In questo libro, Silvano Tommasoli traccia il racconto di una visione comune tra arte, fotografia e letteratura nel ‘900, raccontando la straordinaria esperienza artistica di Filippo e Fausto Tommasoli. Affrancati culturalmente dal mezzo di espressione artistica prescelto, Filippo e Fausto Tommasoli materializzano sulla lastra fotografica le loro utopie e l’elaborazione visuale delle loro emozioni, che raccontano il legame, indissolubile, tra il soggetto e i due inseparabili Autori del Novecento. Nella grande sala di posa del loro studio fotografico – che diventa uno straordinario palcoscenico – dirigono famosi attori del cinema, musicisti, persone comuni e oggetti inanimati nell’interpretazione di un copione, secondo una sceneggiatura scritta dai loro sogni. I racconti scorrono, a volte molto tormentati, nelle anse delle metafore narrative più audaci, sempre guidati dalla stella polare della Storia dell’arte e della letteratura. Ne risulta una concezione di arte a tutto tondo, dove il mezzo espressivo che hanno scelto, la fotografia appunto, ha solo il significato etimologico di medium, di tramite tra l’artista e il fruitore della sua opera. Ma se il medium è la luce, lo sono anche gli occhi degli Artisti, felici di questa loro potenza visionaria
Filippo e Fausto Tommasoli, la fotografia e la parola.Assonanze tematiche tra fotografia, arte e letteratura nel ‘900
TOMMASOLI, Silvano
2011-01-01
Abstract
In questo libro, Silvano Tommasoli traccia il racconto di una visione comune tra arte, fotografia e letteratura nel ‘900, raccontando la straordinaria esperienza artistica di Filippo e Fausto Tommasoli. Affrancati culturalmente dal mezzo di espressione artistica prescelto, Filippo e Fausto Tommasoli materializzano sulla lastra fotografica le loro utopie e l’elaborazione visuale delle loro emozioni, che raccontano il legame, indissolubile, tra il soggetto e i due inseparabili Autori del Novecento. Nella grande sala di posa del loro studio fotografico – che diventa uno straordinario palcoscenico – dirigono famosi attori del cinema, musicisti, persone comuni e oggetti inanimati nell’interpretazione di un copione, secondo una sceneggiatura scritta dai loro sogni. I racconti scorrono, a volte molto tormentati, nelle anse delle metafore narrative più audaci, sempre guidati dalla stella polare della Storia dell’arte e della letteratura. Ne risulta una concezione di arte a tutto tondo, dove il mezzo espressivo che hanno scelto, la fotografia appunto, ha solo il significato etimologico di medium, di tramite tra l’artista e il fruitore della sua opera. Ma se il medium è la luce, lo sono anche gli occhi degli Artisti, felici di questa loro potenza visionariaFile | Dimensione | Formato | |
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