Negli anni della Restaurazione il tema del ricordo, l’intima «corrispondenza d’amorosi sensi», si connette al tentativo di rievocare il defunto nella sua realtà quotidiana. Da tutto ciò nasce un bisogno di concretezza che si manifesta in vari modi: la precisa e scrupolosa indicazione dell’età del defunto, il nome della malattia, i modi e le circostanze della morte e talvolta anche l’ora e il giorno della settimana in cui è avvenuto il trapasso. Questa mutata sensibilità si riflette in una rinnovata pratica della «morte scritta» (Petrucci), caratterizzata da una vera e propria formulazione di tematiche e di modelli fissi che divengono topici anche nella letteratura sepolcrale.
La memoria dell’altro: l’epigrafia cimiteriale nell’Ottocento
CAPPELLARI, Simona
2009-01-01
Abstract
Negli anni della Restaurazione il tema del ricordo, l’intima «corrispondenza d’amorosi sensi», si connette al tentativo di rievocare il defunto nella sua realtà quotidiana. Da tutto ciò nasce un bisogno di concretezza che si manifesta in vari modi: la precisa e scrupolosa indicazione dell’età del defunto, il nome della malattia, i modi e le circostanze della morte e talvolta anche l’ora e il giorno della settimana in cui è avvenuto il trapasso. Questa mutata sensibilità si riflette in una rinnovata pratica della «morte scritta» (Petrucci), caratterizzata da una vera e propria formulazione di tematiche e di modelli fissi che divengono topici anche nella letteratura sepolcrale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.