La tesi affronta le trasformazioni del mondo agricolo contemporaneo alla luce di nuove politiche comunitarie, sempre più orientate a investire sullo sviluppo rurale, la valorizzazione dei territori e l’integrazione degli strumenti di intervento. Se le imprese attraversano una fase di profondo riassetto organizzativo, assumendo inediti modelli di diversificazione e multifunzionalità, gli imprenditori agricoli – giovani, in particolare - sembrano essere impegnati in una svolta di tipo identitario e culturale, basata su riflessività, nuovi progetti biografici e un più centrale utilizzo del proprio capitale umano e sociale. Da un punto di vista empirico, è stato preso in esame il progetto di Coldiretti “per una filiera agricola tutta italiana”, analizzandone presupposti e pratiche in relazione al concetto di “capacity to aspire” (introdotto da Arjun Appadurai) che l’associazione starebbe sviluppando, e di “lotta per il riconoscimento” (nella prospettiva di Axel Honneth) come chiave di lettura per comprendere quanto i rapporti economici nella filiera non possano essere ridotti alla sola questione redistributiva. Adottando un disegno di ricerca esplorativo, basato su triangolazione multilivello, sono state effettuate interviste in profondità ai delegati provinciali Coldiretti Giovani Impresa Veneto; un questionario, realizzato ad hoc, è stato somministrato a un campione (n. 241) di imprenditori agricoli veneti, under 39 e iscritti a Coldiretti, per indagare quali aspetti di natura endogena (motivazioni, convinzioni, atteggiamenti, appartenenze e relazioni) influenzino la percezione del proprio ruolo, le scelte strategiche e le aspirazioni per il futuro. Ciò che emerge è una diversa percezione di sé (e di status) fra chi si definisce imprenditore e chi agricoltore; la ricerca di nuove forme di autonomia, la definizione di progetti a medio-lungo termine e lo sviluppo di “sensibilità artigiane” costituirebbero i tratti salienti dell’imprenditorialità giovanile, assumendo carattere emancipatorio. L’innovazione appare orientata ad avvicinare i mercati, accorciare le filiere, valorizzare le produzioni, fornire servizi. Ai modelli industriali e “deterritorializzati”, le imprese rispondono investendo nella relazione sociale e nella distintività locale, promuovendo forme di garanzia su base fiduciaria. Alcune criticità emergono sul piano dei rapporti intergenerazionali, tipici della gestione familiare, e nella cooperazione fra aziende. Il nuovo “patto sociale” fra agricoltori e cittadini, promosso da Coldiretti, oltre a introdurre un diverso approccio alla rappresentanza di categoria, fornirebbe una “cornice di senso” per il cambiamento, ipotizzando un ruolo più centrale dell’agricoltura nella società.

The thesis deals with the transformations of the agriculture sector according to the new EU policies, increasingly focused on investment on rural development, valorisation of the territory and integration of instruments. If firms are undergoing profound organizational changes, assuming new models of diversification and multifunctionality, agricultural entrepreneurs - young people, in particular - appear to be engaged in a cultural turning point, based on reflexivity, new “biographical projects” and a more central use of human and social capital. From an empirical point of view, was considered the project of Coldiretti "per una filiera agricola tutta italiana", analyzing assumptions and practices in relation to the concept of "capacity to aspire" (introduced by Arjun Appadurai) that the association would developing, and "struggle for recognition" (from the perspective of Axel Honneth) as the key to understanding how the economic relations in the agricultural supply chain can not be reduced only to an issue redistributive. By adopting an exploratory research design (triangulation multilevel) in-depth interviews were conducted with provincial delegates “Coldiretti Giovani Impresa Veneto”; a questionnaire, designed ad hoc, was administered to a sample (no. 241) of farmers (Coldiretti Veneto members, under 39), to investigate which endogenous aspects (motivations, beliefs, attitudes, affiliations and relationships) influence the perception of its role, the strategic choices and aspirations for the future. The result is a different perception of themselves (and status) between “farmer” and “entrepreneur”; the search for new forms of autonomy, the definition of medium-to long-term projects and the development of "artisan sensibility" would constitute the salient features of youth entrepreneurship, taking emancipatory character. Innovation is driven to approach the markets, shorten supply chains, to valorise productions and supply services. To industrial and "deterritorialized" models, farmers respond by investing in social relationships and local distinctiveness, promoting forms of guarantee on a trust basis. A few difficulties appear in terms of intergenerational relationships, typical of family management, and cooperation between companies. The new "social pact" between farmers and citizens, promoted by Coldiretti, besides introducing a different approach to the delegation, would provide a "framework of meaning" for change, assuming a more central role of agriculture in society.

