La tesi ripercorre la biografia familiare dei Railaf tra i luoghi dell’esilio nel nord dell’Olanda e la terra d’origine nel sud del Cile. Le narrazioni dei diversi componenti della famiglia si intrecciano con gli eventi della Storia e il più ampio contesto politico e sociale, dalle lotte per la terra che vede l’alleanza tra mapuche e cileni negli anni ’70, fino al golpe del generale Pinochet nel 1973 e infine l’esilio nel 1977. Tali eventi, filtrati dalle voci dei protagonisti, vengono riportati a partire dall’esperienza dei soggetti, restituendo una molteplicità di prospettive che passa attraverso differenti generazioni: Rosa e Rafael, i loro figli e la nipote Nadia, di terza generazione. Prendendo le mosse da queste narrazioni, al centro della tesi, vengono affrontate diverse tematiche: la complessa relazione tra indigeni e sinistra cilena nell’ambito della lotta politica; la violenza e la destrutturazione prodotte dal golpe e dalla repressione, e allo stesso tempo le strategie di resistenza messe in atto dagli attori sociali e le modalità di ricostruzione di se stessi e del proprio quotidiano; il tema dell’esilio, legato alla questione della violenza politica, interpretato attraverso il riferimento alla pratica dell’abitare; infine l’esperienza della seconda generazione, che torna su temi quali la trasmissione del dolore, la costruzione di se stessi tra origini mapuche e contesto olandese, aprendo inoltre alla riflessione sulla memoria. Le linee principali che attraversano tutta la tesi riguardano la pratica politica e le sue trasformazioni nel passaggio da una generazione all’altra, aspetto affrontato prendendo in considerazione in particolare l’associazione mapuche Folil che ha sede in Olanda, e infine la narrazione come una pratica che se da una parte partecipa alla costruzione di senso rispetto al proprio vissuto, dall’altra implica una certa dose di silenzio e oblio, come mette in luce la continua manipolazione della figura dell’eroe Lautaro.

The thesis traces the biography of the Railaf family between their exile in the Netherlands and their homeland in the south of Chile. The narratives of different family members are intertwined with historical events and the wider political and social context, starting from the struggles for the land in the 70s, with the alliance between Mapuche and Chileans, up to the coup of General Pinochet in 1973 and finally the political exile in 1977. These events, filtered by the voices of the protagonists, are red through the experience of the subjects, returning a multiplicity of perspectives through different generations: Rosa and Rafael, their children, and Nadia, from the third generation. Building on these narratives - core of the thesis - several issues are addressed: the complex relationship between indigenous people and the Chilean left; the violence and disintegration produced by the coup, yet at the same time the strategies of resistance enacted by social actors and the way they are engaged in the reconstruction of themselves and their daily life; the subject of exile, related to the issue of political violence, interpreted by reference to the practice of dwelling; and finally the experience of the second generation, related to topics such as the transmission of pain, the negotiation between the Mapuche origin and the Dutch context, the issue of memory. The main lines that run through the whole thesis address the political practice and its transformations in the transition from one generation to the other, the way subjects cope with political violence and finally narrative as a practice that while participating in the construction of meaning and coherence, also implies a certain amount of silence and oblivion.

«Porqué yo siento un dolor». Storia di una famiglia mapuche tra politica, esilio, memoria

CASAGRANDE, Olivia
2014-01-01

Abstract

The thesis traces the biography of the Railaf family between their exile in the Netherlands and their homeland in the south of Chile. The narratives of different family members are intertwined with historical events and the wider political and social context, starting from the struggles for the land in the 70s, with the alliance between Mapuche and Chileans, up to the coup of General Pinochet in 1973 and finally the political exile in 1977. These events, filtered by the voices of the protagonists, are red through the experience of the subjects, returning a multiplicity of perspectives through different generations: Rosa and Rafael, their children, and Nadia, from the third generation. Building on these narratives - core of the thesis - several issues are addressed: the complex relationship between indigenous people and the Chilean left; the violence and disintegration produced by the coup, yet at the same time the strategies of resistance enacted by social actors and the way they are engaged in the reconstruction of themselves and their daily life; the subject of exile, related to the issue of political violence, interpreted by reference to the practice of dwelling; and finally the experience of the second generation, related to topics such as the transmission of pain, the negotiation between the Mapuche origin and the Dutch context, the issue of memory. The main lines that run through the whole thesis address the political practice and its transformations in the transition from one generation to the other, the way subjects cope with political violence and finally narrative as a practice that while participating in the construction of meaning and coherence, also implies a certain amount of silence and oblivion.
2014
Mapuche; Cile; Dittatura Pinochet; Esilio; Violenza Politica; Storie di Vita; Memoria e Oblio
La tesi ripercorre la biografia familiare dei Railaf tra i luoghi dell’esilio nel nord dell’Olanda e la terra d’origine nel sud del Cile. Le narrazioni dei diversi componenti della famiglia si intrecciano con gli eventi della Storia e il più ampio contesto politico e sociale, dalle lotte per la terra che vede l’alleanza tra mapuche e cileni negli anni ’70, fino al golpe del generale Pinochet nel 1973 e infine l’esilio nel 1977. Tali eventi, filtrati dalle voci dei protagonisti, vengono riportati a partire dall’esperienza dei soggetti, restituendo una molteplicità di prospettive che passa attraverso differenti generazioni: Rosa e Rafael, i loro figli e la nipote Nadia, di terza generazione. Prendendo le mosse da queste narrazioni, al centro della tesi, vengono affrontate diverse tematiche: la complessa relazione tra indigeni e sinistra cilena nell’ambito della lotta politica; la violenza e la destrutturazione prodotte dal golpe e dalla repressione, e allo stesso tempo le strategie di resistenza messe in atto dagli attori sociali e le modalità di ricostruzione di se stessi e del proprio quotidiano; il tema dell’esilio, legato alla questione della violenza politica, interpretato attraverso il riferimento alla pratica dell’abitare; infine l’esperienza della seconda generazione, che torna su temi quali la trasmissione del dolore, la costruzione di se stessi tra origini mapuche e contesto olandese, aprendo inoltre alla riflessione sulla memoria. Le linee principali che attraversano tutta la tesi riguardano la pratica politica e le sue trasformazioni nel passaggio da una generazione all’altra, aspetto affrontato prendendo in considerazione in particolare l’associazione mapuche Folil che ha sede in Olanda, e infine la narrazione come una pratica che se da una parte partecipa alla costruzione di senso rispetto al proprio vissuto, dall’altra implica una certa dose di silenzio e oblio, come mette in luce la continua manipolazione della figura dell’eroe Lautaro.
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