La ricerca si occupa del tema religioso negli scritti più recenti di Julia Kristeva, pensatrice che intercetta le inquietudini e il disorientamento del soggetto contemporaneo e che cerca di rispondervi attraverso la proposta di un nuovo umanesimo. L’umanesimo kristeviano prende forma interrogando la povertà simbolica di questo tempo a partire da alcuni luoghi d’osservazione privilegiati: il sacro, il materno e l’ateismo. In questo percorso, il bisogno di credere si rivela cruciale: di significato pre-religioso, esso diventa la cifra irrinunciabile per una riconfigurazione della ragione, destinata a dissolversi nel vuoto dell’astrazione qualora trascurasse il livello profondo del linguaggio, dove sono sedimentate le tracce di tutte le eterogeneità che non smettono di provocare il concetto. Solo in questa complessità si aprono spazi di riconoscimento per il limite, il femminile e il reale.

This research is concerned with the religious issue in the most recent papers by Julia Kristeva, a thinker that apprehends the unquietness and the disorientation of the contemporary Subject and that endeavors to answer to them by proposing a novel Humanism. Kristeva’s Humanism takes shape by questioning the symbolic poverty of our age from some privileged observation points: the Holy, the Motherly, the Atheism. Throughout this route the need to believe is unveiled as crucial: by its pre-religious meaning it becomes the undroppable key to reconfigurate Reason, otherwise doomed to be dissolved into the emptiness of abstraction were it to neglect the deep layers of language where the remnants of all heterogenities unrelentlessly challenging the concept lie. Only within this complexity new spaces are opened to acknowledge and to recognize the Limit, the Feminine and the Real.

L'ateismo mistico di Julia Kristeva

VANTINI, Lucia
2013-01-01

Abstract

This research is concerned with the religious issue in the most recent papers by Julia Kristeva, a thinker that apprehends the unquietness and the disorientation of the contemporary Subject and that endeavors to answer to them by proposing a novel Humanism. Kristeva’s Humanism takes shape by questioning the symbolic poverty of our age from some privileged observation points: the Holy, the Motherly, the Atheism. Throughout this route the need to believe is unveiled as crucial: by its pre-religious meaning it becomes the undroppable key to reconfigurate Reason, otherwise doomed to be dissolved into the emptiness of abstraction were it to neglect the deep layers of language where the remnants of all heterogenities unrelentlessly challenging the concept lie. Only within this complexity new spaces are opened to acknowledge and to recognize the Limit, the Feminine and the Real.
2013
religione; sacro; femminile; Kristeva
La ricerca si occupa del tema religioso negli scritti più recenti di Julia Kristeva, pensatrice che intercetta le inquietudini e il disorientamento del soggetto contemporaneo e che cerca di rispondervi attraverso la proposta di un nuovo umanesimo. L’umanesimo kristeviano prende forma interrogando la povertà simbolica di questo tempo a partire da alcuni luoghi d’osservazione privilegiati: il sacro, il materno e l’ateismo. In questo percorso, il bisogno di credere si rivela cruciale: di significato pre-religioso, esso diventa la cifra irrinunciabile per una riconfigurazione della ragione, destinata a dissolversi nel vuoto dell’astrazione qualora trascurasse il livello profondo del linguaggio, dove sono sedimentate le tracce di tutte le eterogeneità che non smettono di provocare il concetto. Solo in questa complessità si aprono spazi di riconoscimento per il limite, il femminile e il reale.
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