Introduzione: La schizofrenia è una malattia con caratteristiche eterogenee e un decorso spesso disabilitante. Le tecniche di imaging possono permettere di identificare indicatori misurabili di sottogruppi di pazienti , che condividono decorso clinico comune e , probabilmente , una componente ereditaria simile. I principali risultati riportati in letteratura, sia da studi trasversali sia da studi longitudinali, evidenziano un'associazione tra aumento volumetrico dei ventricoli o riduzione volumetrica delle cortecce prefrontali e temporali e peggior esito di malattia, definito dalla gravità dei sintomi e dalla necessità di assistenza e di ricoveri frequenti. È stata rportata un’associazione tra minor volume dell’ ippocampo e delle strutture limbiche associata con psicopatologia più severa. Obiettivi: Abbiamo studiato la relazione tra misure di esito cliniche e psicosociali e dati di imaging in una coorte di pazienti con schizofrenia . Abbiamo seguito la progressione della malattia in questa, e gli eventuali determinanti di recidiva o di miglioramento, in questa coorte di pazienti. Lo studio ha riguardato trasversalmente e longitudinalmente un campione di pazienti cronici, sottoposti a valutazione risonanza magnetica due volte. Metodi: I pazienti con schizofrenia e controlli sani sono stati reclutati come parte di uno studio longitudinale (FIRST Study). Il reclutamento al baseline è stato condotto tra dicembre 2002 e aprile 2004. Sono stati esclusi i pazienti con comorbidità psichiatrica o neurologica. I soggetti sani di controllo, non avevano disturbi di asse I (DSM-IV) nè grave malattia medica . La valutazione ha compreso una sessione di risonanza magnetica e la somministrazione di una batteria di scale cliniche e psicosociali sia al base-line sia al follow-up. L’ analisi post processing è consistita di un tracing manuale e automatico. Sono stati applicati, l'analisi multivariata della varianza ( ANOVA ) , matrici di correlazione e modelli di regressione per studiare il ruolo potenziale dei vari dati clinici e psicosociali sulle misure MR . Risultati : In un primo esperimento abbiamo valutato il volume dell'ippocampo e la sua correlazione con le misure di esito cliniche e psicosociali e abbiamo trovato una riduzione del volume dell'ippocampo nei pazienti con livelli di istruzione più bassi , maggiore durata della malattia , punteggi di sintomi positivi e negativi, maggior numero di ricoveri e qualità inferiore di vita . In un secondo esperimento abbiamo misurato volumi prefrontali nello stesso campione . I pazienti con prognosi sfavorevole avevano peggior funzionamento psicosociale rispetto a quelli con outcome migliore. Rispetto ai controlli sani , entrambi i gruppi di pazienti aveva alterazioni volumetrice a livello prefrontale ; in particolare , più basso volume nella corteccia prefrontale si presentava più pronunciatù nei pazienti con outcome sfavorevole.

Introduction: Schizophrenia is a disease with heterogeneous features and a disabling longitudinal outcome. Imaging techniques may allow identifying measurable markers of different subgroups of patients, who share common clinical course and, probably, a similar hereditary pathway. Major findings reported, both on cross-sectional and longitudinal studies, an association between larger ventricles or smaller prefrontal and temporal volumes and poor clinical outcome, defined by severity of symptoms and need of frequent assistance and hospitalizations. Smaller volumes in hippocampus and limbic structures were correlated with worse psychopathology. Objectives: We investigated the relationship between clinical and psychosocial measures and imaging data in a cohort of patients with schizophrenia. We followed up the progression of the illness in this cohort of patients, and identified determinants of relapse or remission. The study focused cross-sectionally and longitudinally on? a sample of chronic patients, who underwent magnetic resonance assessment twice. Methods: Patients with schizophrenia and healthy controls were recruited as part of a longitudinal study (First study). Baseline recruitment was conducted between December 2002 and April 2004. Patients with co-morbid psychiatric or neurological disorders, were excluded. Healthy control comparison subjects, had no DSM-IV axis I disorders or current major medical illness. Assessment included a baseline and a follow up magnetic resonance session and administration of a battery of clinical and psychosocial scales. Post processing analysis consisted in manual and automatic tracing. Multivariate analysis of variance (ANOVA), correlation matrices and regression models were applied to investigate the potential role of the different clinical and psychosocial data on MR measures. Results: We first assessed volume of hippocampus and its correlation with clinical and psychosocial functioning measures and found a reduction of hippocampal volume in those patients with lower educational levels, greater duration of illness, positive and negative symptoms’ scores number of hospitalizations and with lower quality of life. Secondly, we measured prefrontal volumes in the same sample. Patients with poor outcome had lower psychosocial functioning compared to good outcome. Compared to healthy controls, both group of patients had altered prefrontal cortex volumetric structure; in particular, lower volume in prefrontal cortex was even more pronounced in poor outcome patients.

