Protagonista del fauvismo e del cubismo, André Derain (1880-1954) affronta da precursore la questione del primitivo e del classico all'inizio degli anni dieci. La sua opera rileva singolari assonanze con quella di alcuni dei più importanti artisti italiani del secolo XX, accomunati dall'esperienza di vivere un contesto storico-culturale di transizione, marcato dal tramonto delle prime avanguardie e l'inizio della temperie del "ritorno all'ordine". Nel presente studio si considera l'approccio di Derain alla conoscenza e allo studio della tradizione dell'arte italiana; in seguito si indagano le coordinate di una sua influenza e feconda ispirazione sull'opera di Amedeo Modigliani, Carlo Carrà, Giorgio de Chirico. L'esempio di questo artista arriva a influenzare alcuni momenti dell'opera di Giorgio Morandi, di Novecento Italiano e del gruppo dei Sei di Torino. Tale vicinanza non si nutre solo di similitudini formali nelle opere, ma soprattutto di un cammino intellettuale e spirituale affine, come emerge dal pensiero critico di questi artisti. Si rivela in questo studio una dialettica di parentele tra il pittore francese e la cultura artistica italiana antica e contemporanea, in un contesto culturale di scambio vivace tra Italia e Francia nei primi decenni del secolo XX.

André Derain (1880-1954), one of the protagonists of Fauvism and Cubism, was a pioneer of his time: he took an innovative approach in addressing the poetics of the primitive and the classics in the early 1910s. His artwork shows striking affinities with some of the most important contemporary Italian artists. They all experienced the same socio-cultural context of transition, marked by the decline of the avant-garde and the beginning of the "call to order" in visual arts. In this research we will investigate Derain’s profound knowledge of the Italian Old Masters and artistic tradition, to later focus on a path of possible influences he exerted over Amedeo Modigliani, Carlo Carrà and Giorgio de Chirico. The vivid example of this artist's practice resonates in the artwork of Giorgio Morandi, Novecento Italiano and the Group of Six of Turin. Their proximity concerns formal affinities but also a similar esprit within their intellectual and artistic path, as it emerges in their critical essays, theories and personal notes. The critical investigation here conducted is willing to reveal the dialectical relationship between the French painter and the Italian ancient and modern artistic culture, inserting this experience in a wider context of lively cultural exchange between Italy and France in the early twentieth century.

André Derain e l'arte italiana. Influenze reciproche

CEFALU', Valentina
2011-01-01

Abstract

André Derain (1880-1954), one of the protagonists of Fauvism and Cubism, was a pioneer of his time: he took an innovative approach in addressing the poetics of the primitive and the classics in the early 1910s. His artwork shows striking affinities with some of the most important contemporary Italian artists. They all experienced the same socio-cultural context of transition, marked by the decline of the avant-garde and the beginning of the "call to order" in visual arts. In this research we will investigate Derain’s profound knowledge of the Italian Old Masters and artistic tradition, to later focus on a path of possible influences he exerted over Amedeo Modigliani, Carlo Carrà and Giorgio de Chirico. The vivid example of this artist's practice resonates in the artwork of Giorgio Morandi, Novecento Italiano and the Group of Six of Turin. Their proximity concerns formal affinities but also a similar esprit within their intellectual and artistic path, as it emerges in their critical essays, theories and personal notes. The critical investigation here conducted is willing to reveal the dialectical relationship between the French painter and the Italian ancient and modern artistic culture, inserting this experience in a wider context of lively cultural exchange between Italy and France in the early twentieth century.
2011
André DERAIN; Amedeo MODIGLIANI; Carlo CARRÀ; Giorgio DE CHIRICO; Giorgio MORANDI; Primitivismo; classicismo
Protagonista del fauvismo e del cubismo, André Derain (1880-1954) affronta da precursore la questione del primitivo e del classico all'inizio degli anni dieci. La sua opera rileva singolari assonanze con quella di alcuni dei più importanti artisti italiani del secolo XX, accomunati dall'esperienza di vivere un contesto storico-culturale di transizione, marcato dal tramonto delle prime avanguardie e l'inizio della temperie del "ritorno all'ordine". Nel presente studio si considera l'approccio di Derain alla conoscenza e allo studio della tradizione dell'arte italiana; in seguito si indagano le coordinate di una sua influenza e feconda ispirazione sull'opera di Amedeo Modigliani, Carlo Carrà, Giorgio de Chirico. L'esempio di questo artista arriva a influenzare alcuni momenti dell'opera di Giorgio Morandi, di Novecento Italiano e del gruppo dei Sei di Torino. Tale vicinanza non si nutre solo di similitudini formali nelle opere, ma soprattutto di un cammino intellettuale e spirituale affine, come emerge dal pensiero critico di questi artisti. Si rivela in questo studio una dialettica di parentele tra il pittore francese e la cultura artistica italiana antica e contemporanea, in un contesto culturale di scambio vivace tra Italia e Francia nei primi decenni del secolo XX.
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