Il riconoscimento è ciò di cui va in cerca l’essere umano poiché l’essere riconosciuto è condizione per potersi riconoscere. Il mutuo riconoscimento è quell’agire autentico in grado di spezzare la solitudine che avvolge l’uomo dando il via al processo di form-azione. Il reciproco riconoscersi, in cui fiorisce l’identità, abita tre luoghi dell’essere-in-comune. Le tre diverse forme di integrazione sociale praticano tre differenti modelli di mutuo riconoscimento: la famiglia è il luogo abitato dall’amore, lo stato dal diritto, la società dalla solidarietà. Sono tre modi di stare nella relazione con l’altro, ciascuno dei quali permette all’individuo di crescere su di sé, di scoprirsi ‘valore’, di agire. Il riconoscimento è radice generativa di identità, di fiducia in sé, nell’altro e nel mondo circostante. Il riconoscimento non è altro che attribuzione di valore all’altro, che è stato riconosciuto in quanto proprio simile con il quale si condivide uno stesso fondo comune: l’essere.Nella società contemporanea, perdute le antiche certezze, contaminata dall’affermarsi di modelli contrastanti, reciprocamente incomprensibili (tra generazioni, gruppi sociali, etnie), l’identità - e quindi i processi di riconoscimento - sono, oggi più che mai, la posta in palio dell’agire umano. Ma cosa genera il riconoscimento? Cosa rende capace l’uomo di riconoscere l’altro come suo simile? Capace di sentire il suo essere persona e di convocarlo a quell’attenzione che è forma del rispetto? Cosa spinge ad agire di conseguenza, a rispondere alla presenza dell’altro? Cosa rende incapaci di riconoscimento? Cosa rende in-sensibili all’appello che il volto dell’altro ci rivolge? Forse si potrebbe pensare che al cuore del riconoscimento vi sia il sentire.

Il riconoscimento

DUSI, Paola
2011-01-01

Abstract

Il riconoscimento è ciò di cui va in cerca l’essere umano poiché l’essere riconosciuto è condizione per potersi riconoscere. Il mutuo riconoscimento è quell’agire autentico in grado di spezzare la solitudine che avvolge l’uomo dando il via al processo di form-azione. Il reciproco riconoscersi, in cui fiorisce l’identità, abita tre luoghi dell’essere-in-comune. Le tre diverse forme di integrazione sociale praticano tre differenti modelli di mutuo riconoscimento: la famiglia è il luogo abitato dall’amore, lo stato dal diritto, la società dalla solidarietà. Sono tre modi di stare nella relazione con l’altro, ciascuno dei quali permette all’individuo di crescere su di sé, di scoprirsi ‘valore’, di agire. Il riconoscimento è radice generativa di identità, di fiducia in sé, nell’altro e nel mondo circostante. Il riconoscimento non è altro che attribuzione di valore all’altro, che è stato riconosciuto in quanto proprio simile con il quale si condivide uno stesso fondo comune: l’essere.Nella società contemporanea, perdute le antiche certezze, contaminata dall’affermarsi di modelli contrastanti, reciprocamente incomprensibili (tra generazioni, gruppi sociali, etnie), l’identità - e quindi i processi di riconoscimento - sono, oggi più che mai, la posta in palio dell’agire umano. Ma cosa genera il riconoscimento? Cosa rende capace l’uomo di riconoscere l’altro come suo simile? Capace di sentire il suo essere persona e di convocarlo a quell’attenzione che è forma del rispetto? Cosa spinge ad agire di conseguenza, a rispondere alla presenza dell’altro? Cosa rende incapaci di riconoscimento? Cosa rende in-sensibili all’appello che il volto dell’altro ci rivolge? Forse si potrebbe pensare che al cuore del riconoscimento vi sia il sentire.
2011
9788856834338
Relazione riconoscitiva; educare nel riconoscimento; i luoghi del riconoscimento.
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