I prodotti culturali sono oggetti comunicativi il cui valore va oltre il significato funzionale poiché rappresentano, e allo stesso tempo influenzano, le espressioni identitarie. Ne consegue che la loro analisi consente di risalire agli ecosistemi di pensiero di coloro che si riconoscono in essi (Colombo, Eugeni, 2001, 26-32; Grasso, Carini, Scaglioni, 2005, 103; Fumagalli e Bettetini, 2010, 189-194). Analizzare alcuni dei prodotti culturali cult per gli adolescenti che si sono susseguiti nel corso degli anni ci può dunque condurre in una disamina sui cambiamenti delle figure identitarie socialmente accettate e considerate “desiderabili” dai teenager nelle diverse generazioni. Il serial Buffy è considerato come uno dei prodotti culturali di riferimento della Generazione Y, tanto che il personaggio principale è stato identificato come una delle icone culturali per adolescenti e giovani adulti tra la fine del vecchio millennio e gli albori del nuovo (Savage, Collins-Mayo, 2006, 96-99; Scaglioni, 2006, 183-190). Dieci anni dopo assistiamo all’avvento di una nuova generazione di adolescenti, che, tra le sue caratteristiche distintive ha la tendenza ad avvalersi in modo massiccio dei “new media” senza per questo abbandonare gli “old media”, con particolare riferimento ai media narrativi (Rideout, Foehr, Roberts, 2010, 15-17). Oggetto di culto per questa generazione è senza dubbio la saga di Twilight, che ha fortemente inciso nell’immaginario collettivo degli adolescenti negli ultimi anni (Nayar, 2010, 60). Un’analisi comparativa tra questi fenomeni comunicativi ci può conduce a evidenziare le linee caratterizzanti di due “epoche narrative”. In particolare appare interessante osservare quali sono le rappresentazioni e le attribuzioni valoriali testimoniate dai due diversi prodotti culturali, poiché attraverso la loro analisi è possibile individuare le “bussole identitarie” che differenziano due generazioni di adolescenti.
Generazioni a confronto. Differenti fenomeni di culto nei media narrativi per adolescenti
SILVA, Roberta
2012-01-01
Abstract
I prodotti culturali sono oggetti comunicativi il cui valore va oltre il significato funzionale poiché rappresentano, e allo stesso tempo influenzano, le espressioni identitarie. Ne consegue che la loro analisi consente di risalire agli ecosistemi di pensiero di coloro che si riconoscono in essi (Colombo, Eugeni, 2001, 26-32; Grasso, Carini, Scaglioni, 2005, 103; Fumagalli e Bettetini, 2010, 189-194). Analizzare alcuni dei prodotti culturali cult per gli adolescenti che si sono susseguiti nel corso degli anni ci può dunque condurre in una disamina sui cambiamenti delle figure identitarie socialmente accettate e considerate “desiderabili” dai teenager nelle diverse generazioni. Il serial Buffy è considerato come uno dei prodotti culturali di riferimento della Generazione Y, tanto che il personaggio principale è stato identificato come una delle icone culturali per adolescenti e giovani adulti tra la fine del vecchio millennio e gli albori del nuovo (Savage, Collins-Mayo, 2006, 96-99; Scaglioni, 2006, 183-190). Dieci anni dopo assistiamo all’avvento di una nuova generazione di adolescenti, che, tra le sue caratteristiche distintive ha la tendenza ad avvalersi in modo massiccio dei “new media” senza per questo abbandonare gli “old media”, con particolare riferimento ai media narrativi (Rideout, Foehr, Roberts, 2010, 15-17). Oggetto di culto per questa generazione è senza dubbio la saga di Twilight, che ha fortemente inciso nell’immaginario collettivo degli adolescenti negli ultimi anni (Nayar, 2010, 60). Un’analisi comparativa tra questi fenomeni comunicativi ci può conduce a evidenziare le linee caratterizzanti di due “epoche narrative”. In particolare appare interessante osservare quali sono le rappresentazioni e le attribuzioni valoriali testimoniate dai due diversi prodotti culturali, poiché attraverso la loro analisi è possibile individuare le “bussole identitarie” che differenziano due generazioni di adolescenti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.