TRANSITION WORK. Dalla sostenibilità alla praticabilità del lavoro Sebbene la gravità dello stato dell'ambiente e dell'ecosistema sia generalmente riconosciuta e si parli ormai di risorse finite, il modello economico capitalista continua a basarsi su un'idea di sostenibilità e di crescita economica infinita portando però alla luce due paradossi: uno è il paradosso dell’efficienza per cui nonostante i continui miglioramenti di efficienza del processo produttivo i consumi di risorse aumentano sempre più; l’altro è il paradosso del benessere per cui nonostante il continuo aumento di consumo di beni e servizi il benessere tende a diminuire (Georgescu-Roegen N., Grinevald J., Shiva V.). Economia e lavoro (quindi produzione) sono i fattori principali che incidono sul saccheggio delle risorse ambientali limitate del pianeta. Eppure le politiche economiche prevalenti utilizzano la 'sostenibilità' più come 'brand' che come dimostrazione significativa di impegno per il cambiamento: non ci sono ipotesi e tanto meno politiche che affrontano la sostenibilità dal punto di vista del pianeta, viene sempre preso come ineludibile il principio economico. Questo nonostante vi sia una crescente presenza di voci diverse, di teorie incontrovertibili e alternative, oltre alla presenza di esperienze concrete che mostrano nuove pratiche collettive di organizzare il lavoro e la produzione (Gosetti G.). Queste nuove pratiche sono originate dai lavoratori (donne e uomini) interessati anche a essere riconosciuti e identificati per una nuova modalità di lavorare e per una nuova etica del lavoro (Fraser N., Honneth A, Illich I., La Rosa M.). Pratiche di consumo critico e di lavori fondati su principi di equità e di giustizia sociale si stanno diffondendo, diventando comunità di pratica, reti e movimenti, stili di vita in cui vengono sperimentati anche nuovi modi di rapportarsi alle cose materiali e ai consumi (de Cordova F.). Per questi nuovi agricoltori, panificatori, produttori e commercianti di alimenti bio, progettisti di software libero, riparatori di biciclette, medici critici (…) c'è un impegno a "lavorare per la vita" e non semplicemente a scopo di lucro o per il consumo. Questi nuovi lavoratori e lavoratrici mettono in luce una transizione verso una società diversa in cui vi sono esperimenti di economie diverse, di pratiche che mostrano la forza della creazione sociale vs la produzione capitalistica (De Vita A.), una transizione verso un'idea di mercato facente parte della società, embedded (Polanyi K., Bateson G., Méda D.). Un'idea, insomma, dove la "praticabilità del lavoro e della produzione", grazie alle scelte quotidiane di questi lavoratori e lavoratrici, prende, occupa, lo spazio ambiguo della sostenibilità. Una praticabilità del lavoro che si fa concreta a partire da una posizione sistemica del produrre, in una relazione con acqua, aria, terra, creazione sociale e generazioni future. La ricerca è stata condotta utilizzando metodi qualitativi della ricerca sociale, Case Study e Grounded Theory. L'analisi dei dati della fase condotta con il metodo Grounded Theory è stata effettuata utilizzando il software NVivo 10.

TRANSITION WORK. From sustainability to practicability of work (Key words: work, transition, different economies, environmental) The extent to which we have undermined the environment and ecosystem services is generally recognised. Yet dominant economic models still assume continuing and endless growth and rest upon two paradoxes. The first is that, despite the improvements in the efficiency of throughput of materials, the consumption of resources continues to increase. The second paradox is that despite increasing personal wealth that allows us to consume more goods and services, individual and collective indicators of well-being and happiness are falling (Georgescu-Roegen N., Grinevald J., Shiva V.). Economy and work (including production) are factors that have major influence on the predatory flow of the limited environmental resources of the planet. Yet prevailing economic policies utilise ‘sustainability’ more as a ‘brand’ than as a meaningful demonstration of commitment to change: there is no hypothesis which establishes sustainability from the perspective of the planet as a central tenet. Yet there is growing evidence of alternative voices and experiences leading to new collective practices that demonstrate other possibilities (Gosetti G.). And these new practices are originated by workers (women and men) that are interested in their own recognition an identification with a new ethic of work (Fraser N., Honneth A, Illich I., La Rosa M.). Critical consumption practices that are founded upon principles of social justice and equity are spreading; where a new relationship with material thing is being experienced (de Cordova F.). Amongst organic farmers and food producers and even open source software designers, but also bicycle repairmen and physicians, there is a commitment to “work for life” and not simply for profit or for consumption. Such work practices might be regarded as highlighting a transition towards a different society in which there is a different economy; practices that illustrate social creation instead of capitalist production (De Vita A.), with the idea of market as part of society (Polanyi K., Bateson G., Méda D.). An idea, in short, where practicability of work and production takes the space of sustainability and is embodied through water, air, land, social creation and future generations. The research has been conducted using qualitative methods of social research, Case Study and Grounded Theory. The data analysis of Grounded Theory was made using the NVivo 10 software.

