Il volume raccoglie i contributi del Seminario internazionale su “Le tecniche alternative di risoluzione dei conflitti in materia penale e l´esperienza italiana del giudice di pace da un punto di vista internazionale” svoltosi nella Facoltà di Giurisprudenza di Verona 18 marzo 2009, avente ad oggetto temi di grande attualità del dibattito sulla “giustizia conciliativa” e “ripartiva” in campo penale. Rilevanti sono non solo le concrete ricadute sulla prassi, ma anche il più generale confronto teorico che rinvia ai fondamenti ed alle funzioni della pena. Per l’ordinamento italiano si tratta di una prospettiva recente, in cui convergono pragmatiche esigenze di alleggerimento del carico giudiziario e di superamento delle difficoltà di “gestione” delle pene detentive brevi, con la necessità di differenziare le risposte a reati e tipologie delinquenziali di minor gravità, senza lasciarle al “vuoto” indulgenziale della sospensione condizionale (priva di concreti contenuti rieducativi) o della prescrizione. Importante è dunque la comparazione con l’esperienza tedesca, in cui il risarcimento e le condotte riparatorie da tempo consentono di archiviare il processo o di “sostituire” la condanna, previa o meno mediazione fra autore e vittima.
Tecniche alternative di risoluzione dei conflitti in materia penale
PICOTTI, Lorenzo
2010-01-01
Abstract
Il volume raccoglie i contributi del Seminario internazionale su “Le tecniche alternative di risoluzione dei conflitti in materia penale e l´esperienza italiana del giudice di pace da un punto di vista internazionale” svoltosi nella Facoltà di Giurisprudenza di Verona 18 marzo 2009, avente ad oggetto temi di grande attualità del dibattito sulla “giustizia conciliativa” e “ripartiva” in campo penale. Rilevanti sono non solo le concrete ricadute sulla prassi, ma anche il più generale confronto teorico che rinvia ai fondamenti ed alle funzioni della pena. Per l’ordinamento italiano si tratta di una prospettiva recente, in cui convergono pragmatiche esigenze di alleggerimento del carico giudiziario e di superamento delle difficoltà di “gestione” delle pene detentive brevi, con la necessità di differenziare le risposte a reati e tipologie delinquenziali di minor gravità, senza lasciarle al “vuoto” indulgenziale della sospensione condizionale (priva di concreti contenuti rieducativi) o della prescrizione. Importante è dunque la comparazione con l’esperienza tedesca, in cui il risarcimento e le condotte riparatorie da tempo consentono di archiviare il processo o di “sostituire” la condanna, previa o meno mediazione fra autore e vittima.File | Dimensione | Formato | |
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