Nel corso degli ultimi anni in Italia, così come nel resto dell'Europa, si registra una crescente attenzione verso il profilo professionale del formatore. Tale fenomeno va inserito nel più ampio dibattito sulla trasformazione dei sistemi di istruzione e formazione per la realizzazione di quei principi chiave che sono alla base del processo di lifelong learning, inteso come asse portante dello sviluppo socio-economico e della qualificazione dei cittadini nel quadro dell'Europa comunitaria. Esprimere politiche educative e formative in un'ottica del lifelong learning significa infatti supportare le persone a concretizzare un percorso di sviluppo lungo tutto l'arco della vita formativa e professionale. In questo scenario, essendo quello formativo un servizio ad alta intensità di capitale umano, il ruolo del formatore assume una evidente centralità strategica. Non a caso, nel periodo più recente, si sono venuti a concretizzare una serie di dispositivi normativi e di supporto tecnico che hanno contribuito ad attivare un'evoluzione piuttosto significativa nel profilo socio-anagrafico e professionale del formatore. Si tratta infatti di un mestiere complesso, che si declina in pratiche operative articolate sia dal punto di vista del contesto organizzativo di riferimento, sia dal punto di vista funzionale, oltre che sul piano dei destinatari dell'attività professionale. Per questa ragione, è necessario far ricorso ad una concezione "plurale" della professione del formatore e, conseguentemente, ad un non univoco processo di professionalizzazione. Obiettivo della ricerca empirica è quello di rilevare e descrivere chi si occupa di formazione e con quali spazi lavorativi, di identificare le competenze e la formazione ricevuta, e di individuare modalità di riconoscimento della professionalità del formatore. Adottando un approccio esplorativo-descrittivo, il lavoro si è articolato in una fase qualitativa, concentrata sulla profondità dei dati, e in una fase quantitativa, interessata a comprendere il fenomeno nella sua manifestazione fenomenologica. In particolare, con la prima si è cercato di comprendere il fenomeno attraverso i racconti dei formatori coinvolti (a mezzo intervista semi-strutturata) e le opinioni espresse da soggetti che gestiscono e valutano tale professionalità (a mezzo focus group). Con la seconda, si è invece effettuata una misurazione degli atteggiamenti e delle opinioni di un gruppo di formatori professionisti appartenenti all'Associazione Italiana Formatori (partner del progetto) e ad altre strutture associative e di formazione presenti sul territorio locale. Nel ribadire il valore di questa professione, la ricerca ha permesso di confermare che si tratta di un mestiere complesso ed in forte trasformazione sul piano dei livelli di professionalità e dell'identità soggettiva, organizzativa e sociale.

In the last few years a growing interest towards the professional figure of the educator has emerged in Italy as well as in the whole of Europe. This is part of a wider debate on the transformation of the patterns of education and training for the achievement of the key principles that are the basic concepts of the lifelong learning process, the pivot of the socio-economic development and qualification of European citizens in a Community framework. To formulate educational and formative policies in the perspective of lifelong learning means, in fact, to support individuals in realizing a significant development during their whole formative and professional life. In this scenario, the role of the educator takes on an obvious strategic centrality, as the educational services are rich in human capital. In recent years, a number of formative devices and technical supports have been formulated, setting in motion a significant development in the social register and professional profile of the educator. It is in reality a very complex profession that finds its articulation in operational practices in the organizational and functional framework to which it refers and related to the recipients of professional activity. For this reason it is necessary to resort to a “plural” concept of the profession of the educator and, consequently, a not univocal process of professionalization. The objective of empirical research is to observe and describe the figures involved in education and their working scope, to identify their abilities and education and to pinpoint ways to recognize the professionalism of the educator. Having adopted an explorative-descriptive approach, the task is articulated in a qualitative phase regarding the complexity of the data, and in a quantitative phase dedicated to the understanding of the phenomenon in its phenomenological manifestation. In detail, in the first stage I have tried to understand the phenomenon through the accounts of the educators involved (by means of semi-structured interviews) and the opinions expressed by the individuals that manage and evaluate such professionalism (through focus groups). In the second stage I carried out a gauging survey of the attitudes and the views of a group of professional educators members of the Associazione Italiana Formatori (partner in the project) and other associative and educational structures located in the area. This research has asserted the relevance of this profession and has confirmed that we are dealing with a complex job undergoing a significant change in the levels of professionalism and in its subjective, organizational and social identity.

