Andrea Alciato, uno dei più grandi giuristi del XVI secolo, si cimentò anche nella scrittura di opere letterarie; tra esse la commedia, di intonazione aristofanea, «Philargyrus», nella quale descrive in trimetri giambici, in IV atti, le peripezie del protagonista, che, avarissimo, in punto di morte intende far testamento a proprio favore e che, una volta deceduto, non riesce a farsi traghettare da Caronte oltre lo Stige per il rifiuto di pagare l'obolo prescritto. Peraltro i suoi eredi litigano per l'eredità, prima di capire che un arbitrato amichevole è di gran lunga preferibile alle spese e ai rischi di un processo ed accettare tale ragionevole soluzione.
Diritto e letteratura in una commedia inedita di Andrea Alciato: il «Philargyrus»
ROSSI, Giovanni
2011-01-01
Abstract
Andrea Alciato, uno dei più grandi giuristi del XVI secolo, si cimentò anche nella scrittura di opere letterarie; tra esse la commedia, di intonazione aristofanea, «Philargyrus», nella quale descrive in trimetri giambici, in IV atti, le peripezie del protagonista, che, avarissimo, in punto di morte intende far testamento a proprio favore e che, una volta deceduto, non riesce a farsi traghettare da Caronte oltre lo Stige per il rifiuto di pagare l'obolo prescritto. Peraltro i suoi eredi litigano per l'eredità, prima di capire che un arbitrato amichevole è di gran lunga preferibile alle spese e ai rischi di un processo ed accettare tale ragionevole soluzione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.