Questo progetto di dottorato nasce dalla volontà di sperimentare una metodologia di indagine paesaggistica e territoriale su un’area della provincia di Verona, calata all’interno di un paesaggio particolare qual è quello dell’alto corso del Mincio. Archeologia quindi di un “paesaggio fluviale”, ma anche e soprattutto archeologia di un paesaggio composito, formato da diverse realtà ambientali che, orbitanti tutte intorno al corso più settentrionale del fiume Mincio, hanno influenzato profondamente l’insediamento e l’organizzazione di questo territorio da parte dell’uomo. Nell’ambito dello studio è stato quindi necessario indagare realtà ambientali molto varie e componenti paesaggistiche diversificate: dall’ambito fluviale a quello lacustre; dalle colline moreniche all’alta pianura veronese e mantovana. Una complessità ambientale che ha richiesto un approccio differenziato e spesso “dinamico”, difficilmente pianificabile e che ha portato tuttavia a risultati a volte inaspettati, in alcuni casi addirittura insperati, vista l’iniziale lacunosità e limitatezza dei dati di partenza. Gli strumenti e le fonti utilizzati durante la ricerca sono i più vari. Non solo un’impostazione di tipo archeologico, ma un approccio integrato che si è avvalso spesso di strumenti propri di altre discipline storiche, topografiche, epigrafiche o ambientali, per tentare di guardare al paesaggio nelle sue varie forme, con lo scopo di ricostruirne l’evoluzione nel suo rapporto con la presenza antropica sul territorio. Una certa percentuale di sperimentazione, con l’analisi di alcune fonti solitamente poco considerate, ma soprattutto mettendo in gioco le potenzialità di uno strumento informatico come il sistema GIS, è andata a supplire spesso la carenza delle evidenze propriamente archeologiche e ha contribuito ad estrarre da un territorio a prima vista “difficile” dati comunque nuovi ed interessanti. Stimolanti dal punto di vista della ricerca e utili per i risultati ottenuti sono state anche le collaborazioni messe in gioco in questo progetto. Il rapporto con la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto, Nucleo Operativo di Verona, ha permesso di collaborare al monitoraggio dell’area di studio, di accedere ai dati archeologici ad essa relativi e di collaborare con il Comune di Valeggio in occasione della redazione del PAT e di alcuni interventi di controllo e studio sul territorio. È stato così possibile inserire nel lavoro anche alcuni contributi derivati da operazioni di archeologia preventiva e archeologia “da campo”, solitamente più legate al mondo del lavoro e meno a quello della ricerca accademica.

This PhD project originates from my desire to test a methodology for the landscape and the territorial survey of an area of the Verona province. This area is located in a very particular landscape: the upper course of the Mincio river. Archaeology, therefore, of a "river landscape", but also and especially archeology of a composite landscape, formed by different environmental contexts, all orbiting around the northern course of the Mincio river. This river has profoundly influenced the human settlement and organization of its surrounding territory. In this research it has been, therefore, necessary to investigate very different environmental realities and different landscapes: from the river to the lake, from the moraine hills to the high plains of Verona and Mantua. This environmental complexity required a diversified and often "dynamic" approach - hardly programmable - that sometimes led to unexpected results, given the incomplete and limited starting data. The tools and the sources used during the search are extremely varied. So, not only an archaeological setting, but also an integrated approach that often used the instruments of other historical, topographic, environmental and epigraphic disciplines, in order to look at the landscape in its various forms, with the aim of reconstructing the evolution in its relationship with the human presence. A certain percentage of experimentation, the analysis of some sources not usually considered, but especially the use of a Geographical Information System often supplied the deficiency of the archaeological evidence and helped to take from a “difficult” territory data however new and interesting. The collaborations brought into play in this project have been stimulant also from the point of view of the research and useful for the results I obtained. The partnership with the Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto, Nucleo Operativo di Verona, allowed me to cooperate in the monitoring of the study area, to access to the archaeological data and to collaborate with the Comune of Valeggio in the editing of the PAT and in some checks and surveys on the territory. It has been possible to include in the work some contributions derived from operations of “field archeology" also, which are usually related to the work domain rather than the academic research.

