Il volume si propone di fornire un quadro esaustivo delle condizioni economiche e sociali di una delle principali piazzeforti dell’Impero Asburgico, sulla base di ampie indagini archivistiche e bibliografiche. Il ruolo strategico-logistico di Verona si affermò nel corso della dominazione austriaca (1814-1866) in modo sempre più evidente, connotandone fortemente l’immagine. La realtà economica urbana e territoriale non si riduceva solo all’indotto della presenza militare, ma presentava elementi importanti di vitalità e di crescita. Alcuni settori dell’agricoltura segnarono progressi significativi, fino agli anni cinquanta, quando insorsero gravissime malattie della vite e dei bachi, che danneggiarono anche le attività di trasformazione. Intanto la città manteneva le produzioni tradizionali, mentre il suo ruolo logistico comportava la creazione di moderne industrie militari e ferroviarie. Verona, già centro di commercio internazionale, si veniva trasformando in nodo d’interscambio nella rete ferroviaria dell’Impero. L'immagine della città e del suo territorio, che è emersa dalla ricerca, appare tra luci ed ombre, ma si discosta da una visione negativa e riduttiva di tutto il periodo, largamente diffusa dalla storiografia. Il testo è articolato in sei capitoli. Il primo prende in considerazione l’evoluzione demografica della città e le trasformazioni urbane con particolare riguardo agli interventi militari, che in modo tanto profondo e pervasivo incisero sul volto e sull’economia di Verona. Il secondo capitolo analizza il comparto manifatturiero nelle sue articolazioni. Ampio spazio è stato dato al setificio, che non solo riusciva a recuperare una buona capacità produttiva, ma si potenziava. Spunti di un certo interesse e novità sono poi emersi nell’indagine della situazione delle attività artigianali tradizionali, delle nuove imprese, e delle iniziative volte a modernizzare il settore manifatturiero. Il terzo capitolo considera il ruolo dell’attività commerciale: si sofferma sulle trasformazioni dovute alla costruzione delle ferrovie; analizza le influenze determinate dalle relazioni di dipendenza con l’Austria; evidenzia i condizionamenti dovuti alla massiccia presenza di truppe in città, che richiedevano prestazioni e servizi. L’ambito rurale è affrontato nel quarto capitolo che consente di cogliere gli aspetti tradizionali e innovativi dell’agricoltura veronese attraverso l’analisi delle tipologie colturali e dell’andamento dei prezzi. Il quinto capitolo si sofferma sui cambiamenti introdotti con l’applicazione del Catasto. La nuova rilevazione fiscale consente di cogliere alcune delle dinamiche sociali delle campagne veronesi e di tracciare un quadro della distribuzione della proprietà. Il sesto capitolo approfondisce l’analisi del rilevante impegno austriaco nel promuovere la bonifica delle Valli Grandi Veronesi: un intervento di enorme portata che trasformò un vasto tratto di territorio della pianura veneta.

"Quies inquieta" Agricoltura e industria in una piazzaforte dell'Impero Asburgico

FERRARI, Maria Luisa
2012-01-01

Abstract

Il volume si propone di fornire un quadro esaustivo delle condizioni economiche e sociali di una delle principali piazzeforti dell’Impero Asburgico, sulla base di ampie indagini archivistiche e bibliografiche. Il ruolo strategico-logistico di Verona si affermò nel corso della dominazione austriaca (1814-1866) in modo sempre più evidente, connotandone fortemente l’immagine. La realtà economica urbana e territoriale non si riduceva solo all’indotto della presenza militare, ma presentava elementi importanti di vitalità e di crescita. Alcuni settori dell’agricoltura segnarono progressi significativi, fino agli anni cinquanta, quando insorsero gravissime malattie della vite e dei bachi, che danneggiarono anche le attività di trasformazione. Intanto la città manteneva le produzioni tradizionali, mentre il suo ruolo logistico comportava la creazione di moderne industrie militari e ferroviarie. Verona, già centro di commercio internazionale, si veniva trasformando in nodo d’interscambio nella rete ferroviaria dell’Impero. L'immagine della città e del suo territorio, che è emersa dalla ricerca, appare tra luci ed ombre, ma si discosta da una visione negativa e riduttiva di tutto il periodo, largamente diffusa dalla storiografia. Il testo è articolato in sei capitoli. Il primo prende in considerazione l’evoluzione demografica della città e le trasformazioni urbane con particolare riguardo agli interventi militari, che in modo tanto profondo e pervasivo incisero sul volto e sull’economia di Verona. Il secondo capitolo analizza il comparto manifatturiero nelle sue articolazioni. Ampio spazio è stato dato al setificio, che non solo riusciva a recuperare una buona capacità produttiva, ma si potenziava. Spunti di un certo interesse e novità sono poi emersi nell’indagine della situazione delle attività artigianali tradizionali, delle nuove imprese, e delle iniziative volte a modernizzare il settore manifatturiero. Il terzo capitolo considera il ruolo dell’attività commerciale: si sofferma sulle trasformazioni dovute alla costruzione delle ferrovie; analizza le influenze determinate dalle relazioni di dipendenza con l’Austria; evidenzia i condizionamenti dovuti alla massiccia presenza di truppe in città, che richiedevano prestazioni e servizi. L’ambito rurale è affrontato nel quarto capitolo che consente di cogliere gli aspetti tradizionali e innovativi dell’agricoltura veronese attraverso l’analisi delle tipologie colturali e dell’andamento dei prezzi. Il quinto capitolo si sofferma sui cambiamenti introdotti con l’applicazione del Catasto. La nuova rilevazione fiscale consente di cogliere alcune delle dinamiche sociali delle campagne veronesi e di tracciare un quadro della distribuzione della proprietà. Il sesto capitolo approfondisce l’analisi del rilevante impegno austriaco nel promuovere la bonifica delle Valli Grandi Veronesi: un intervento di enorme portata che trasformò un vasto tratto di territorio della pianura veneta.
2012
9788820419455
Regno Lombardo-Veneto; Ottocento; economia; società
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