È condivisibile, alla luce delle testimonianze dell’epica arcaica, la tesi secondo cui il diritto in sensooggettivo, anche con riguardo all’esperienza greca, si configura inizialmente come un ‘judge made law’,ossia come un diritto che emerge in sede di processo quale risoluzione particolare del caso concreto e siassesta, tendendo alla generalità e all’astrattezza, solo attraverso una costante stratificazione nel tempo dellepronunce giudiziali? È documentalmente fondata, inoltre, la convinzione secondo cui, anche nel panoramaellenico, l’idea di ‘azione’ precede logicamente e cronologicamente quella di ‘situazione soggettivasostanziale’, ciò assurgendo altresì a giustificazione – in termini di continuità storica – dell’asseritapreponderanza, nelle impostazioni nomiche e logografiche ateniesi, della cd. prospettiva processuale? Arispondere a queste due fondamentali domande, nonché, dunque, a meglio precisare i connotati del più anticodiritto dei Greci, è volto il presente studio: e ciò, sia attraverso una rilettura critica dei versi omerici dai qualiaffiorano i primordiali concetti di θέμις e di δίκη, sia attraverso un serrato esame delle ricostruzioni chesono state elaborate in materia dalla letteratura gius-grecistica a far tempo dal secolo diciannovesimo sinoagli scritti più recenti.
'Themis' e 'dike' in Omero. Ai primordi del diritto dei Greci - Presentazione di Remo Martini
PELLOSO, Carlo
2012-01-01
Abstract
È condivisibile, alla luce delle testimonianze dell’epica arcaica, la tesi secondo cui il diritto in sensooggettivo, anche con riguardo all’esperienza greca, si configura inizialmente come un ‘judge made law’,ossia come un diritto che emerge in sede di processo quale risoluzione particolare del caso concreto e siassesta, tendendo alla generalità e all’astrattezza, solo attraverso una costante stratificazione nel tempo dellepronunce giudiziali? È documentalmente fondata, inoltre, la convinzione secondo cui, anche nel panoramaellenico, l’idea di ‘azione’ precede logicamente e cronologicamente quella di ‘situazione soggettivasostanziale’, ciò assurgendo altresì a giustificazione – in termini di continuità storica – dell’asseritapreponderanza, nelle impostazioni nomiche e logografiche ateniesi, della cd. prospettiva processuale? Arispondere a queste due fondamentali domande, nonché, dunque, a meglio precisare i connotati del più anticodiritto dei Greci, è volto il presente studio: e ciò, sia attraverso una rilettura critica dei versi omerici dai qualiaffiorano i primordiali concetti di θέμις e di δίκη, sia attraverso un serrato esame delle ricostruzioni chesono state elaborate in materia dalla letteratura gius-grecistica a far tempo dal secolo diciannovesimo sinoagli scritti più recenti.File | Dimensione | Formato | |
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