La presente ricerca mette in rilievo il mondo estetico di Victor de Sabata (1892-1967), visto come un tutto coerente nella sua complessa dimensione artistica. Il focus e il tema principale sono rappresentati dal cosiddetto “poema contemplativo” Gethsemani (1925), probabilmente l’opera più idiomatica del musicista triestino. Victor de Sabata, come compositore, rimane lontano dalle diverse “ondate” di stili compositivi della prima metà del XX secolo, e muove dalla dissoluzione della forma sonata già iniziata da Richard Strauss verso lo sviluppo dei temi, preferendo variarli con una sorta di vaporizzazione timbrica puntinistica e facendo inoltre uso di una magistrale abilità di disincarnare il suono fino a giungere ad un’unica ed originale idea musicale di Verklärung. L’analisi del poema musicale illumina anche l’atteggiamento complessivo del suo stile direttoriale, in particolare per quanto riguarda la registrazione per l’etichetta EMI (His Master’s Voice) della Tosca di Puccini con Maria Callas e il concerto dal vivo a Salisburgo del 1953 con Morte e Trasfigurazione di Richard Strauss. In aggiunta, le origini mitteleuropee mostrano una speciale assonanza con alcune liriche di Umberto Saba (1883-1957), particolarmente la silloge Preludio e fughe (1928). Le conclusioni affermano che sussiste una circolarità sia nel suo stile compositivo sia nella sua attività direttoriale, consegnando alla storia della musica una eredità assolutamente “trasfigurata” di una personalità indipendente in modo completo dalle tendenze culturali dominanti del suo secolo, in grado di adombrare, inoltre, una nuova prospettiva nel fare musica.

The present research highlights the aesthetical world of Victor de Sabata (1892-1967), as seen as a coherent whole in its complex artistic dimension. The focus and main topic are represented by the so-called “contemplative-poem” Gethsemani (1925), probably the most idiomatic opus by the musician from Trieste. Victor de Sabata, as a composer, stays aloof from the different vagues of compositional styles of the first half of 20th century, and moves from the dissolution of the sonata-form already started by Richard Strauss to the creation of a sort of circular-type of music, giving no importance to the development of themes and preferring to varying them through a sort of puntillistic timbre-vaporization, using moreover a masterful skill to disincarnate the sound into a unique and original musical idea of Verklärung. The analysis of the musical poem illuminates even the general attitude of his conducting style, particularly concerning the EMI (His Master’s Voice) 1953 recording of Puccini’s Tosca with Maria Callas and the 1953 live concert in Salzburg with Death and Transfiguration by Richard Strauss. In addition, the Middle-European origins show a special assonance with some lyrics by Umberto Saba (1883-1957), especially the Preludio e fughe (1928) collection. The conclusions assert that there is a global circularity both as in the music composing as in his music conducting, delivering to the music history a quite transfigured legacy of a unique personality utterly independent from the dominating cultural tendencies of his century, foreshadowing a new perspective in music making as well.

Victor de Sabata: un profilo

BONGIOVANNI, Michele
2012-01-01

Abstract

The present research highlights the aesthetical world of Victor de Sabata (1892-1967), as seen as a coherent whole in its complex artistic dimension. The focus and main topic are represented by the so-called “contemplative-poem” Gethsemani (1925), probably the most idiomatic opus by the musician from Trieste. Victor de Sabata, as a composer, stays aloof from the different vagues of compositional styles of the first half of 20th century, and moves from the dissolution of the sonata-form already started by Richard Strauss to the creation of a sort of circular-type of music, giving no importance to the development of themes and preferring to varying them through a sort of puntillistic timbre-vaporization, using moreover a masterful skill to disincarnate the sound into a unique and original musical idea of Verklärung. The analysis of the musical poem illuminates even the general attitude of his conducting style, particularly concerning the EMI (His Master’s Voice) 1953 recording of Puccini’s Tosca with Maria Callas and the 1953 live concert in Salzburg with Death and Transfiguration by Richard Strauss. In addition, the Middle-European origins show a special assonance with some lyrics by Umberto Saba (1883-1957), especially the Preludio e fughe (1928) collection. The conclusions assert that there is a global circularity both as in the music composing as in his music conducting, delivering to the music history a quite transfigured legacy of a unique personality utterly independent from the dominating cultural tendencies of his century, foreshadowing a new perspective in music making as well.
2012
Victor de Sabata; compositore; biografia; interpretazione musicale; direzione d'orchestra; poemi sinfonici; Gethsemani; analisi musicale; Tosca; Morte e trasfigurazione; Umberto Saba; Preludio e fughe; Trieste; discografia; catalogo opere; partiture.
La presente ricerca mette in rilievo il mondo estetico di Victor de Sabata (1892-1967), visto come un tutto coerente nella sua complessa dimensione artistica. Il focus e il tema principale sono rappresentati dal cosiddetto “poema contemplativo” Gethsemani (1925), probabilmente l’opera più idiomatica del musicista triestino. Victor de Sabata, come compositore, rimane lontano dalle diverse “ondate” di stili compositivi della prima metà del XX secolo, e muove dalla dissoluzione della forma sonata già iniziata da Richard Strauss verso lo sviluppo dei temi, preferendo variarli con una sorta di vaporizzazione timbrica puntinistica e facendo inoltre uso di una magistrale abilità di disincarnare il suono fino a giungere ad un’unica ed originale idea musicale di Verklärung. L’analisi del poema musicale illumina anche l’atteggiamento complessivo del suo stile direttoriale, in particolare per quanto riguarda la registrazione per l’etichetta EMI (His Master’s Voice) della Tosca di Puccini con Maria Callas e il concerto dal vivo a Salisburgo del 1953 con Morte e Trasfigurazione di Richard Strauss. In aggiunta, le origini mitteleuropee mostrano una speciale assonanza con alcune liriche di Umberto Saba (1883-1957), particolarmente la silloge Preludio e fughe (1928). Le conclusioni affermano che sussiste una circolarità sia nel suo stile compositivo sia nella sua attività direttoriale, consegnando alla storia della musica una eredità assolutamente “trasfigurata” di una personalità indipendente in modo completo dalle tendenze culturali dominanti del suo secolo, in grado di adombrare, inoltre, una nuova prospettiva nel fare musica.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/395140
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