Il lavoro di tesi analizza le determinanti, i benefici e le implicazioni macroeconomiche delle riserve valutarie estere nei Paesi in via di sviluppo. Il lavoro si compone di tre capitoli. Utilizzando i dati relativi ai Paesi dell’Africa sub-sahariana, mediante un approccio econometrico il primo capitolo esamina le determinanti delle reserve valutarie estere. I risultati che emergono appaiono non in linea con quelli presenti nella letteratura relativamente alle emergenti economie asiatiche, dove l’accumulazione di riserve è stata particolarmente elevata. Il secondo capitolo analizza il ruolo delle riserve valutarie nel mitigare l’impatto negativo sulla crescita degli shock esterni fronteggiati dalle economie dell’Africa sub-Sahariana, e mostra come la detenzione di tali riserve aiuti ad attenuare gli effetti provocati da shock che colpiscono i prezzi delle materie prime e l’ammontare di aiuti esteri. In particolare, un considerevole livello di riserve può ridurre gli effetti di questi shock, garantendo un ammontare di risorse necessario a compensare la riduzione del reddito dovuta a forti riduzioni degli aiuti esteri o a minori entrate dalle esportazioni. Utilizzando un modello di cointegrazione, i dati mostrano come le riserve valutarie attenuino gli effetti di shock che colpiscono i prezzi delle materie prime esportate e l’ammontare di aiuti stranieri. Questo risultato rimane robusto anche quando viene introdotto il tasso di cambio flessibile quale ulteriore strumento per limitare gli effetti di questi shock. Il terzo capitolo esamina gli effetti inflazionistici provocati dalla detenzione delle riserve valutarie sull’economia domestica. Un panel di 70 Paesi in via di sviluppo è utilizzato per esaminare la relazione empirica tra variazioni nelle riserve valutarie e tasso di inflazione. I risultati suggeriscono che variazioni nel livello delle riserve valutarie sono positivamente correlate con variazioni nel livello dei prezzi.Questo risultato è robusto per diversi gruppi di paesi e regimi monetari.

The thesis examines the determinants, benefits and macroeconomic implications of foreign exchange reserves in developing countries. It has three main essays. Using data from sub-Saharan Africa, the first essay investigates the determinants of foreign reserves through an econometric approach and contrasts the results with those existing in the literature that have been drawn by largely employing data from the emerging market economies of Asia, where accumulation of reserves has been extraordinarily high. The second essay, examines the role of foreign reserves in mitigating the negative effects on growth of external shocks faced by economies from sub-Saharan Africa by identifying an additional benefit of holding reserves; namely that holding reserves helps mitigate the effects of commodity price shocks and foreign aid shocks. A sizeable level of reserves may mitigate these shocks by providing a buffer of funds to compensate for the loss of income through severe aid decreases or loss of export revenue. Using a cointegrating panel approach, the data provides evidence suggesting that foreign reserves mitigate the effects of commodity export price shocks and aid shocks and this result is robust to the addition of flexible exchange rate as an additional mitigation instrument. The third essay investigates the inflationary effect of foreign reserves accumulation on the domestic economy. A dynamic panel data approach is used on a sample of 70 developing countries to examine the empirical relationship between changes in international reserves and inflation. The results suggest that changes in foreign reserves are positively related with changes in the price level. This result is robust across country sub-groupings and monetary regimes.

Essays on Foreign Exchange Reserves in Developing Countries

Petautchere, Richard
2014-01-01

Abstract

The thesis examines the determinants, benefits and macroeconomic implications of foreign exchange reserves in developing countries. It has three main essays. Using data from sub-Saharan Africa, the first essay investigates the determinants of foreign reserves through an econometric approach and contrasts the results with those existing in the literature that have been drawn by largely employing data from the emerging market economies of Asia, where accumulation of reserves has been extraordinarily high. The second essay, examines the role of foreign reserves in mitigating the negative effects on growth of external shocks faced by economies from sub-Saharan Africa by identifying an additional benefit of holding reserves; namely that holding reserves helps mitigate the effects of commodity price shocks and foreign aid shocks. A sizeable level of reserves may mitigate these shocks by providing a buffer of funds to compensate for the loss of income through severe aid decreases or loss of export revenue. Using a cointegrating panel approach, the data provides evidence suggesting that foreign reserves mitigate the effects of commodity export price shocks and aid shocks and this result is robust to the addition of flexible exchange rate as an additional mitigation instrument. The third essay investigates the inflationary effect of foreign reserves accumulation on the domestic economy. A dynamic panel data approach is used on a sample of 70 developing countries to examine the empirical relationship between changes in international reserves and inflation. The results suggest that changes in foreign reserves are positively related with changes in the price level. This result is robust across country sub-groupings and monetary regimes.
2014
Foreign Exchange Reserves; External Shocks; Panel Data
Il lavoro di tesi analizza le determinanti, i benefici e le implicazioni macroeconomiche delle riserve valutarie estere nei Paesi in via di sviluppo. Il lavoro si compone di tre capitoli. Utilizzando i dati relativi ai Paesi dell’Africa sub-sahariana, mediante un approccio econometrico il primo capitolo esamina le determinanti delle reserve valutarie estere. I risultati che emergono appaiono non in linea con quelli presenti nella letteratura relativamente alle emergenti economie asiatiche, dove l’accumulazione di riserve è stata particolarmente elevata. Il secondo capitolo analizza il ruolo delle riserve valutarie nel mitigare l’impatto negativo sulla crescita degli shock esterni fronteggiati dalle economie dell’Africa sub-Sahariana, e mostra come la detenzione di tali riserve aiuti ad attenuare gli effetti provocati da shock che colpiscono i prezzi delle materie prime e l’ammontare di aiuti esteri. In particolare, un considerevole livello di riserve può ridurre gli effetti di questi shock, garantendo un ammontare di risorse necessario a compensare la riduzione del reddito dovuta a forti riduzioni degli aiuti esteri o a minori entrate dalle esportazioni. Utilizzando un modello di cointegrazione, i dati mostrano come le riserve valutarie attenuino gli effetti di shock che colpiscono i prezzi delle materie prime esportate e l’ammontare di aiuti stranieri. Questo risultato rimane robusto anche quando viene introdotto il tasso di cambio flessibile quale ulteriore strumento per limitare gli effetti di questi shock. Il terzo capitolo esamina gli effetti inflazionistici provocati dalla detenzione delle riserve valutarie sull’economia domestica. Un panel di 70 Paesi in via di sviluppo è utilizzato per esaminare la relazione empirica tra variazioni nelle riserve valutarie e tasso di inflazione. I risultati suggeriscono che variazioni nel livello delle riserve valutarie sono positivamente correlate con variazioni nel livello dei prezzi.Questo risultato è robusto per diversi gruppi di paesi e regimi monetari.
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