Il progetto di dottorato “La coroplastica a soggetto infantile nella tradizione votiva greca. Il caso di Satyrion” si è proposto di prendere in esame le terrecotte votive raffiguranti neonati, bambini e adolescenti da contesti magnogreci e greci, dal periodo arcaico fino all’ellenismo, traendo spunto dall’analisi del materiale coroplastico proveniente dalle undici favisse del santuario della Sorgente di Saturo (TA). Proprio il caso di Saturo è apparso emblematico per la definizione delle principali problematiche riguardanti le tipologie oggetto del presente studio. Il santuario della Sorgente si colloca in una piccola valle caratterizzata dalla presenza di acque sorgive posta a nord di Porto Saturo, località sita a 12 km a sud – est di Taranto. L’area sacra comprendente, per ora, tre grandi edifici di forma rettangolare di età arcaica e un sacello a pianta quadrangolare in blocchi regolari di carparo, databile al VI secolo a.C. Intorno a questa struttura sono state scoperte undici stipi votive, le quali hanno restituito migliaia di reperti ceramici e votivi fittili che attestano un’intensa frequentazione del sito a partire dalla seconda metà del VII secolo a.C. con successivi interventi riferibili ai decenni centrali del IV secolo a.C. fino ai primissimi anni del III secolo a.C. Grazie ad alcune attestazioni di carattere epigrafico è stato inoltre ipotizzato che fosse Afrodite, dea connessa con la fertilità del mondo della natura e degli uomini, la divinità principale venerata nel santuario. Partendo dall’enorme potenziale dimostrato dal santuario, in termini di possibilità di ricostruzione di culti e riti alla luce del prezioso materiale rinvenuto, si è lavorato in questi anni alla messa a fuoco di diverse problematiche, volte principalmente all’individuazione degli attori sociali del culto e ad una lettura integrata degli elementi a disposizione. All’interno di questo percorso, lo studio analitico della coroplastica a soggetto infantile ha avuto un ruolo determinante, sia in relazione al contesto del santuario della Sorgente che, più in generale, in relazione alla tradizione votiva greca. La finalità è stata duplice: da un lato individuarne le caratteristiche tipologiche e cronologiche e dall’altro determinare la funzionalità e la ritualità connessa a questo tipo di offerte, nell’ambito del santuario della Sorgente di Saturo e, più estesamente, in altri contesti sacri coevi. La scelta di questo progetto è nata quindi dall’esigenza di voler colmare, per quanto possibile, evidenti e gravi squilibri conoscitivi: se infatti la coroplastica votiva gode in generale di studi approfonditi e dettagliati, quella di soggetto infantile lamenta la carenza, eccetto rari casi, di una trattazione omogenea che non si limiti solo all’aspetto iconografico ma che comprenda anche una distinzione tipologia precisa ed una corretta definizione cronologica. L’indagine svolta è risultata essenziale e imprescindibile per confermare la titolarità del culto nel santuario, ma soprattutto per comprendere il rapporto esistente tra offerta e divinità rintracciando, laddove possibile, l’identità sociale dell’offerente e dunque le intenzioni sottese alla dedica e le modalità rituali di deposizione del dono votivo. L’analisi della coroplastica a soggetto infantile ha permesso inoltre di riconoscere un culto centrato intorno ai temi della fertilità e della fecondità, che include anche riti di passaggio con cui i giovani si avvicinavano al matrimonio e alla procreazione, garantendo la sopravvivenza della comunità.

Saturo (Leporano, Italy) is a site about 12 km south-east of Taranto, situated on a promontory overlooking Porto Perone and Porto Saturo, two small inlets on the Gulf of Taranto, on the Ionic sea. Excavations carried out in the XXth century have shown an impressive continuity of occupation, with archaeological remains of Bronze Age and Iron Age settlements, of two Greek sanctuaries and of a very large Roman Villa. From 2007 Sapienza – University of Rome has restarted fieldwork in the Greek sanctuary so called “Santuario della Sorgente” (2007-2010). Many terrecotta figurines of children were found in the earth fills of the eleven favissae at the site. This PhD research presents a complete study of the votive terracottas depicting infants, children and adolescents in Saturo and in other contexts of Magna Graecia, Sicily and Greece, during the Classical and Hellenistic periods. Moreover it attemps to draw meaningful deductions about this kind of offerings and the rites (especially of passage) connected to Aphrodite, goddess associated with fertility of the natural world and of men, the main deity worshiped in the sanctuary.

