Il presente lavoro costituisce una riflessione sull’ambito di estensione del sindacato della Corte Costituzionale, in specie per quanto riguarda la materia penale. A tal fine, dopo una ricognizione sulle tipologie di sentenze che la Consulta pronuncia, l’attenzione si concentra sul percorso evolutivo della sua giurisprudenza in ordine alle norme penali di favore, ovvero quelle norme che sottraggono una certa classe di soggetti o di condotte dall’ambito di applicazione di altra norma generale più severa. Tale materia ben si presta a costituire il terreno di elezione per sviluppare le riflessioni attinenti al tema di ricerca. Invero, nel corso degli anni si è assistita ad una notevole estensione del sindacato della Corte, che è culminato con l’ammissibilità di questioni di costituzionalità concernenti le norme penali di favore. Tale tematica viene, in particolare, affrontata non soltanto dal punto di vista del diritto interno, concernente le norme nazionali, ma anche dal punto di vista del diritto comunitario. Dopo una necessaria ricognizione sui rapporti tra i due ordinamenti, nazionale e comunitario, l’attenzione verte sul ruolo del giudice nazionale sulle antinomie penali, ovvero sull’ipotesi di contrasto di una norma interna di favore con la disciplina comunitaria, prendendo come esempio concreto due vicende che negli ultimi anni hanno catalizzato l’attenzione di dottrina e giurisprudenza, quali il “falso in bilancio” e il concetto di “rifiuto”. All’esito dell’analisi delle vicende giurisprudenziali, si cerca quindi, di ridefinire i contorni del sindacato della Corte costituzionale, con l’obiettivo di cercare possibili soluzioni di espansione del medesimo, al fine di diminuire le “zone franche” sottratte a detto controllo.

This work focuses on the scope of the extension of the review by the Constitutional Court, particularly in relation to criminal issues. Following of the two typologies of sentences that the Constitutional Court pronunce, our attention will focus on the path that the law has been taking regarding the matter which in Italian is called “norme penali di favore”, that means those rules which esclude a certain class of persons or behaviour from the scope of another standard generally more severe. This area is well placed to become a prominent research ground. Indeed, over the last years we have seen a considerable extension of the review by the Court which culminated with the admissibility of constitutional issues concerning “norme penali di favore”. This theme is, in particular, addressed not only from the perspective of the national standards law, but also from the perspective of the European Union law. After acknowledging the need to put the two legal systems in relation between each other, national and Community attention focused on the role of national courts on criminal antinomies, on the assumption that enforcement of a national standard for the Community framework, taking as a concrete example two recent events that have drawn the attention of the doctrine and the jurisprudence such as “false accounting” and the concept of “waste”. Based on the analysis of the events of case law, we try to redifine the boundaries of the review by the Constitutional Court, with the objective of looking for possible ways to expand the same in order to reduce the “free zones” outside its reach.

SINDACATO DI COSTITUZIONALITA' E NORME PENALI DI FAVORE: EVOLUZIONE E PROSPETTIVE

GAZZETTA, Elisa
2012-01-01

Abstract

This work focuses on the scope of the extension of the review by the Constitutional Court, particularly in relation to criminal issues. Following of the two typologies of sentences that the Constitutional Court pronunce, our attention will focus on the path that the law has been taking regarding the matter which in Italian is called “norme penali di favore”, that means those rules which esclude a certain class of persons or behaviour from the scope of another standard generally more severe. This area is well placed to become a prominent research ground. Indeed, over the last years we have seen a considerable extension of the review by the Court which culminated with the admissibility of constitutional issues concerning “norme penali di favore”. This theme is, in particular, addressed not only from the perspective of the national standards law, but also from the perspective of the European Union law. After acknowledging the need to put the two legal systems in relation between each other, national and Community attention focused on the role of national courts on criminal antinomies, on the assumption that enforcement of a national standard for the Community framework, taking as a concrete example two recent events that have drawn the attention of the doctrine and the jurisprudence such as “false accounting” and the concept of “waste”. Based on the analysis of the events of case law, we try to redifine the boundaries of the review by the Constitutional Court, with the objective of looking for possible ways to expand the same in order to reduce the “free zones” outside its reach.
2012
sindacato di costituzionalità; norme penali di favore; falso in bilancio; disciplina sui rifiuti
Il presente lavoro costituisce una riflessione sull’ambito di estensione del sindacato della Corte Costituzionale, in specie per quanto riguarda la materia penale. A tal fine, dopo una ricognizione sulle tipologie di sentenze che la Consulta pronuncia, l’attenzione si concentra sul percorso evolutivo della sua giurisprudenza in ordine alle norme penali di favore, ovvero quelle norme che sottraggono una certa classe di soggetti o di condotte dall’ambito di applicazione di altra norma generale più severa. Tale materia ben si presta a costituire il terreno di elezione per sviluppare le riflessioni attinenti al tema di ricerca. Invero, nel corso degli anni si è assistita ad una notevole estensione del sindacato della Corte, che è culminato con l’ammissibilità di questioni di costituzionalità concernenti le norme penali di favore. Tale tematica viene, in particolare, affrontata non soltanto dal punto di vista del diritto interno, concernente le norme nazionali, ma anche dal punto di vista del diritto comunitario. Dopo una necessaria ricognizione sui rapporti tra i due ordinamenti, nazionale e comunitario, l’attenzione verte sul ruolo del giudice nazionale sulle antinomie penali, ovvero sull’ipotesi di contrasto di una norma interna di favore con la disciplina comunitaria, prendendo come esempio concreto due vicende che negli ultimi anni hanno catalizzato l’attenzione di dottrina e giurisprudenza, quali il “falso in bilancio” e il concetto di “rifiuto”. All’esito dell’analisi delle vicende giurisprudenziali, si cerca quindi, di ridefinire i contorni del sindacato della Corte costituzionale, con l’obiettivo di cercare possibili soluzioni di espansione del medesimo, al fine di diminuire le “zone franche” sottratte a detto controllo.
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