Il saggio, contro la communis opinio (propensa a leggere il pensiero di Aristone per come trasmessoci dai Digesta in chiave sincronica), prende in considerazione del giurista classico lo sviluppo di pensiero con riguardo alle sue elaborazioni in tema di nova negotia, illustrando una prima fase di adesione alla secta dei Sabiniani (la permuta è ricondotta all'emptio), una seconda fase di avvicinamento ai Proculiani (la permuta è tutelata per analogia con l'emptio), una terza fase - in critica a Labeone e in ripresa di Pedio - di enucleazione del concetto sia di causa, quale struttura funzionalizzata, sia di synallagma, quale rapporto geneticamente di squilibrio e non di scambio (la permuta è synallagma del tipo do ut des). Il contributo mira a chiarire altresì le posizioni di Mauriciano (che si ritiene non uno psico-dipendente di Aristone, ma un innovatore del concetto di causa, che trapassa da struttura funzionalizzata a funzione strutturalizzata) e di Giuliano (con approfondimento del tipo di interesse fatto valere con le actiones de dolo malo e in factum in relazione ai nova negotia rimasti inadempiuti).

‘DO UT DES’ E ‘DO UT FACIAS’. ARCHETIPI LABEONIANI E TUTELE ACONTRATTUALI NELLA GIURISPRUDENZA ROMANA TRA PRIMO E SECONDO SECOLO D.C.

PELLOSO, Carlo
2011-01-01

Abstract

Il saggio, contro la communis opinio (propensa a leggere il pensiero di Aristone per come trasmessoci dai Digesta in chiave sincronica), prende in considerazione del giurista classico lo sviluppo di pensiero con riguardo alle sue elaborazioni in tema di nova negotia, illustrando una prima fase di adesione alla secta dei Sabiniani (la permuta è ricondotta all'emptio), una seconda fase di avvicinamento ai Proculiani (la permuta è tutelata per analogia con l'emptio), una terza fase - in critica a Labeone e in ripresa di Pedio - di enucleazione del concetto sia di causa, quale struttura funzionalizzata, sia di synallagma, quale rapporto geneticamente di squilibrio e non di scambio (la permuta è synallagma del tipo do ut des). Il contributo mira a chiarire altresì le posizioni di Mauriciano (che si ritiene non uno psico-dipendente di Aristone, ma un innovatore del concetto di causa, che trapassa da struttura funzionalizzata a funzione strutturalizzata) e di Giuliano (con approfondimento del tipo di interesse fatto valere con le actiones de dolo malo e in factum in relazione ai nova negotia rimasti inadempiuti).
2011
9788813308568
contratti innominati; dottrine classiche; tutele azionali
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