TRANSITION WORK. Dalla sostenibilità alla praticabilità del lavoro

BERTELL, Lucia
2014-01-01

Abstract

TRANSITION WORK. From sustainability to practicability of work (Key words: work, transition, different economies, environmental) The extent to which we have undermined the environment and ecosystem services is generally recognised. Yet dominant economic models still assume continuing and endless growth and rest upon two paradoxes. The first is that, despite the improvements in the efficiency of throughput of materials, the consumption of resources continues to increase. The second paradox is that despite increasing personal wealth that allows us to consume more goods and services, individual and collective indicators of well-being and happiness are falling (Georgescu-Roegen N., Grinevald J., Shiva V.). Economy and work (including production) are factors that have major influence on the predatory flow of the limited environmental resources of the planet. Yet prevailing economic policies utilise ‘sustainability’ more as a ‘brand’ than as a meaningful demonstration of commitment to change: there is no hypothesis which establishes sustainability from the perspective of the planet as a central tenet. Yet there is growing evidence of alternative voices and experiences leading to new collective practices that demonstrate other possibilities (Gosetti G.). And these new practices are originated by workers (women and men) that are interested in their own recognition an identification with a new ethic of work (Fraser N., Honneth A, Illich I., La Rosa M.). Critical consumption practices that are founded upon principles of social justice and equity are spreading; where a new relationship with material thing is being experienced (de Cordova F.). Amongst organic farmers and food producers and even open source software designers, but also bicycle repairmen and physicians, there is a commitment to “work for life” and not simply for profit or for consumption. Such work practices might be regarded as highlighting a transition towards a different society in which there is a different economy; practices that illustrate social creation instead of capitalist production (De Vita A.), with the idea of market as part of society (Polanyi K., Bateson G., Méda D.). An idea, in short, where practicability of work and production takes the space of sustainability and is embodied through water, air, land, social creation and future generations. The research has been conducted using qualitative methods of social research, Case Study and Grounded Theory. The data analysis of Grounded Theory was made using the NVivo 10 software.
2014
lavoro; transition; economie diverse; ambiente; gruppi e reti di economia solidale; decrescita
TRANSITION WORK. Dalla sostenibilità alla praticabilità del lavoro Sebbene la gravità dello stato dell'ambiente e dell'ecosistema sia generalmente riconosciuta e si parli ormai di risorse finite, il modello economico capitalista continua a basarsi su un'idea di sostenibilità e di crescita economica infinita portando però alla luce due paradossi: uno è il paradosso dell’efficienza per cui nonostante i continui miglioramenti di efficienza del processo produttivo i consumi di risorse aumentano sempre più; l’altro è il paradosso del benessere per cui nonostante il continuo aumento di consumo di beni e servizi il benessere tende a diminuire (Georgescu-Roegen N., Grinevald J., Shiva V.). Economia e lavoro (quindi produzione) sono i fattori principali che incidono sul saccheggio delle risorse ambientali limitate del pianeta. Eppure le politiche economiche prevalenti utilizzano la 'sostenibilità' più come 'brand' che come dimostrazione significativa di impegno per il cambiamento: non ci sono ipotesi e tanto meno politiche che affrontano la sostenibilità dal punto di vista del pianeta, viene sempre preso come ineludibile il principio economico. Questo nonostante vi sia una crescente presenza di voci diverse, di teorie incontrovertibili e alternative, oltre alla presenza di esperienze concrete che mostrano nuove pratiche collettive di organizzare il lavoro e la produzione (Gosetti G.). Queste nuove pratiche sono originate dai lavoratori (donne e uomini) interessati anche a essere riconosciuti e identificati per una nuova modalità di lavorare e per una nuova etica del lavoro (Fraser N., Honneth A, Illich I., La Rosa M.). Pratiche di consumo critico e di lavori fondati su principi di equità e di giustizia sociale si stanno diffondendo, diventando comunità di pratica, reti e movimenti, stili di vita in cui vengono sperimentati anche nuovi modi di rapportarsi alle cose materiali e ai consumi (de Cordova F.). Per questi nuovi agricoltori, panificatori, produttori e commercianti di alimenti bio, progettisti di software libero, riparatori di biciclette, medici critici (…) c'è un impegno a "lavorare per la vita" e non semplicemente a scopo di lucro o per il consumo. Questi nuovi lavoratori e lavoratrici mettono in luce una transizione verso una società diversa in cui vi sono esperimenti di economie diverse, di pratiche che mostrano la forza della creazione sociale vs la produzione capitalistica (De Vita A.), una transizione verso un'idea di mercato facente parte della società, embedded (Polanyi K., Bateson G., Méda D.). Un'idea, insomma, dove la "praticabilità del lavoro e della produzione", grazie alle scelte quotidiane di questi lavoratori e lavoratrici, prende, occupa, lo spazio ambiguo della sostenibilità. Una praticabilità del lavoro che si fa concreta a partire da una posizione sistemica del produrre, in una relazione con acqua, aria, terra, creazione sociale e generazioni future. La ricerca è stata condotta utilizzando metodi qualitativi della ricerca sociale, Case Study e Grounded Theory. L'analisi dei dati della fase condotta con il metodo Grounded Theory è stata effettuata utilizzando il software NVivo 10.
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