Il contributo esamina la proposta della Commissione Europea dell'11 ottobre 2011 per un Regolamento su un Diritto comune europeo della vendita (Common European Sales Law, CESL) approfondendo, in modo particolare, il ruolo che le Corti nazionali potrebbero avere nell'interpretazione e nell'applicazione di questo strumento normativo qualora fosse effettivamente adottato, in questa forma o con contenuti solo in parte modificati, dall'Unione Europea. Tra i numerosi profili indagati spicca quello riguardante il rapporto tra il carattere opzionale dello strumento progettato e l'esigenza, imposta dalla prescrizione che ne impone un'interpretazione autonoma e quindi scissa dagli ordinamenti nazionali, che si formi, in tempi ragionevolmente rapidi, un adeguato materiale giurisprudenziale di riferimento per l'interpretazione e l'applicazione, atto a decretare il successo dello strumento nella pratica. La questione è analizzata avuto specifico riguardo all'ampio ruolo riservato alle clausole generali nel testo della bozza di CESL e quindi ai connessi problemi sul piano della concretizzazione giudiziale, nonché al ruolo che dovrà svolgere, in questo ambito, la Corte Europea di Giustizia, in stretto dialogo con le Corti nazionali. Le conclusioni prospettano un quadro caratterizzato da luci ed ombre, che inducono fondati motivi di incertezza in merito agli sviluppi che tale iniziativa normativa potrà avere, evidenziando altresì l'improcrastinabilità di una riforma della Corte di Giustizia per far fronte alle più estese competenze che essa è destinata ad assumere in materia di diritto civile.

The Optional 'Common European Sales Law' and the Role of National Courts

TROIANO, Stefano
2013-01-01

Abstract

Il contributo esamina la proposta della Commissione Europea dell'11 ottobre 2011 per un Regolamento su un Diritto comune europeo della vendita (Common European Sales Law, CESL) approfondendo, in modo particolare, il ruolo che le Corti nazionali potrebbero avere nell'interpretazione e nell'applicazione di questo strumento normativo qualora fosse effettivamente adottato, in questa forma o con contenuti solo in parte modificati, dall'Unione Europea. Tra i numerosi profili indagati spicca quello riguardante il rapporto tra il carattere opzionale dello strumento progettato e l'esigenza, imposta dalla prescrizione che ne impone un'interpretazione autonoma e quindi scissa dagli ordinamenti nazionali, che si formi, in tempi ragionevolmente rapidi, un adeguato materiale giurisprudenziale di riferimento per l'interpretazione e l'applicazione, atto a decretare il successo dello strumento nella pratica. La questione è analizzata avuto specifico riguardo all'ampio ruolo riservato alle clausole generali nel testo della bozza di CESL e quindi ai connessi problemi sul piano della concretizzazione giudiziale, nonché al ruolo che dovrà svolgere, in questo ambito, la Corte Europea di Giustizia, in stretto dialogo con le Corti nazionali. Le conclusioni prospettano un quadro caratterizzato da luci ed ombre, che inducono fondati motivi di incertezza in merito agli sviluppi che tale iniziativa normativa potrà avere, evidenziando altresì l'improcrastinabilità di una riforma della Corte di Giustizia per far fronte alle più estese competenze che essa è destinata ad assumere in materia di diritto civile.
2013
9783832529130
Common European Sales Law; Vendita; Corti nazionali; European Contract Law
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