In questa ricerca (facente parte del PRIN 2007: Gli scritti programmatici come genere letterario tra filosofia e storia delle università) mi sono concentrato sulla ricezione di Locke nel contesto dell’illuminismo tedesco. Nell’Introduzione alla Zuschrift di Meier ho mostrato come la presentazione della pensatore inglese sia incentrata sul concetto di “libertà del pensiero” e di “s-pregiudicatezza”, assumendo l’aspetto non tanto di una precisa e accurata esposizione delle principali tesi dell’Essay concerning Human Understanding (letto e proposto dall’Autore nella versione latina curata dal Thiele), quanto piuttosto di un pamphlet della lotta contro il dogmatismo (un tema tipicamente “illuministico”, questo della lotta contro i praejudicia, su cui Meier ritornerà nel 1766, dedicandovi un’intera opera, i Beyträge zu der Lehre von den Vorurtheilen des menschlichen Geschlechts). In virtù della figura di Meier, risulta così confermata l’imprescindibilità di Locke tra le Quellen dell’Aufklärung. Nell’introduzione ai Gedancken di Tetens (1760) ho invece portato all’attenzione il ruolo di tale testo all’interno del dibattito in merito alla validità e all’applicabilità del metodo matematico ai vari campi del sapere umano. Nei Gedancken (presentazione dei corsi accademici presso l’Università di Bützow) il filosofo tedesco espone i propri dubbi circa il raggiungimento in ambito filosofico (specialmente in metafisica) della “certezza” propria delle scienze matematiche e mostra di adottare un atteggiamento eclettico che gli consente di riprendere i risultati delle riflessioni di Locke (la “sensibilizzazione della matematica” come principale motivo della certezza e della precisione delle dimostrazioni matematiche, l’approccio “psico-genetico” nello studio dei contenuti psichici, la critica contro il concetto di “sostanza” come “concetto non-positivo” e la critica contro gli abusi linguistici) e di Leibniz (in merito all’ars combinatoria). Oltre alle due Introduzioni, mi sono occupato anche della trascrizione delle opere in questione, adottando come criterio il pieno rispetto del testo originale.

Introduction to Georg Friedrich Meier’s Zuschrift an Seine Zuhörer, worin er Ihnen seinen Entschluß bekannt macht, ein Collegium über Locks Versuch vom Menschlichen Verstande zu halten and to Johann Nicolaus Tetens’ Gedancken über einige Ursachen, warum in der Metaphysik nur wenige ausgemachte Wahrheiten sind, als eine Einladungs-Schrift zu seinen den 13ten October auf der neuen Bützowschen Academie anzufangenden Vorlesungen, in S.-K. LEE, R. POZZO, M. SGARBI (eds.), Philosophical Academic Programs of the German Enlightenment: A Literary Genre Recontextualized. Forschungen und Materialien zur Universitätsgeschichte

POGGI, Davide
2012-01-01

Abstract

In questa ricerca (facente parte del PRIN 2007: Gli scritti programmatici come genere letterario tra filosofia e storia delle università) mi sono concentrato sulla ricezione di Locke nel contesto dell’illuminismo tedesco. Nell’Introduzione alla Zuschrift di Meier ho mostrato come la presentazione della pensatore inglese sia incentrata sul concetto di “libertà del pensiero” e di “s-pregiudicatezza”, assumendo l’aspetto non tanto di una precisa e accurata esposizione delle principali tesi dell’Essay concerning Human Understanding (letto e proposto dall’Autore nella versione latina curata dal Thiele), quanto piuttosto di un pamphlet della lotta contro il dogmatismo (un tema tipicamente “illuministico”, questo della lotta contro i praejudicia, su cui Meier ritornerà nel 1766, dedicandovi un’intera opera, i Beyträge zu der Lehre von den Vorurtheilen des menschlichen Geschlechts). In virtù della figura di Meier, risulta così confermata l’imprescindibilità di Locke tra le Quellen dell’Aufklärung. Nell’introduzione ai Gedancken di Tetens (1760) ho invece portato all’attenzione il ruolo di tale testo all’interno del dibattito in merito alla validità e all’applicabilità del metodo matematico ai vari campi del sapere umano. Nei Gedancken (presentazione dei corsi accademici presso l’Università di Bützow) il filosofo tedesco espone i propri dubbi circa il raggiungimento in ambito filosofico (specialmente in metafisica) della “certezza” propria delle scienze matematiche e mostra di adottare un atteggiamento eclettico che gli consente di riprendere i risultati delle riflessioni di Locke (la “sensibilizzazione della matematica” come principale motivo della certezza e della precisione delle dimostrazioni matematiche, l’approccio “psico-genetico” nello studio dei contenuti psichici, la critica contro il concetto di “sostanza” come “concetto non-positivo” e la critica contro gli abusi linguistici) e di Leibniz (in merito all’ars combinatoria). Oltre alle due Introduzioni, mi sono occupato anche della trascrizione delle opere in questione, adottando come criterio il pieno rispetto del testo originale.
2012
9783772826177
psicologia; illuminismo; Kant; Locke; Tetens
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