«HO SCRITTO QUELLO CHE HO VISTO». La poetica di Grossman e il problema delle verità La tesi intende presentare il percorso poetico e concettuale dello scrittore Vasilij Grossman (1905-1964) evidenziando i punti di contatto e i punti di rottura con il «paradigma sovietico» del suo tempo. Attraverso un percorso che parte dal debutto ufficiale dello scrittore negli anni Trenta per arrivare alla scrittura della prima e della seconda parte della «dilogia di Stalingrado» (Za pravoe delo, 1952; Žizn’ i sud’ba, pubblicato postumo nel 1980), la tesi individua alcuni snodi fondamentali della produzione artistica grossmaniana che documentano una caratteristica specifica della sua attività artistico-letteraria: la tensione tra i confini specifici imposti alla letteratura sovietica nelle diverse fasi del suo sviluppo e le esigenze individuali di emancipazione intellettuale e artistica. Il percorso è sviluppato accostando un’analisi letteraria dei motivi e delle tematiche di alcune opere a una serie di documenti d’archivio, alcuni dei quali inediti, che disegnano il difficile rapporto dello scrittore con le istituzioni ufficiali e l’influsso che esse hanno esercitato nell’elaborazione artistica di Grossman, ossia nel suo tentativo di definire uno specifico spazio mito-poietico personale. Ad attraversare l’intero lavoro di ricerca è il problema specifico del rapporto tra il primo e il secondo Grossman, ovvero tra le opere che furono pubblicate in Unione Sovietica e quelle postume, proibite e censurate dal regime sovietico. L’elaborazione della tesi, in tre capitoli, rende conto dello sviluppo della poetica di Grossman che si snoda tra due verità: da una parte la verità «esteriore» o «ufficiale», dall’altra quella «individuale». Obiettivo del lavoro è mostrare la specificità di Vasilij Grossman e l’evolversi della categoria della verità intesa come fondamento della sua opera. Il lavoro di tesi può essere perciò considerato come una critica delle immagini della verità nella poetica grossmaniana.

«I WROTE WHAT I SAW». Grossman’s poetics and the issue of truths This thesis aims to explain the poetic and the conceptual path of Vasily Grossman (1905-1964), in particular focusing on meeting and breaking points with the «Soviet paradigm» of his times. Along a path, which starts from the writer’s official debut in the early Thirties and concludes with the writing of the first and the second part of the «dilogy of Stalingrad» (Za pravoe delo, 1952; Žizn’ i sud’ba, published in 1980 after author’s death), the thesis highlights some of the most important turning points of Grossman’s artistic production. These points underline a specific characteristic of his literary activity: the tension between official Soviet literature borders throughout different stages of its development and Grossman’s individual needs of intellectual and artistic emancipation. The thesis develops a literary analysis of topics and themes of some Grossman’s works in relation with several archive documents, some of which are not yet published. This path shows the strained relationship between the author and official institutions and their influence on Grossman’s artistic elaboration, i.e. on his attempt to define a specific personal mytho-poetic space. The main issue, that runs under the entire research work, is the relationship between the first and the second Grossman, that is the relationship between the author’s works which were published in Soviet Union and the works which were censured and published after his death. The thesis, composed of three parts, demonstrates that in Grossman’s poetics lie two truths: on the one hand, the «exterior» or «official» truth, and on the other hand the «individual» one. The aim of this thesis is to show the peculiarity of Vasily Grossman’s poetics and the progress of the category of truth that is considered as the roots of his work. Therefore, this thesis can be considered a critique of the figures of the truth in Grossman’s poetics.

"Ho scritto quello che ho visto". La poetica di Grossman e il problema delle verità.

TOSCO, Pietro
2012-01-01

Abstract

«I WROTE WHAT I SAW». Grossman’s poetics and the issue of truths This thesis aims to explain the poetic and the conceptual path of Vasily Grossman (1905-1964), in particular focusing on meeting and breaking points with the «Soviet paradigm» of his times. Along a path, which starts from the writer’s official debut in the early Thirties and concludes with the writing of the first and the second part of the «dilogy of Stalingrad» (Za pravoe delo, 1952; Žizn’ i sud’ba, published in 1980 after author’s death), the thesis highlights some of the most important turning points of Grossman’s artistic production. These points underline a specific characteristic of his literary activity: the tension between official Soviet literature borders throughout different stages of its development and Grossman’s individual needs of intellectual and artistic emancipation. The thesis develops a literary analysis of topics and themes of some Grossman’s works in relation with several archive documents, some of which are not yet published. This path shows the strained relationship between the author and official institutions and their influence on Grossman’s artistic elaboration, i.e. on his attempt to define a specific personal mytho-poetic space. The main issue, that runs under the entire research work, is the relationship between the first and the second Grossman, that is the relationship between the author’s works which were published in Soviet Union and the works which were censured and published after his death. The thesis, composed of three parts, demonstrates that in Grossman’s poetics lie two truths: on the one hand, the «exterior» or «official» truth, and on the other hand the «individual» one. The aim of this thesis is to show the peculiarity of Vasily Grossman’s poetics and the progress of the category of truth that is considered as the roots of his work. Therefore, this thesis can be considered a critique of the figures of the truth in Grossman’s poetics.
2012
Vasilij Grossman; Letteratura russa; Letteratura sovietica; Russia; Unione Sovietica; poetica; verità
«HO SCRITTO QUELLO CHE HO VISTO». La poetica di Grossman e il problema delle verità La tesi intende presentare il percorso poetico e concettuale dello scrittore Vasilij Grossman (1905-1964) evidenziando i punti di contatto e i punti di rottura con il «paradigma sovietico» del suo tempo. Attraverso un percorso che parte dal debutto ufficiale dello scrittore negli anni Trenta per arrivare alla scrittura della prima e della seconda parte della «dilogia di Stalingrado» (Za pravoe delo, 1952; Žizn’ i sud’ba, pubblicato postumo nel 1980), la tesi individua alcuni snodi fondamentali della produzione artistica grossmaniana che documentano una caratteristica specifica della sua attività artistico-letteraria: la tensione tra i confini specifici imposti alla letteratura sovietica nelle diverse fasi del suo sviluppo e le esigenze individuali di emancipazione intellettuale e artistica. Il percorso è sviluppato accostando un’analisi letteraria dei motivi e delle tematiche di alcune opere a una serie di documenti d’archivio, alcuni dei quali inediti, che disegnano il difficile rapporto dello scrittore con le istituzioni ufficiali e l’influsso che esse hanno esercitato nell’elaborazione artistica di Grossman, ossia nel suo tentativo di definire uno specifico spazio mito-poietico personale. Ad attraversare l’intero lavoro di ricerca è il problema specifico del rapporto tra il primo e il secondo Grossman, ovvero tra le opere che furono pubblicate in Unione Sovietica e quelle postume, proibite e censurate dal regime sovietico. L’elaborazione della tesi, in tre capitoli, rende conto dello sviluppo della poetica di Grossman che si snoda tra due verità: da una parte la verità «esteriore» o «ufficiale», dall’altra quella «individuale». Obiettivo del lavoro è mostrare la specificità di Vasilij Grossman e l’evolversi della categoria della verità intesa come fondamento della sua opera. Il lavoro di tesi può essere perciò considerato come una critica delle immagini della verità nella poetica grossmaniana.
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