La coroplastica a soggetto infantile nella tradizione votiva greca. Il caso di Satyrion

Marchetti, Chiara Maria
2014-01-01

Abstract

Saturo (Leporano, Italy) is a site about 12 km south-east of Taranto, situated on a promontory overlooking Porto Perone and Porto Saturo, two small inlets on the Gulf of Taranto, on the Ionic sea. Excavations carried out in the XXth century have shown an impressive continuity of occupation, with archaeological remains of Bronze Age and Iron Age settlements, of two Greek sanctuaries and of a very large Roman Villa. From 2007 Sapienza – University of Rome has restarted fieldwork in the Greek sanctuary so called “Santuario della Sorgente” (2007-2010). Many terrecotta figurines of children were found in the earth fills of the eleven favissae at the site. This PhD research presents a complete study of the votive terracottas depicting infants, children and adolescents in Saturo and in other contexts of Magna Graecia, Sicily and Greece, during the Classical and Hellenistic periods. Moreover it attemps to draw meaningful deductions about this kind of offerings and the rites (especially of passage) connected to Aphrodite, goddess associated with fertility of the natural world and of men, the main deity worshiped in the sanctuary.
2014
Coroplastica; Religione greca; infanzia
Il progetto di dottorato “La coroplastica a soggetto infantile nella tradizione votiva greca. Il caso di Satyrion” si è proposto di prendere in esame le terrecotte votive raffiguranti neonati, bambini e adolescenti da contesti magnogreci e greci, dal periodo arcaico fino all’ellenismo, traendo spunto dall’analisi del materiale coroplastico proveniente dalle undici favisse del santuario della Sorgente di Saturo (TA). Proprio il caso di Saturo è apparso emblematico per la definizione delle principali problematiche riguardanti le tipologie oggetto del presente studio. Il santuario della Sorgente si colloca in una piccola valle caratterizzata dalla presenza di acque sorgive posta a nord di Porto Saturo, località sita a 12 km a sud – est di Taranto. L’area sacra comprendente, per ora, tre grandi edifici di forma rettangolare di età arcaica e un sacello a pianta quadrangolare in blocchi regolari di carparo, databile al VI secolo a.C. Intorno a questa struttura sono state scoperte undici stipi votive, le quali hanno restituito migliaia di reperti ceramici e votivi fittili che attestano un’intensa frequentazione del sito a partire dalla seconda metà del VII secolo a.C. con successivi interventi riferibili ai decenni centrali del IV secolo a.C. fino ai primissimi anni del III secolo a.C. Grazie ad alcune attestazioni di carattere epigrafico è stato inoltre ipotizzato che fosse Afrodite, dea connessa con la fertilità del mondo della natura e degli uomini, la divinità principale venerata nel santuario. Partendo dall’enorme potenziale dimostrato dal santuario, in termini di possibilità di ricostruzione di culti e riti alla luce del prezioso materiale rinvenuto, si è lavorato in questi anni alla messa a fuoco di diverse problematiche, volte principalmente all’individuazione degli attori sociali del culto e ad una lettura integrata degli elementi a disposizione. All’interno di questo percorso, lo studio analitico della coroplastica a soggetto infantile ha avuto un ruolo determinante, sia in relazione al contesto del santuario della Sorgente che, più in generale, in relazione alla tradizione votiva greca. La finalità è stata duplice: da un lato individuarne le caratteristiche tipologiche e cronologiche e dall’altro determinare la funzionalità e la ritualità connessa a questo tipo di offerte, nell’ambito del santuario della Sorgente di Saturo e, più estesamente, in altri contesti sacri coevi. La scelta di questo progetto è nata quindi dall’esigenza di voler colmare, per quanto possibile, evidenti e gravi squilibri conoscitivi: se infatti la coroplastica votiva gode in generale di studi approfonditi e dettagliati, quella di soggetto infantile lamenta la carenza, eccetto rari casi, di una trattazione omogenea che non si limiti solo all’aspetto iconografico ma che comprenda anche una distinzione tipologia precisa ed una corretta definizione cronologica. L’indagine svolta è risultata essenziale e imprescindibile per confermare la titolarità del culto nel santuario, ma soprattutto per comprendere il rapporto esistente tra offerta e divinità rintracciando, laddove possibile, l’identità sociale dell’offerente e dunque le intenzioni sottese alla dedica e le modalità rituali di deposizione del dono votivo. L’analisi della coroplastica a soggetto infantile ha permesso inoltre di riconoscere un culto centrato intorno ai temi della fertilità e della fecondità, che include anche riti di passaggio con cui i giovani si avvicinavano al matrimonio e alla procreazione, garantendo la sopravvivenza della comunità.
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Tipologia: Tesi di dottorato
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