Archeologia di un paesaggio fluviale: approcci integrati e metodologie per la conoscenza e la tutela del corso del Mincio

LERCO, Elisa
2013-01-01

Abstract

This PhD project originates from my desire to test a methodology for the landscape and the territorial survey of an area of the Verona province. This area is located in a very particular landscape: the upper course of the Mincio river. Archaeology, therefore, of a "river landscape", but also and especially archeology of a composite landscape, formed by different environmental contexts, all orbiting around the northern course of the Mincio river. This river has profoundly influenced the human settlement and organization of its surrounding territory. In this research it has been, therefore, necessary to investigate very different environmental realities and different landscapes: from the river to the lake, from the moraine hills to the high plains of Verona and Mantua. This environmental complexity required a diversified and often "dynamic" approach - hardly programmable - that sometimes led to unexpected results, given the incomplete and limited starting data. The tools and the sources used during the search are extremely varied. So, not only an archaeological setting, but also an integrated approach that often used the instruments of other historical, topographic, environmental and epigraphic disciplines, in order to look at the landscape in its various forms, with the aim of reconstructing the evolution in its relationship with the human presence. A certain percentage of experimentation, the analysis of some sources not usually considered, but especially the use of a Geographical Information System often supplied the deficiency of the archaeological evidence and helped to take from a “difficult” territory data however new and interesting. The collaborations brought into play in this project have been stimulant also from the point of view of the research and useful for the results I obtained. The partnership with the Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto, Nucleo Operativo di Verona, allowed me to cooperate in the monitoring of the study area, to access to the archaeological data and to collaborate with the Comune of Valeggio in the editing of the PAT and in some checks and surveys on the territory. It has been possible to include in the work some contributions derived from operations of “field archeology" also, which are usually related to the work domain rather than the academic research.
2013
Archeologia del Paesaggio; gis; Fiume Mincio; Valeggio sul Mincio
Questo progetto di dottorato nasce dalla volontà di sperimentare una metodologia di indagine paesaggistica e territoriale su un’area della provincia di Verona, calata all’interno di un paesaggio particolare qual è quello dell’alto corso del Mincio. Archeologia quindi di un “paesaggio fluviale”, ma anche e soprattutto archeologia di un paesaggio composito, formato da diverse realtà ambientali che, orbitanti tutte intorno al corso più settentrionale del fiume Mincio, hanno influenzato profondamente l’insediamento e l’organizzazione di questo territorio da parte dell’uomo. Nell’ambito dello studio è stato quindi necessario indagare realtà ambientali molto varie e componenti paesaggistiche diversificate: dall’ambito fluviale a quello lacustre; dalle colline moreniche all’alta pianura veronese e mantovana. Una complessità ambientale che ha richiesto un approccio differenziato e spesso “dinamico”, difficilmente pianificabile e che ha portato tuttavia a risultati a volte inaspettati, in alcuni casi addirittura insperati, vista l’iniziale lacunosità e limitatezza dei dati di partenza. Gli strumenti e le fonti utilizzati durante la ricerca sono i più vari. Non solo un’impostazione di tipo archeologico, ma un approccio integrato che si è avvalso spesso di strumenti propri di altre discipline storiche, topografiche, epigrafiche o ambientali, per tentare di guardare al paesaggio nelle sue varie forme, con lo scopo di ricostruirne l’evoluzione nel suo rapporto con la presenza antropica sul territorio. Una certa percentuale di sperimentazione, con l’analisi di alcune fonti solitamente poco considerate, ma soprattutto mettendo in gioco le potenzialità di uno strumento informatico come il sistema GIS, è andata a supplire spesso la carenza delle evidenze propriamente archeologiche e ha contribuito ad estrarre da un territorio a prima vista “difficile” dati comunque nuovi ed interessanti. Stimolanti dal punto di vista della ricerca e utili per i risultati ottenuti sono state anche le collaborazioni messe in gioco in questo progetto. Il rapporto con la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto, Nucleo Operativo di Verona, ha permesso di collaborare al monitoraggio dell’area di studio, di accedere ai dati archeologici ad essa relativi e di collaborare con il Comune di Valeggio in occasione della redazione del PAT e di alcuni interventi di controllo e studio sul territorio. È stato così possibile inserire nel lavoro anche alcuni contributi derivati da operazioni di archeologia preventiva e archeologia “da campo”, solitamente più legate al mondo del lavoro e meno a quello della ricerca accademica.
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Tipologia: Tesi di dottorato
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