L'attività di ricerca, svolta nell'ambito del programma dell'Assegno di ricerca conferito dal Dipartimento di Scienze Giuridiche dell'Università degli Studi di Verona, ha avuto ad oggetto l'impatto del Trattato di Lisbona sulla produzione normativa dell'Unione Europea in materia penale ed in specie sulla definizione dei reati e la fissazione delle sanzioni nei settori della criminalità informatica, dello sfruttamento e abuso sessuale di minori e della tratta degli esseri umani. L'assegnista ha analizzato in particolare le diverse forme di anticipazione della tutela penale, adottate dal legislatore nazionale ed europeo per contrastare la criminalità transnazionale e quella legata alle nuove tecnologie della comunicazione e dell’informazione (computer crime e cybercrime).Nell'ambito della ricerca sono state analizzate, partendo dalle acquisizioni dei precedenti lavori e progetti svolti, le principali fonti normative sovranazionali e nazionali (in specie italiane, spagnole e tedesche), che prevedono nuove forme di anticipazione della punibilità in specie nell’ambito della criminalità informatica (ad es. accessi abusivi a sistemi informatici, possesso di “hacking tools”, diffusione di programmi malware, ecc.) e della lotta all'abuso ed allo sfruttamento sessuale dei minori che si realizzano mediante l’uso delle nuove tecnologie (ad es. sexting, online child-grooming, accesso e possesso di pedopornografia in Internet).Nell'ambito della ricerca sono state analizzate, partendo dalle acquisizioni dei precedenti lavori e progetti svolti, le principali fonti normative sovranazionali e nazionali (in specie italiane, spagnole e tedesche), che prevedono nuove forme di anticipazione della punibilità in specie nell’ambito della criminalità informatica (ad es. accessi abusivi a sistemi informatici, possesso di “hacking tools”, diffusione di programmi malware, ecc.) e della lotta all'abuso ed allo sfruttamento sessuale dei minori che si realizzano mediante l’uso delle nuove tecnologie (ad es. sexting, online child-grooming, accesso e possesso di pedopornografia in Internet).

European Criminal Law and the Treaty of Lisbon.

Trattato di Lisbona e nuove competenze penali dell'Unione Europea

SALVADORI, Ivan
2012-01-01

Abstract

European Criminal Law and the Treaty of Lisbon.
2012
L'attività di ricerca, svolta nell'ambito del programma dell'Assegno di ricerca conferito dal Dipartimento di Scienze Giuridiche dell'Università degli Studi di Verona, ha avuto ad oggetto l'impatto del Trattato di Lisbona sulla produzione normativa dell'Unione Europea in materia penale ed in specie sulla definizione dei reati e la fissazione delle sanzioni nei settori della criminalità informatica, dello sfruttamento e abuso sessuale di minori e della tratta degli esseri umani. L'assegnista ha analizzato in particolare le diverse forme di anticipazione della tutela penale, adottate dal legislatore nazionale ed europeo per contrastare la criminalità transnazionale e quella legata alle nuove tecnologie della comunicazione e dell’informazione (computer crime e cybercrime).Nell'ambito della ricerca sono state analizzate, partendo dalle acquisizioni dei precedenti lavori e progetti svolti, le principali fonti normative sovranazionali e nazionali (in specie italiane, spagnole e tedesche), che prevedono nuove forme di anticipazione della punibilità in specie nell’ambito della criminalità informatica (ad es. accessi abusivi a sistemi informatici, possesso di “hacking tools”, diffusione di programmi malware, ecc.) e della lotta all'abuso ed allo sfruttamento sessuale dei minori che si realizzano mediante l’uso delle nuove tecnologie (ad es. sexting, online child-grooming, accesso e possesso di pedopornografia in Internet).Nell'ambito della ricerca sono state analizzate, partendo dalle acquisizioni dei precedenti lavori e progetti svolti, le principali fonti normative sovranazionali e nazionali (in specie italiane, spagnole e tedesche), che prevedono nuove forme di anticipazione della punibilità in specie nell’ambito della criminalità informatica (ad es. accessi abusivi a sistemi informatici, possesso di “hacking tools”, diffusione di programmi malware, ecc.) e della lotta all'abuso ed allo sfruttamento sessuale dei minori che si realizzano mediante l’uso delle nuove tecnologie (ad es. sexting, online child-grooming, accesso e possesso di pedopornografia in Internet).
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