"Competenze e ruoli del formatore: studio di una professionalitàa servizio delle imprese"

TESSARI, Silvia
2012-01-01

Abstract

In the last few years a growing interest towards the professional figure of the educator has emerged in Italy as well as in the whole of Europe. This is part of a wider debate on the transformation of the patterns of education and training for the achievement of the key principles that are the basic concepts of the lifelong learning process, the pivot of the socio-economic development and qualification of European citizens in a Community framework. To formulate educational and formative policies in the perspective of lifelong learning means, in fact, to support individuals in realizing a significant development during their whole formative and professional life. In this scenario, the role of the educator takes on an obvious strategic centrality, as the educational services are rich in human capital. In recent years, a number of formative devices and technical supports have been formulated, setting in motion a significant development in the social register and professional profile of the educator. It is in reality a very complex profession that finds its articulation in operational practices in the organizational and functional framework to which it refers and related to the recipients of professional activity. For this reason it is necessary to resort to a “plural” concept of the profession of the educator and, consequently, a not univocal process of professionalization. The objective of empirical research is to observe and describe the figures involved in education and their working scope, to identify their abilities and education and to pinpoint ways to recognize the professionalism of the educator. Having adopted an explorative-descriptive approach, the task is articulated in a qualitative phase regarding the complexity of the data, and in a quantitative phase dedicated to the understanding of the phenomenon in its phenomenological manifestation. In detail, in the first stage I have tried to understand the phenomenon through the accounts of the educators involved (by means of semi-structured interviews) and the opinions expressed by the individuals that manage and evaluate such professionalism (through focus groups). In the second stage I carried out a gauging survey of the attitudes and the views of a group of professional educators members of the Associazione Italiana Formatori (partner in the project) and other associative and educational structures located in the area. This research has asserted the relevance of this profession and has confirmed that we are dealing with a complex job undergoing a significant change in the levels of professionalism and in its subjective, organizational and social identity.
2012
Ruoli; competenze; formatore
Nel corso degli ultimi anni in Italia, così come nel resto dell'Europa, si registra una crescente attenzione verso il profilo professionale del formatore. Tale fenomeno va inserito nel più ampio dibattito sulla trasformazione dei sistemi di istruzione e formazione per la realizzazione di quei principi chiave che sono alla base del processo di lifelong learning, inteso come asse portante dello sviluppo socio-economico e della qualificazione dei cittadini nel quadro dell'Europa comunitaria. Esprimere politiche educative e formative in un'ottica del lifelong learning significa infatti supportare le persone a concretizzare un percorso di sviluppo lungo tutto l'arco della vita formativa e professionale. In questo scenario, essendo quello formativo un servizio ad alta intensità di capitale umano, il ruolo del formatore assume una evidente centralità strategica. Non a caso, nel periodo più recente, si sono venuti a concretizzare una serie di dispositivi normativi e di supporto tecnico che hanno contribuito ad attivare un'evoluzione piuttosto significativa nel profilo socio-anagrafico e professionale del formatore. Si tratta infatti di un mestiere complesso, che si declina in pratiche operative articolate sia dal punto di vista del contesto organizzativo di riferimento, sia dal punto di vista funzionale, oltre che sul piano dei destinatari dell'attività professionale. Per questa ragione, è necessario far ricorso ad una concezione "plurale" della professione del formatore e, conseguentemente, ad un non univoco processo di professionalizzazione. Obiettivo della ricerca empirica è quello di rilevare e descrivere chi si occupa di formazione e con quali spazi lavorativi, di identificare le competenze e la formazione ricevuta, e di individuare modalità di riconoscimento della professionalità del formatore. Adottando un approccio esplorativo-descrittivo, il lavoro si è articolato in una fase qualitativa, concentrata sulla profondità dei dati, e in una fase quantitativa, interessata a comprendere il fenomeno nella sua manifestazione fenomenologica. In particolare, con la prima si è cercato di comprendere il fenomeno attraverso i racconti dei formatori coinvolti (a mezzo intervista semi-strutturata) e le opinioni espresse da soggetti che gestiscono e valutano tale professionalità (a mezzo focus group). Con la seconda, si è invece effettuata una misurazione degli atteggiamenti e delle opinioni di un gruppo di formatori professionisti appartenenti all'Associazione Italiana Formatori (partner del progetto) e ad altre strutture associative e di formazione presenti sul territorio locale. Nel ribadire il valore di questa professione, la ricerca ha permesso di confermare che si tratta di un mestiere complesso ed in forte trasformazione sul piano dei livelli di professionalità e dell'identità soggettiva, organizzativa e sociale.
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