La tesi si propone di indagare sui rapporti e sulle relazioni tra arte e vita religiosa nella Verona negli anni del vescovo Gian Matteo Giberti ( 1524-1543). In quest’epoca la città scaligera era divenuta uno dei più rilevanti centri del riformismo cattolico. L’ ambito temporale dello studio coincide con un’epoca di profonda e drammatica crisi della Chiesa di fronte alla sfida della Riforma protestante. L’attività pastorale del vescovo veronese aveva alimentato un fervido impegno nella cura delle anime, nella predicazione, nell’educazione dei giovani, nell’assistenza ai bisognosi. La ricerca si è posta l’obiettivo di verificare quanto questa spinta riformistica si sia riflessa sulla promozione artistica e sulle committenze del vescovo Giberti e dei suoi più stretti collaboratori. Attraverso indagini archivistiche, l’utilizzazione di fonti scritte e visive lo studio si è sviluppata in quattro sezioni. La prima è stata dedicata alla storia della Chiesa e della vita religiosa a Verona nel Cinquecento. La seconda prende in esame le committenze vescovili concentrandosi sul riassetto della cappella grande della chiesa cattedrale, con gli affreschi di Francesco Torbido, su ispirazione di Giulio Romano, il ‘tornacoro’, attribuito a Michele Sanmicheli ed infine l’altare eucaristico. Un’altra sezione ha preso in esame le committenze relative alle residenze vescovili, soffermandosi in modo particolare su alcuni episodi rilevanti, come l’affresco con la Crocifissione per la chiesa della villa di Santa Maria di Nazareth, attribuito a Battista Del Moro, o ancora il Crocefisso in rilievo che, secondo la testimonianza di Vasari, lo scultore Giovan Battista aveva realizzato per la cappella privata di Gian Matteo Giberti in vescovado. L’ultima sezione è stata dedicata proprio a ricostruire la vicenda artistica di questo celebrato maestro, scultore, stuccatore, incisore, orafo, disegnatore e stretto collaboratore di Giulio Romano.

The thesis deals with the relationships between art and faith in Verona during the time of Bishop Gian Matteo Giberti ( 1524-1542). In that period the city became one of the most relevant centres of the Catholic Reformation. The chronology of the following survey covers the period of the deep and dramatic crisis of the Roman Catholic Church in its challenge to the Protestant Reformation. The Bishop's pastoral work encouraged the commitment in the care of souls, the preaching, the education of the young, the assistance to the needy. The research aimed to verify how much the reformist thrust is reflected in the Bishop's and in his closest associates' artistic promotion and commissions. The essay, thanks to written and visual sources, and to archive surveys, is divided into four sections. The first part is devoted to the history of Church and religious life in Verona in the 16th century. The second section focuses on the episcopal commissions and looks at the main chapel rearrangement in the cathedral, its frescoes by Francesco Torbido, inspired by Giulio Romano, the “tornacoro”, attributed to Michele Sanmicheli, and the Eucharistic altar. The next section regards the commissions related to the episcopal residences, especially the most relevant ones, like the fresco Crucifixion for the church in the villa “Santa Maria di Nazareth”, attributed to Battista del Moro, or like the Crucifixion in bas-relief that was made - according to Vasari – by the sculptor Giovanni Battista for Gian Matteo Giberti's private chapel during his bishopric. The last section aims to reconstruct del Moro's artistic life as celebrated master, sculptor, master of stucco, engraver, goldsmith, painter and Giulio Romano's close associate.

ARTE E FEDE NELLA VERONA DEL VESCOVO GIBERTI

FRANCO, Maria Teresa
2011-01-01

Abstract

The thesis deals with the relationships between art and faith in Verona during the time of Bishop Gian Matteo Giberti ( 1524-1542). In that period the city became one of the most relevant centres of the Catholic Reformation. The chronology of the following survey covers the period of the deep and dramatic crisis of the Roman Catholic Church in its challenge to the Protestant Reformation. The Bishop's pastoral work encouraged the commitment in the care of souls, the preaching, the education of the young, the assistance to the needy. The research aimed to verify how much the reformist thrust is reflected in the Bishop's and in his closest associates' artistic promotion and commissions. The essay, thanks to written and visual sources, and to archive surveys, is divided into four sections. The first part is devoted to the history of Church and religious life in Verona in the 16th century. The second section focuses on the episcopal commissions and looks at the main chapel rearrangement in the cathedral, its frescoes by Francesco Torbido, inspired by Giulio Romano, the “tornacoro”, attributed to Michele Sanmicheli, and the Eucharistic altar. The next section regards the commissions related to the episcopal residences, especially the most relevant ones, like the fresco Crucifixion for the church in the villa “Santa Maria di Nazareth”, attributed to Battista del Moro, or like the Crucifixion in bas-relief that was made - according to Vasari – by the sculptor Giovanni Battista for Gian Matteo Giberti's private chapel during his bishopric. The last section aims to reconstruct del Moro's artistic life as celebrated master, sculptor, master of stucco, engraver, goldsmith, painter and Giulio Romano's close associate.
2011
Gian Matteo Giberti vescovo di Verona; Sanmicheli; Giulio Romano; Battista Del Moro; Francesco Torbido; Giovan Battista Scultori; Pietro Carnesecchi; Reginald Pole; Ercole Gonzaga; Mantova; Palazzo Te; Villa Della Torre; Duomo di Verona; Crocifissione; Vittoria Colonna; Sacro Bosco di Bomarzo; Francesco Della Torre; Cristoforo Sorte; Chiesa di San Salvador Venezia.
La tesi si propone di indagare sui rapporti e sulle relazioni tra arte e vita religiosa nella Verona negli anni del vescovo Gian Matteo Giberti ( 1524-1543). In quest’epoca la città scaligera era divenuta uno dei più rilevanti centri del riformismo cattolico. L’ ambito temporale dello studio coincide con un’epoca di profonda e drammatica crisi della Chiesa di fronte alla sfida della Riforma protestante. L’attività pastorale del vescovo veronese aveva alimentato un fervido impegno nella cura delle anime, nella predicazione, nell’educazione dei giovani, nell’assistenza ai bisognosi. La ricerca si è posta l’obiettivo di verificare quanto questa spinta riformistica si sia riflessa sulla promozione artistica e sulle committenze del vescovo Giberti e dei suoi più stretti collaboratori. Attraverso indagini archivistiche, l’utilizzazione di fonti scritte e visive lo studio si è sviluppata in quattro sezioni. La prima è stata dedicata alla storia della Chiesa e della vita religiosa a Verona nel Cinquecento. La seconda prende in esame le committenze vescovili concentrandosi sul riassetto della cappella grande della chiesa cattedrale, con gli affreschi di Francesco Torbido, su ispirazione di Giulio Romano, il ‘tornacoro’, attribuito a Michele Sanmicheli ed infine l’altare eucaristico. Un’altra sezione ha preso in esame le committenze relative alle residenze vescovili, soffermandosi in modo particolare su alcuni episodi rilevanti, come l’affresco con la Crocifissione per la chiesa della villa di Santa Maria di Nazareth, attribuito a Battista Del Moro, o ancora il Crocefisso in rilievo che, secondo la testimonianza di Vasari, lo scultore Giovan Battista aveva realizzato per la cappella privata di Gian Matteo Giberti in vescovado. L’ultima sezione è stata dedicata proprio a ricostruire la vicenda artistica di questo celebrato maestro, scultore, stuccatore, incisore, orafo, disegnatore e stretto collaboratore di Giulio Romano.
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Tipologia: Tesi di dottorato
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/351997
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