Magnetic Resonance Correlates of Poor Outcome Schizophrenia

DUSI, Nicola
2014-01-01

Abstract

Introduction: Schizophrenia is a disease with heterogeneous features and a disabling longitudinal outcome. Imaging techniques may allow identifying measurable markers of different subgroups of patients, who share common clinical course and, probably, a similar hereditary pathway. Major findings reported, both on cross-sectional and longitudinal studies, an association between larger ventricles or smaller prefrontal and temporal volumes and poor clinical outcome, defined by severity of symptoms and need of frequent assistance and hospitalizations. Smaller volumes in hippocampus and limbic structures were correlated with worse psychopathology. Objectives: We investigated the relationship between clinical and psychosocial measures and imaging data in a cohort of patients with schizophrenia. We followed up the progression of the illness in this cohort of patients, and identified determinants of relapse or remission. The study focused cross-sectionally and longitudinally on? a sample of chronic patients, who underwent magnetic resonance assessment twice. Methods: Patients with schizophrenia and healthy controls were recruited as part of a longitudinal study (First study). Baseline recruitment was conducted between December 2002 and April 2004. Patients with co-morbid psychiatric or neurological disorders, were excluded. Healthy control comparison subjects, had no DSM-IV axis I disorders or current major medical illness. Assessment included a baseline and a follow up magnetic resonance session and administration of a battery of clinical and psychosocial scales. Post processing analysis consisted in manual and automatic tracing. Multivariate analysis of variance (ANOVA), correlation matrices and regression models were applied to investigate the potential role of the different clinical and psychosocial data on MR measures. Results: We first assessed volume of hippocampus and its correlation with clinical and psychosocial functioning measures and found a reduction of hippocampal volume in those patients with lower educational levels, greater duration of illness, positive and negative symptoms’ scores number of hospitalizations and with lower quality of life. Secondly, we measured prefrontal volumes in the same sample. Patients with poor outcome had lower psychosocial functioning compared to good outcome. Compared to healthy controls, both group of patients had altered prefrontal cortex volumetric structure; in particular, lower volume in prefrontal cortex was even more pronounced in poor outcome patients.
2014
schizophrenia; magnetic resonance; outcome
Introduzione: La schizofrenia è una malattia con caratteristiche eterogenee e un decorso spesso disabilitante. Le tecniche di imaging possono permettere di identificare indicatori misurabili di sottogruppi di pazienti , che condividono decorso clinico comune e , probabilmente , una componente ereditaria simile. I principali risultati riportati in letteratura, sia da studi trasversali sia da studi longitudinali, evidenziano un'associazione tra aumento volumetrico dei ventricoli o riduzione volumetrica delle cortecce prefrontali e temporali e peggior esito di malattia, definito dalla gravità dei sintomi e dalla necessità di assistenza e di ricoveri frequenti. È stata rportata un’associazione tra minor volume dell’ ippocampo e delle strutture limbiche associata con psicopatologia più severa. Obiettivi: Abbiamo studiato la relazione tra misure di esito cliniche e psicosociali e dati di imaging in una coorte di pazienti con schizofrenia . Abbiamo seguito la progressione della malattia in questa, e gli eventuali determinanti di recidiva o di miglioramento, in questa coorte di pazienti. Lo studio ha riguardato trasversalmente e longitudinalmente un campione di pazienti cronici, sottoposti a valutazione risonanza magnetica due volte. Metodi: I pazienti con schizofrenia e controlli sani sono stati reclutati come parte di uno studio longitudinale (FIRST Study). Il reclutamento al baseline è stato condotto tra dicembre 2002 e aprile 2004. Sono stati esclusi i pazienti con comorbidità psichiatrica o neurologica. I soggetti sani di controllo, non avevano disturbi di asse I (DSM-IV) nè grave malattia medica . La valutazione ha compreso una sessione di risonanza magnetica e la somministrazione di una batteria di scale cliniche e psicosociali sia al base-line sia al follow-up. L’ analisi post processing è consistita di un tracing manuale e automatico. Sono stati applicati, l'analisi multivariata della varianza ( ANOVA ) , matrici di correlazione e modelli di regressione per studiare il ruolo potenziale dei vari dati clinici e psicosociali sulle misure MR . Risultati : In un primo esperimento abbiamo valutato il volume dell'ippocampo e la sua correlazione con le misure di esito cliniche e psicosociali e abbiamo trovato una riduzione del volume dell'ippocampo nei pazienti con livelli di istruzione più bassi , maggiore durata della malattia , punteggi di sintomi positivi e negativi, maggior numero di ricoveri e qualità inferiore di vita . In un secondo esperimento abbiamo misurato volumi prefrontali nello stesso campione . I pazienti con prognosi sfavorevole avevano peggior funzionamento psicosociale rispetto a quelli con outcome migliore. Rispetto ai controlli sani , entrambi i gruppi di pazienti aveva alterazioni volumetrice a livello prefrontale ; in particolare , più basso volume nella corteccia prefrontale si presentava più pronunciatù nei pazienti con outcome sfavorevole.
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