La tela con "La Desolazione nello studio di Raffaello al momento della sua morte", oggi conservata nel palazzo di Caterina, residenza estiva degli zar a Tsarskoye Selo (Pushkin), è stata commissionata nel 1841 dal granduca Alessandro (1818-1881), principe ereditario di Russia, a Felice Schiavoni, pittore nato a Trieste nel 1803 e morto a Venezia nel 1881. La tela è uno dei numerosi esempi di opere d’arte che, fin dall’inizio dell’Ottocento, sono dedicate alle vicende biografiche del maestro di Urbino. L'opera, che non presenta il corpo dell'artista ma mostra l'anticamera della sua camera da letto, propone i ritratti di alcuni degli allievi del maestro e di altri personaggi dell'epoca: Giulio Romano, Perino del Vaga, Giovanni Francesco Penni, Pietro Bembo, Baldassarre Castiglione, Ludovico Ariosto, Michelangelo ecc... La mostra di questo dipinto è stata organizzata dopo il restauro dell'opera compiuto dal museo prestatore.
La morte di Raffaello. Storia di un dipinto di Felice Schiavoni
SOGLIANI, Daniela
2009-01-01
Abstract
La tela con "La Desolazione nello studio di Raffaello al momento della sua morte", oggi conservata nel palazzo di Caterina, residenza estiva degli zar a Tsarskoye Selo (Pushkin), è stata commissionata nel 1841 dal granduca Alessandro (1818-1881), principe ereditario di Russia, a Felice Schiavoni, pittore nato a Trieste nel 1803 e morto a Venezia nel 1881. La tela è uno dei numerosi esempi di opere d’arte che, fin dall’inizio dell’Ottocento, sono dedicate alle vicende biografiche del maestro di Urbino. L'opera, che non presenta il corpo dell'artista ma mostra l'anticamera della sua camera da letto, propone i ritratti di alcuni degli allievi del maestro e di altri personaggi dell'epoca: Giulio Romano, Perino del Vaga, Giovanni Francesco Penni, Pietro Bembo, Baldassarre Castiglione, Ludovico Ariosto, Michelangelo ecc... La mostra di questo dipinto è stata organizzata dopo il restauro dell'opera compiuto dal museo prestatore.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.