La figura di Antonio Stoppani (1824-1891), prete conciliatorista, scienziato e grande divulgatore, ha suscitato negli ultimi anni un rinnovato interesse. Personalità di grande rilievo nel panorama nazionale della cultura e della scienza, egli operò in una fase decisiva per la nascita e il consolidamento dell’Italia unita intrecciando la propria vicenda biografica con quella di personalità cruciali per la storia del periodo. Il volume fornisce un ritratto a tutto tondo dell’itinerario intellettuale del geologo lombardo nell’intento di valorizzare quella poliedricità di interessi che ne fece una personalità di primo piano in settori strategici per la cultura dell’Ottocento. In primo luogo nell’ambito di discipline naturalistiche quali la geologia, la paleontologia e l’evoluzionismo; ma anche in imprese fondamentali per la crescita economica e materiale del Paese recentemente unificato come la realizzazione della carta geologica del Regno e la ricerca di nuovi combustibili. Inoltre, egli fu autore di uno dei più straordinari successi editoriali nel campo della divulgazione scientifica del secondo Ottocento, Il bel Paese (1876). Infine, fu protagonista della battaglia tra intransigenti e conciliatoristi nel ruolo di convinto sostenitore della conciliazione tra cultura religiosa e pensiero laico.
Scienza, patria, religione. Antonio Stoppani e la cultura italiana dell'Ottocento.
ZANONI, Elena
2014-01-01
Abstract
La figura di Antonio Stoppani (1824-1891), prete conciliatorista, scienziato e grande divulgatore, ha suscitato negli ultimi anni un rinnovato interesse. Personalità di grande rilievo nel panorama nazionale della cultura e della scienza, egli operò in una fase decisiva per la nascita e il consolidamento dell’Italia unita intrecciando la propria vicenda biografica con quella di personalità cruciali per la storia del periodo. Il volume fornisce un ritratto a tutto tondo dell’itinerario intellettuale del geologo lombardo nell’intento di valorizzare quella poliedricità di interessi che ne fece una personalità di primo piano in settori strategici per la cultura dell’Ottocento. In primo luogo nell’ambito di discipline naturalistiche quali la geologia, la paleontologia e l’evoluzionismo; ma anche in imprese fondamentali per la crescita economica e materiale del Paese recentemente unificato come la realizzazione della carta geologica del Regno e la ricerca di nuovi combustibili. Inoltre, egli fu autore di uno dei più straordinari successi editoriali nel campo della divulgazione scientifica del secondo Ottocento, Il bel Paese (1876). Infine, fu protagonista della battaglia tra intransigenti e conciliatoristi nel ruolo di convinto sostenitore della conciliazione tra cultura religiosa e pensiero laico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.