Il nome reca con sé la promessa di un potere sulle cose: che il racconto della creazione del mondo culmini nella donazione dei nomi e che dunque nome e inaugurazione siano tutt'uno, non fa altro che testimoniare di questa evidenza. Ma se la "teologia politica" è un'esperienza, essa è l'esperienza in cui questo potere, questa equivalenza tra il nome e la sua potentia, appaiono revocati: è il luogo della loro revoca. Di questa aporia Schelling è stato l'interprete per certi versi più attento. Ma l'intreccio di teologia e politica, la loro configurazione instabile, mostra il suo volto solamente a chi vi sappia riconoscere il senso dello sfondamento immermorabile di ogni "origine" e, insieme, l'esposizione alla propria finitezza.
Schatten der Freiheit. Schelling und die politische Theologie des Eigensnamens
SOLLA, Gianluca
2006-01-01
Abstract
Il nome reca con sé la promessa di un potere sulle cose: che il racconto della creazione del mondo culmini nella donazione dei nomi e che dunque nome e inaugurazione siano tutt'uno, non fa altro che testimoniare di questa evidenza. Ma se la "teologia politica" è un'esperienza, essa è l'esperienza in cui questo potere, questa equivalenza tra il nome e la sua potentia, appaiono revocati: è il luogo della loro revoca. Di questa aporia Schelling è stato l'interprete per certi versi più attento. Ma l'intreccio di teologia e politica, la loro configurazione instabile, mostra il suo volto solamente a chi vi sappia riconoscere il senso dello sfondamento immermorabile di ogni "origine" e, insieme, l'esposizione alla propria finitezza.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.