Progetto 1. Confronto degli effetti del training aerobico e di quello di resistenza muscolare nei soggetti con diabete tipo 2. Numero di registro ClinicalTrials.gov: NCT01182948 Background. L’esercizio è considerato un importante strumento nel management del diabete tipo 2. Le più recenti linee guida raccomandano a questi pazienti, come strategia per migliorare il controllo glicemico, attività combinata aerobica e di forza. Tuttavia, rimane da definire quali differenze ci siano nei meccanismi con cui queste tipologie di esercizio contribuiscono al miglioramento metabolico nei soggetti diabetici. Questo ha un grande interesse speculativo e può essere di ausilio nel definire le combinazioni più appropriate fra tali tipologie di esercizio. Il nostro studio è stato disegnato per analizzare tali aspetti. Soggetti e metodi. 40 soggetti con diabete tipo 2, 12 femmine e 28 maschi (età 56±7 anni, BMI 29.4±4.6 kg/m2, HbA1c 7.3±0.7%) sono stati randomizzati ad un gruppo di esercizio aerobico (AER, n=20) e ad uno di forza muscolare (RES, n=20). Entrambi i gruppi si sono allenati 3 volte/settimana per 4 mesi. Il gruppo AER si è allenato per 60 minuti per sessione con una intensità del 60-65% della frequenza cardiaca di riserva. Il gruppo RES ha svolto 3 serie di 8-10 ripetizioni, eseguendo 8 differenti esercizi mediante macchine isotoniche per sessione. Prima e dopo intervento sono stati valutati: HbA1c e altri parametri metabolici, peso, circonferenza addominale, introito calorico e dispendio energetico (questionari), consumo di ossigeno al picco durante esercizio incrementale (VO2picco), test 1RM arti inferiori e superiori (leg extension e chest press), massa grassa e magra (DEXA Total Body), sensibilità insulinica (clamp euglicemico iperinsulinemico), funzione β-cellulare (OGTT con modello matematico), flessibilità metabolica (calorimetria indiretta), grasso addominale sottocutaneo (SAT) e viscerale (VAT) e contenuto di grasso epatico e muscolare (Risonanza Magnetica). Inoltre, è stata valutata la glicemia durante 48 ore di monitoraggio continuo mediante Holter glicemico. Sono stati anche registrati i cambiamenti della terapia antidiabetica e gli eventi avversi. Nel corso dello studio sono state effettuate altre indagini (espressione genica e misura del DNA mitocondriale in agoaspirati del muscolo vasto laterale, estrazione tissutale di ossigeno durante test da sforzo, funzione barorecettoriale, risposta venoarteriolare, analisi spettrale della funzione autonomica, misura dello stress ossidativo). Tuttavia i risultati di queste valutazioni non sono ancora disponibili e pertanto non saranno oggetto di trattazione. Risultati. I due gruppi avevano simili caratteristiche basali. Dopo 4 mesi di intervento le variazioni di VO2picco e forza muscolare mostravano differenze significative fra i due gruppi (VO2picco 15±10 vs 8±10%, p=0.04; performance alla leg extension 4±11 vs 19±10%, p<0.0001, rispettivamente). I livelli di HbA1c erano ridotti in misura simile nei due gruppi (da 7.23±0.64 a 6.83±0.38; e da 7.34±0.69 a 6.99±0.64%, rispettivamente nel gruppo AER e nel gruppo RES). BMI, circonferenza vita, massa grassa totale e tronculare, massa magra degli arti, SAT e VAT erano ridotti in entrambi i gruppi, senza differenze significative tra le due tipologie di training. La sensibilità insulinica era aumentata in entrambi i gruppi (30% e 15%, rispettivamente), mentre la funzione β-cellulare e la flessibilità metabolica non erano modificate. Sia il gruppo AER che quello RES mostravano una riduzione simile nel grasso epatico e muscolare. Durante la sessione di training la concentrazione di glucosio, misurata mediante Holter glicemico, mostrava una riduzione in entrambi i gruppi. Tuttavia, la riduzione era maggiore in AER rispetto a RES (p<0.001). Differenze tra i due gruppi si osservavano inoltre nelle concentrazioni di glucosio durante la notte successiva alla sessione di training. Dopo i 4 mesi di intervento non vi erano significative modificazioni nella terapia antidiabetica. Non sono stati registrati rilevanti eventi avversi. La riduzione di HbA1c era significativamente associata a cambiamento di massa grassa totale e tronculare, VO2picco, potenza al picco e performance alla leg extension. L’aumento della sensibilità insulinica era significativamente associato a cambiamento di VAT, rapporto VAT/SAT e VO2picco. All’analisi multivariata il cambiamento di HbA1c era predetto in modo indipendente dai livelli basali di HbA1c e dalle variazioni di VO2picco, performance alla leg extension e massa grassa tronculare (varianza spiegata 65%). L’aumento della sensibilità insulinica era predetto dal cambiamento di VAT e VO2picco mentre i cambiamenti della performance alla leg extension