L'A. denuncia la presenza nelle tesi di importanti autori della modernità di una sorta di malattia morale, qualificabile come razionalismo. Intende così evidenziare l'infondatezza della pretesa di organizzare in modo esaustivo e pervasivo la società in base ad un progetto sistematico, imperniato su di un valore-cardine, reputato in grado di produrre una sorta di "ordo more geometrico demonstratus". In particolare, vengono ricostruite le tesi di Hobbes, di Rousseau e di Bentham sull'autonomia, sulla uguaglianza e sull'utilità, mostrandone le insufficienze e le aporie. Le soluzioni offerte dai tre autori della modernità sono infatti esposte nel saggio grazie all'ideazione di paradossali ossimori. Gli stessi sono oggi spesso sottesi a concezioni diffuse di argomento bio-giuridico e pregiudicano, sempre a parere dell'A., una corretta impostazione degli hard cases di inizio e di fine vita. Nell'ultima parte del saggio vengono infatti mostrate quale siano le pericolose conseguenze di una concezione che pretenda di offrire risposte alle sfide bioetiche muovendo da una concezione razionalistica della autonomia, dell'uguaglianza e dell'utilità.

Autonomia. uguaglianza, utilità. Tre paradossi del razionalismo moderno

ZANUSO, Francesca
2013-01-01

Abstract

L'A. denuncia la presenza nelle tesi di importanti autori della modernità di una sorta di malattia morale, qualificabile come razionalismo. Intende così evidenziare l'infondatezza della pretesa di organizzare in modo esaustivo e pervasivo la società in base ad un progetto sistematico, imperniato su di un valore-cardine, reputato in grado di produrre una sorta di "ordo more geometrico demonstratus". In particolare, vengono ricostruite le tesi di Hobbes, di Rousseau e di Bentham sull'autonomia, sulla uguaglianza e sull'utilità, mostrandone le insufficienze e le aporie. Le soluzioni offerte dai tre autori della modernità sono infatti esposte nel saggio grazie all'ideazione di paradossali ossimori. Gli stessi sono oggi spesso sottesi a concezioni diffuse di argomento bio-giuridico e pregiudicano, sempre a parere dell'A., una corretta impostazione degli hard cases di inizio e di fine vita. Nell'ultima parte del saggio vengono infatti mostrate quale siano le pericolose conseguenze di una concezione che pretenda di offrire risposte alle sfide bioetiche muovendo da una concezione razionalistica della autonomia, dell'uguaglianza e dell'utilità.
2013
9788820479114
valori fondamentali; razionalismo; normativismo; biogiuridica
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