Il saggio, presa posizione sulle ricostruzioni della dottrina più e meno recente in tema di forma e contenuti dell'attività giudicante in epoca regia e proto-repubblicana (Wlassak, De Martino, Kaser, Gioffredi, Luzzatto, Nicosia), mira a dimostrare come ancora nel quinto secolo a.C. in Roma fosse il magistrato supremo ad emettere la sentenza definitiva sulla giustezza dei sacramenta e come la sua incontrovertibile pronuncia - astratta da absolutio e/o condemnatio, nonché solo indirettamente vertente sulle pretese dedotte in processo - fosse titolo per la ''esecuzione'' nelle forme dell'auto-tutela non solo in ipotesi di pretesa ''in re'', ma altresì in ipotesi di actio in personam per un corpus aliquod.
'Giudicare' e 'decidere' in Roma arcaica. Contributo alla contestualizzazione storico-giuridica di Tab. 1.8
PELLOSO, Carlo
2012-01-01
Abstract
Il saggio, presa posizione sulle ricostruzioni della dottrina più e meno recente in tema di forma e contenuti dell'attività giudicante in epoca regia e proto-repubblicana (Wlassak, De Martino, Kaser, Gioffredi, Luzzatto, Nicosia), mira a dimostrare come ancora nel quinto secolo a.C. in Roma fosse il magistrato supremo ad emettere la sentenza definitiva sulla giustezza dei sacramenta e come la sua incontrovertibile pronuncia - astratta da absolutio e/o condemnatio, nonché solo indirettamente vertente sulle pretese dedotte in processo - fosse titolo per la ''esecuzione'' nelle forme dell'auto-tutela non solo in ipotesi di pretesa ''in re'', ma altresì in ipotesi di actio in personam per un corpus aliquod.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.