L’esposizione, che si inserisce nel quadro delle manifestazioni coordinate dal Comitato per le celebrazioni del secondo centenario della nascita di Garibaldi, su iniziativa del Ministero per i beni e le attività culturali e sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica, è organizzata dal Centro Internazionale d’Arte e di Cultura di Palazzo Te e promossa dal Comune di Mantova e dall’Istituto mantovano di storia contemporanea. Oltre sessanta opere fra dipinti, sculture, fotografie, documenti e libri - provenienti da musei, gallerie e collezioni private italiane - sono distribuite nelle dieci sezioni del percorso e concorrono a illustrare i grandi temi della formazione della nazione: l’intreccio tra amor di patria e amore romantico, le passioni del Quarantotto, le cospirazioni mazziniane, la partecipazione delle donne tra patriottismo ed emancipazionismo, l’epopea garibaldina, la scienza positivista e la scoperta, dopo l’unità politica, di un’Italia reale di contadini poveri, di matti, di bambini analfabeti.
Odoardo Borrani, Il 26 aprile 1859 in Firenze, Viareggio, Istituto Matteucci
SOGLIANI, Daniela
2007-01-01
Abstract
L’esposizione, che si inserisce nel quadro delle manifestazioni coordinate dal Comitato per le celebrazioni del secondo centenario della nascita di Garibaldi, su iniziativa del Ministero per i beni e le attività culturali e sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica, è organizzata dal Centro Internazionale d’Arte e di Cultura di Palazzo Te e promossa dal Comune di Mantova e dall’Istituto mantovano di storia contemporanea. Oltre sessanta opere fra dipinti, sculture, fotografie, documenti e libri - provenienti da musei, gallerie e collezioni private italiane - sono distribuite nelle dieci sezioni del percorso e concorrono a illustrare i grandi temi della formazione della nazione: l’intreccio tra amor di patria e amore romantico, le passioni del Quarantotto, le cospirazioni mazziniane, la partecipazione delle donne tra patriottismo ed emancipazionismo, l’epopea garibaldina, la scienza positivista e la scoperta, dopo l’unità politica, di un’Italia reale di contadini poveri, di matti, di bambini analfabeti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.