Il saggio analizza le strategie retoriche – la “retardatio” in particolar modo - messe in atto da Jean Renart nel “Guillaume de Dole” mediante l’inserimento nella trama dell’opera di una serie di incontri che giocano un ruolo importante nella struttura del romanzo, dal momento che essi fungono sia da ostacoli che da mezzi che portano allo scioglimento finale della vicenda. Ci si concentra qui in particolar modo sui meccanismi narrativi che regolano l’“incontro differito” tra l’imperatore Conrad e Liénor, sorella di Guillaume de Dole. Il desiderio dell’imperatore di vedere la fanciulla si nutre di un vagheggiamento “in absentia” che ritarda la narrazione e che permette così di trasformare l’oggetto del desiderio in oggetto poetico.
L'incontro differito nel «Guillaume de Dole» di Jean Renart
BABBI, Anna Maria
2010-01-01
Abstract
Il saggio analizza le strategie retoriche – la “retardatio” in particolar modo - messe in atto da Jean Renart nel “Guillaume de Dole” mediante l’inserimento nella trama dell’opera di una serie di incontri che giocano un ruolo importante nella struttura del romanzo, dal momento che essi fungono sia da ostacoli che da mezzi che portano allo scioglimento finale della vicenda. Ci si concentra qui in particolar modo sui meccanismi narrativi che regolano l’“incontro differito” tra l’imperatore Conrad e Liénor, sorella di Guillaume de Dole. Il desiderio dell’imperatore di vedere la fanciulla si nutre di un vagheggiamento “in absentia” che ritarda la narrazione e che permette così di trasformare l’oggetto del desiderio in oggetto poetico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.