Il contributo costituisce la traduzione, dall'inglese all'italiano, con l'elaborazione dell'indice e la suddivisione in paragrafi, approvata dall'Autrice, dell'articolo di Mary Gibson dal titolo "La reazione internazionale alla teoria lombrosiana della donna delinquente". E’ dovuta all’autorevolezza di Lombroso la risposta agli accesi dibattiti sulla questione della donna, in quanto riconobbe che la criminalità femminile costituiva un argomento legittimo di ricerca.Sebbene "La donna delinquente" sia chiaramente viziata da pregiudizi ottocenteschi sulla gerarchia intrinseca dei sessi, tale lavoro deve essere riconosciuto come un tentativo pionieristico di definire la natura delle donne attraverso la raccolta scientifica dei dati statistici sulle loro caratteristiche biologiche, psicologiche e mentali.A differenza di molti giurisiti e criminologi, sia prima che dopo di lui, Lombroso ravvisò la differenza di sesso come importante ed espressiva di un livello di curiosità sulle caratteristiche uniche del comportamento femminile. La decisione di Lombroso di concentrarsi sulla criminalità femminile durante la fine dell’800 ispirò i suoi colleghi positivisti a condurre studi simili, come dimostrato dalla sua rivista, l’Archivio di antropologia criminale, psichiatria, e medicina legale, dove 33 articoli sulle donne di 8 diversi criminologi apparvero nel decennio 1889-98. Il lavoro della Gibson è sostanzialmente diviso in tre parti. La prima parte analizza le teorie di Lombroso sulle tre categorie di donne che furono oggetto della sua ricerca: donne normali, donne criminali e prostitute. Contraddizioni e sfumature permearono l’analisi lombrosiana di tutti e tre i gruppi, che in qualche modo mitigarono il suo messaggio che le donne – sia oneste che devianti – erano inferiori agli uomini della stessa categoria.La seconda parte è incentrata sulla dimostrazione della duratura influenza del ritratto lombrosiano della criminalità femminile, guardando agli Stati Uniti dove "The Female Offender" (la versione inglese della La donna delinquente) ha gettato una lunga ombra sul XX secolo della criminologia americana. Infine, vengono avanzate alcune riflessioni sull’equazione fra donna e natura, uomo e società; la tendenza a considerare il naturale come non problematico e fuori dalla portata dell’analisi sociale; e l’antica fusione fra devianza femminile e sessualità - queste idee profondamente radicate non sono nate con Lombroso, né vanno a morire con lui.

"La reazione internazionale alla teoria lombrosiana della donna delinquente", di Mary F. Gibson, traduzione dall'inglese all'italiano di R. Flor.

FLOR, Roberto
2011-01-01

Abstract

Il contributo costituisce la traduzione, dall'inglese all'italiano, con l'elaborazione dell'indice e la suddivisione in paragrafi, approvata dall'Autrice, dell'articolo di Mary Gibson dal titolo "La reazione internazionale alla teoria lombrosiana della donna delinquente". E’ dovuta all’autorevolezza di Lombroso la risposta agli accesi dibattiti sulla questione della donna, in quanto riconobbe che la criminalità femminile costituiva un argomento legittimo di ricerca.Sebbene "La donna delinquente" sia chiaramente viziata da pregiudizi ottocenteschi sulla gerarchia intrinseca dei sessi, tale lavoro deve essere riconosciuto come un tentativo pionieristico di definire la natura delle donne attraverso la raccolta scientifica dei dati statistici sulle loro caratteristiche biologiche, psicologiche e mentali.A differenza di molti giurisiti e criminologi, sia prima che dopo di lui, Lombroso ravvisò la differenza di sesso come importante ed espressiva di un livello di curiosità sulle caratteristiche uniche del comportamento femminile. La decisione di Lombroso di concentrarsi sulla criminalità femminile durante la fine dell’800 ispirò i suoi colleghi positivisti a condurre studi simili, come dimostrato dalla sua rivista, l’Archivio di antropologia criminale, psichiatria, e medicina legale, dove 33 articoli sulle donne di 8 diversi criminologi apparvero nel decennio 1889-98. Il lavoro della Gibson è sostanzialmente diviso in tre parti. La prima parte analizza le teorie di Lombroso sulle tre categorie di donne che furono oggetto della sua ricerca: donne normali, donne criminali e prostitute. Contraddizioni e sfumature permearono l’analisi lombrosiana di tutti e tre i gruppi, che in qualche modo mitigarono il suo messaggio che le donne – sia oneste che devianti – erano inferiori agli uomini della stessa categoria.La seconda parte è incentrata sulla dimostrazione della duratura influenza del ritratto lombrosiano della criminalità femminile, guardando agli Stati Uniti dove "The Female Offender" (la versione inglese della La donna delinquente) ha gettato una lunga ombra sul XX secolo della criminologia americana. Infine, vengono avanzate alcune riflessioni sull’equazione fra donna e natura, uomo e società; la tendenza a considerare il naturale come non problematico e fuori dalla portata dell’analisi sociale; e l’antica fusione fra devianza femminile e sessualità - queste idee profondamente radicate non sono nate con Lombroso, né vanno a morire con lui.
2011
9788849522631
Cesare Lombroso; antropologia criminale; dibattito filosofico - penalistico
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/374209
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