Il teatro di Fernando Arrabal (Melilla, 1932) offre numerosi spunti di riflessione sul rapporto malattia-letteratura. I protagonisti dei drammi arrabaliani si presentano come individui adulti che agiscono e si esprimono molto spesso con un atteggiamento ed un linguaggio infantili. All’infantilismo, uniscono però dei comportamenti violenti tipici dell’individuo adulto alienato (schizofrenico e psicotico), caratteristiche queste che hanno inserito il teatro di Arrabal nel solco del teatro della crudeltà. I personaggi arrabaliani possono essere interpretati come una metafora della situazione culturale e politica della Spagna franchista, dove gli adulti-bambini che si muovono in scena rappresentano il popolo iberico in un contesto chiuso come quello della dittatura, che preferisce aver a che fare con individui sentimentalmente e psicologicamente immaturi. Ma la follia è anche la scintilla della creatività, la rottura di un ordine inaccettabile perché autoritario. Il comportamento deviato, nel teatro di Fernando Arrabal, assume un valore positivo nel momento in cui si pone come strumento di libertà. La malattia diventa, così, cura.
"El gran ceremonial" di Fernando Arrabal: il teatro come luogo di perversione e di cura
BELLOMI, Paola
2012-01-01
Abstract
Il teatro di Fernando Arrabal (Melilla, 1932) offre numerosi spunti di riflessione sul rapporto malattia-letteratura. I protagonisti dei drammi arrabaliani si presentano come individui adulti che agiscono e si esprimono molto spesso con un atteggiamento ed un linguaggio infantili. All’infantilismo, uniscono però dei comportamenti violenti tipici dell’individuo adulto alienato (schizofrenico e psicotico), caratteristiche queste che hanno inserito il teatro di Arrabal nel solco del teatro della crudeltà. I personaggi arrabaliani possono essere interpretati come una metafora della situazione culturale e politica della Spagna franchista, dove gli adulti-bambini che si muovono in scena rappresentano il popolo iberico in un contesto chiuso come quello della dittatura, che preferisce aver a che fare con individui sentimentalmente e psicologicamente immaturi. Ma la follia è anche la scintilla della creatività, la rottura di un ordine inaccettabile perché autoritario. Il comportamento deviato, nel teatro di Fernando Arrabal, assume un valore positivo nel momento in cui si pone come strumento di libertà. La malattia diventa, così, cura.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.