Aspirazioni e riconoscimento nel nuovo paradigma dello sviluppo rurale. Il caso di Coldiretti Giovani Impresa Veneto

ANGELINI, Paolo
2012-01-01

Abstract

The thesis deals with the transformations of the agriculture sector according to the new EU policies, increasingly focused on investment on rural development, valorisation of the territory and integration of instruments. If firms are undergoing profound organizational changes, assuming new models of diversification and multifunctionality, agricultural entrepreneurs - young people, in particular - appear to be engaged in a cultural turning point, based on reflexivity, new “biographical projects” and a more central use of human and social capital. From an empirical point of view, was considered the project of Coldiretti "per una filiera agricola tutta italiana", analyzing assumptions and practices in relation to the concept of "capacity to aspire" (introduced by Arjun Appadurai) that the association would developing, and "struggle for recognition" (from the perspective of Axel Honneth) as the key to understanding how the economic relations in the agricultural supply chain can not be reduced only to an issue redistributive. By adopting an exploratory research design (triangulation multilevel) in-depth interviews were conducted with provincial delegates “Coldiretti Giovani Impresa Veneto”; a questionnaire, designed ad hoc, was administered to a sample (no. 241) of farmers (Coldiretti Veneto members, under 39), to investigate which endogenous aspects (motivations, beliefs, attitudes, affiliations and relationships) influence the perception of its role, the strategic choices and aspirations for the future. The result is a different perception of themselves (and status) between “farmer” and “entrepreneur”; the search for new forms of autonomy, the definition of medium-to long-term projects and the development of "artisan sensibility" would constitute the salient features of youth entrepreneurship, taking emancipatory character. Innovation is driven to approach the markets, shorten supply chains, to valorise productions and supply services. To industrial and "deterritorialized" models, farmers respond by investing in social relationships and local distinctiveness, promoting forms of guarantee on a trust basis. A few difficulties appear in terms of intergenerational relationships, typical of family management, and cooperation between companies. The new "social pact" between farmers and citizens, promoted by Coldiretti, besides introducing a different approach to the delegation, would provide a "framework of meaning" for change, assuming a more central role of agriculture in society.
2012
Agricoltura; capacity to aspire; riconoscimento
La tesi affronta le trasformazioni del mondo agricolo contemporaneo alla luce di nuove politiche comunitarie, sempre più orientate a investire sullo sviluppo rurale, la valorizzazione dei territori e l’integrazione degli strumenti di intervento. Se le imprese attraversano una fase di profondo riassetto organizzativo, assumendo inediti modelli di diversificazione e multifunzionalità, gli imprenditori agricoli – giovani, in particolare - sembrano essere impegnati in una svolta di tipo identitario e culturale, basata su riflessività, nuovi progetti biografici e un più centrale utilizzo del proprio capitale umano e sociale. Da un punto di vista empirico, è stato preso in esame il progetto di Coldiretti “per una filiera agricola tutta italiana”, analizzandone presupposti e pratiche in relazione al concetto di “capacity to aspire” (introdotto da Arjun Appadurai) che l’associazione starebbe sviluppando, e di “lotta per il riconoscimento” (nella prospettiva di Axel Honneth) come chiave di lettura per comprendere quanto i rapporti economici nella filiera non possano essere ridotti alla sola questione redistributiva. Adottando un disegno di ricerca esplorativo, basato su triangolazione multilivello, sono state effettuate interviste in profondità ai delegati provinciali Coldiretti Giovani Impresa Veneto; un questionario, realizzato ad hoc, è stato somministrato a un campione (n. 241) di imprenditori agricoli veneti, under 39 e iscritti a Coldiretti, per indagare quali aspetti di natura endogena (motivazioni, convinzioni, atteggiamenti, appartenenze e relazioni) influenzino la percezione del proprio ruolo, le scelte strategiche e le aspirazioni per il futuro. Ciò che emerge è una diversa percezione di sé (e di status) fra chi si definisce imprenditore e chi agricoltore; la ricerca di nuove forme di autonomia, la definizione di progetti a medio-lungo termine e lo sviluppo di “sensibilità artigiane” costituirebbero i tratti salienti dell’imprenditorialità giovanile, assumendo carattere emancipatorio. L’innovazione appare orientata ad avvicinare i mercati, accorciare le filiere, valorizzare le produzioni, fornire servizi. Ai modelli industriali e “deterritorializzati”, le imprese rispondono investendo nella relazione sociale e nella distintività locale, promuovendo forme di garanzia su base fiduciaria. Alcune criticità emergono sul piano dei rapporti intergenerazionali, tipici della gestione familiare, e nella cooperazione fra aziende. Il nuovo “patto sociale” fra agricoltori e cittadini, promosso da Coldiretti, oltre a introdurre un diverso approccio alla rappresentanza di categoria, fornirebbe una “cornice di senso” per il cambiamento, ipotizzando un ruolo più centrale dell’agricoltura nella società.
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