Il volume ha per oggetto il polittico di Vittore Carpaccio della chiesa parrocchiale di San Tommaso apostolo di Pozzale di Cadore che l’ artista veneziano firma e data nel 1519. Si tratta di un significativo esempio dell’arte di Venezia presente in Cadore, il quale precede l’avvento della fortuna di Tiziano Vecellio e dei suoi famigliari nella patria cadorina. Nell’illustrare l’opera di Carpaccio per Pozzale nella dinamica fra centro e periferia alpina si coglie l’occasione per ampliare la ricerca sui seguenti argomenti a ciascuno dei quali è dedicato un apposito capitolo del volume. 1.Tracciato della pittura in Cadore, con il Bellunese e Feltrino, circa 1519. Tratta del comporsi di un interesse critico per l’arte della regione cadorina nei secoli. 2. Congetture sulla committenza. Approfondite ricerche d’archivio portano a considerare come committenti dell’opera di Carpaccio i regolieri di Pozzale. Si coglie l’occasione per delineare la dinamica della committenza di opere d’arte da parte delle Regole. Viene dedicato largo spazio alla figura dell’arcidiacono e pievano di Pieve Pietro Mareno Aleandro che fu al governo della chiesa cadorina negli anni venti e trenta del Cinquecento per conto dei cardinali di casa Grimani. Attraverso la sua azione pastorale ricostruita con molti documenti inediti si offre uno spaccato della vita delle comunità cadorine in anni difficili, nei quali si situa anche la commissione dell’opera di Carpaccio per Pozzale. 3.L’opera di Carpaccio di Pozzale è illustrata nei suoi aspetti tipologici, iconografici, nella sua fortuna critica. 4.Il volume comprende una ricerca sull’ultima fase di attività di Carpaccio nella quale si situa anche la sua opera cadorina, ma che comprende soprattutto una vasta attività per Venezia e l’Istria, contrassegnata dalla partecipazione della bottega, ovvero del figlio Benedetto del quale si individua il percorso a cominciare dalla collaborazione con il padre.
Carpaccio a Pozzale di Cadore, 1519. Le ultime opere per Venezia, Istria e Cadore
FOSSALUZZA, Giorgio
2012-01-01
Abstract
Il volume ha per oggetto il polittico di Vittore Carpaccio della chiesa parrocchiale di San Tommaso apostolo di Pozzale di Cadore che l’ artista veneziano firma e data nel 1519. Si tratta di un significativo esempio dell’arte di Venezia presente in Cadore, il quale precede l’avvento della fortuna di Tiziano Vecellio e dei suoi famigliari nella patria cadorina. Nell’illustrare l’opera di Carpaccio per Pozzale nella dinamica fra centro e periferia alpina si coglie l’occasione per ampliare la ricerca sui seguenti argomenti a ciascuno dei quali è dedicato un apposito capitolo del volume. 1.Tracciato della pittura in Cadore, con il Bellunese e Feltrino, circa 1519. Tratta del comporsi di un interesse critico per l’arte della regione cadorina nei secoli. 2. Congetture sulla committenza. Approfondite ricerche d’archivio portano a considerare come committenti dell’opera di Carpaccio i regolieri di Pozzale. Si coglie l’occasione per delineare la dinamica della committenza di opere d’arte da parte delle Regole. Viene dedicato largo spazio alla figura dell’arcidiacono e pievano di Pieve Pietro Mareno Aleandro che fu al governo della chiesa cadorina negli anni venti e trenta del Cinquecento per conto dei cardinali di casa Grimani. Attraverso la sua azione pastorale ricostruita con molti documenti inediti si offre uno spaccato della vita delle comunità cadorine in anni difficili, nei quali si situa anche la commissione dell’opera di Carpaccio per Pozzale. 3.L’opera di Carpaccio di Pozzale è illustrata nei suoi aspetti tipologici, iconografici, nella sua fortuna critica. 4.Il volume comprende una ricerca sull’ultima fase di attività di Carpaccio nella quale si situa anche la sua opera cadorina, ma che comprende soprattutto una vasta attività per Venezia e l’Istria, contrassegnata dalla partecipazione della bottega, ovvero del figlio Benedetto del quale si individua il percorso a cominciare dalla collaborazione con il padre.File | Dimensione | Formato | |
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