description of Palissy’s garden, while trying to study in depth the nature of the publication itself, its possible sources and proposing new comparisons with other gardens of the time, raising the question of the religious dimension of the renaissance parks. Finally, the fifth chapter concentrates on the pottery and the link between science, religion and art that is created in the works of Palissy. Starting from the context for which they were created, namely that of the “art of the banquet”, we propose an interpretation of this objects as artefacts destined to the wunderkammern by virtue of a recurrent iconography and of specific techniques of realisation. With this final chapter is suggested a spiritual reading of the rustiques which is substantiated within the research and interpretations developed throughout the thesis.
Artigiano delle riforme. Stile rustico e ricerca della sapienza nell'opera di Bernard Palissy (1510-1590).
FERDINAND, Juliette
2014-01-01
Abstract
This thesis proposes a new and up-to-date reading of the artistic, figurative and written works of Bernard Palissy, a French potter who lived between 1510 and 1590. This work is divided into five chapters, the first of which takes on the current knowledge about Palissy’s life and work and the status of historiography about this artist. A methodological analysis will be achieved by studying a meaningful sample of his craftsmanship, as well as reflecting upon three of his written works. The second chapter will examine the context in which the Reform influenced Palissy’s work. A definition of Reform is developed in this chapter both on a spiritual level, with the spread of Calvanism among the bourgeoisie, and French craftsmen and artists, and artistically, with the establishment of craftsmen as owners of a practical knowledge culminated in essays written in vernacular languages, of which the publications of our author are an example. The third chapter focuses on the notion of “rustic” that Palissy uses to describe his works, the rustiques figulines as well as the cave for the Constable of Montmorency. Starting from the architectural lexicon we try to locate the palissian lair in the artistic horizon where the taste for rustic was spreading on a Europe-wide scale. The fourth chapter is devoted to the description of Palissy’s garden, while trying to study in depth the nature of the publication itself, its possible sources and proposing new comparisons with other gardens of the time, raising the question of the religious dimension of the renaissance parks. Finally, the fifth chapter concentrates on the pottery and the link between science, religion and art that is created in the works of Palissy. Starting from the context for which they were created, namely that of the “art of the banquet”, we propose an interpretation of this objects as artefacts destined to the wunderkammern by virtue of a recurrent iconography and of specific techniques of realisation. With this final chapter is suggested a spiritual reading of the rustiques which is substantiated within the research and interpretations developed throughout the thesis.File | Dimensione | Formato | |
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