Il rapido mutamento sociale che caratterizza il mondo contemporaneo ha acceso i riflettori sul corpo e sulla sua cura come nuova ed importante responsabilità individuale. Le Breton (2007) reputa il corpo il biglietto da visita del soggetto, un nuovo progetto individuale e non un dato di fatto, non una situazione indiscutibile che il soggetto possiede dalla nascita. Questo pone in evidenza la corporeità come fondamentale elemento nel processo di rappresentazione del sé, come conferma del soggetto stesso . Uno degli aspetti indiscutibilmente più importanti è, quindi, questo nuovo carattere di soggettività che arricchisce oggi il concetto di salute, che lo allontana dalla dimensione bio-medica e che ingloba ora le componenti psicologiche, emotive e sociali, in una ottica introdotta e legittimata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 1948 . La nuova attenzione dell’attore sociale nei confronti del proprio stato di salute e del proprio corpo si colloca in una visione di maggiore centralità del soggetto, in seguito alle profonde trasformazioni che hanno segnato la nostra società. L’attuale primato della vista, come principale senso che regola e governa le scelte individuali e sociali , e questa seduzione estetica che si espande ed ingloba ogni aspetto della quotidianità (Featherstone, 1994) portano alla ricerca di artefici estetici pronti ad affascinare in mondo continuo l’individuo, secondo una logica che non corrisponde alla ricerca di un qualcosa che manca, ma, al contrario, dall’eccessiva visibilità, dalla «[…] messinscena del corpo e dell’erogenità .» (Baudrillard, 1979, trad.it. 1980: 125). Il nuovo valore simbolico attribuito agli oggetti di consumi ed al corpo stesso spinge sempre più a costruire la propria autostima e la propria immagine sociale con pratiche riflessive di tipo diverso che permettono di migliorare la propria corporeità dal punto di vista del soggetto stesso, che si sente così accettato dagli altri, perché è «proprio mediante le differenziazioni che i gruppi interessati a distinguersi si mantengono uniti: […].» (Simmel, 1885, trad.it. 1985).

Per il benessere: la personalizzazione estetica

VIVIANI, Debora
2011-01-01

Abstract

Il rapido mutamento sociale che caratterizza il mondo contemporaneo ha acceso i riflettori sul corpo e sulla sua cura come nuova ed importante responsabilità individuale. Le Breton (2007) reputa il corpo il biglietto da visita del soggetto, un nuovo progetto individuale e non un dato di fatto, non una situazione indiscutibile che il soggetto possiede dalla nascita. Questo pone in evidenza la corporeità come fondamentale elemento nel processo di rappresentazione del sé, come conferma del soggetto stesso . Uno degli aspetti indiscutibilmente più importanti è, quindi, questo nuovo carattere di soggettività che arricchisce oggi il concetto di salute, che lo allontana dalla dimensione bio-medica e che ingloba ora le componenti psicologiche, emotive e sociali, in una ottica introdotta e legittimata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 1948 . La nuova attenzione dell’attore sociale nei confronti del proprio stato di salute e del proprio corpo si colloca in una visione di maggiore centralità del soggetto, in seguito alle profonde trasformazioni che hanno segnato la nostra società. L’attuale primato della vista, come principale senso che regola e governa le scelte individuali e sociali , e questa seduzione estetica che si espande ed ingloba ogni aspetto della quotidianità (Featherstone, 1994) portano alla ricerca di artefici estetici pronti ad affascinare in mondo continuo l’individuo, secondo una logica che non corrisponde alla ricerca di un qualcosa che manca, ma, al contrario, dall’eccessiva visibilità, dalla «[…] messinscena del corpo e dell’erogenità .» (Baudrillard, 1979, trad.it. 1980: 125). Il nuovo valore simbolico attribuito agli oggetti di consumi ed al corpo stesso spinge sempre più a costruire la propria autostima e la propria immagine sociale con pratiche riflessive di tipo diverso che permettono di migliorare la propria corporeità dal punto di vista del soggetto stesso, che si sente così accettato dagli altri, perché è «proprio mediante le differenziazioni che i gruppi interessati a distinguersi si mantengono uniti: […].» (Simmel, 1885, trad.it. 1985).
2011
9788856839142
benessere; sociologia; estetica
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/357822
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