e della massa muscolare degli arti mostravano un’associazione con significatività borderline (varianza spiegata 66%). Conclusioni. Questi dati mostrano che l’allenamento aerobico e quello di forza possono esercitare effetti benefici simili sul controllo metabolico nei soggetti con diabete tipo 2, malgrado effetti differenti sulle capacità funzionali. La riduzione acuta post-esercizio della glicemia è maggiore dopo attività aerobica che dopo attività di forza, suggerendo che l’aumentato rischio di ipoglicemia dopo esercizio va considerato soprattutto dopo attività aerobica. Gli effetti positivi dell’esercizio sull’insulinoresistenza appaiono associati in modo indipendente all’aumento nella fitness cardiorespiratoria e alla riduzione del grasso viscerale. Progetto 2. Il modello dei gruppi di cammino supervisionati per implementare la pratica dell’attività fisica nei soggetti con diabete tipo 2. Numero di registro ClinicalTrials.gov: NCT01115205 Background e scopo. L’esercizio fisico ha documentato un potenziale ruolo di primo piano nel management del diabete tipo 2, ma resta da chiarire come questa evidenza possa essere trasferita nella pratica clinica. Numerosi studi hanno documentato l’inefficacia, nell’ottenere cambiamenti metabolici in questi soggetti, di programmi di esercizio non supervisionato. Scopo di questo studio è stato quello di valutare l’impatto che l’attività di gruppi di cammino supervisionati può avere in questi pazienti. Soggetti e Metodi. 59 soggetti con diabete tipo 2 sono stati randomizzati, con rapporto 1:2, ad un gruppo di controllo o ad un gruppo di intervento. Il gruppo di controllo ha ricevuto raccomandazioni standard, nell’ambito della routine ambulatoriale, per aumentare l’attività fisica spontanea, mentre il gruppo di intervento è stato organizzato in gruppi di cammino e sottoposto a sedute di counseling. L’intervento ha avuto una durata di 4 mesi per una frequenza di 3 volte/settimana. All’inizio e al termine dell’intervento sono stati misurati HbA1c (outcome primario), glicemia, profilo lipidico, peso e pressione arteriosa. Inoltre, all’inizio e al termine dell’intervento, è stata misurata la distanza percorsa in 6 minuti di cammino veloce (6 minute walk test) e sono stati quantificati l’attività fisica complessiva svolta e i farmaci antidiabetici prescritti. Risultati. I due gruppi presentavano simili caratteristiche basali. Al termine dello studio le variazioni nella distanza percorsa nel test dei 6 minuti e nel volume di attività fisica complessiva erano maggiori nel gruppo di intervento, mentre i cambiamenti nei parametri metabolici non erano significativamente diversi. Tuttavia, nei soggetti del gruppo di intervento che avevano frequentato almeno il 50% delle sessioni di cammino guidato la riduzione di HbA1c e glicemia era significativamente maggiore del gruppo di controllo. Al termine dei 4 mesi, una riduzione o sospensione dei farmaci antidiabetici era stata prescritta nel 33% dei soggetti del gruppo di intervento e nel 5% dei controlli (p<0.05). Conclusioni. Praticare attività fisica mediante gruppi di cammino guidato può determinare significativi benefici metabolici nei soggetti con diabete tipo 2, purché vi sia una adeguata compliance.

Project 1. Effects of Aerobic training and Resistance training in type 2 Diabetes. ClinicalTrials.gov Identifier Number: NCT01182948 Background. Exercise is considered a fundamental issue in the management of subjects with type 2 diabetes (T2DM). The most recent guidelines recommend both aerobic and strength exercise in these subjects, as this strategy may have greater beneficial effects on glucose control. However, it still remains unclear which differences and similarities exist between the effects of these two training protocols on the different factors contributing to metabolic control in subjects with T2DM. This is of great speculative interest and could help in programming a more appropriate combination of different exercise modalities. Our study aimed at exploring this crucial issue. Subjects and Methods. 40 T2DM subjects, 12 females and 28 males (mean±SD: age 56±7 years, BMI 29.4±4.6 kg/m2, HbA1c 7.3±0.7%) were randomized to aerobic (AER, n=20) or resistance (RES, n=20) training. In both groups exercise was performed 3 times weekly, for 4 months. The AER group exercised for 60 minutes at 60-65% heart rate reserve. The RES group performed 3 series of 8-10 repetitions of 8 different exercises on weight machines each session, at 70-80% 1RM. Before and after the intervention the following were assessed: HbA1c and other metabolic features, weight, waist circumference, caloric intake and overall physical activity (through questionnaires), peak oxygen uptake (VO2peak), leg and arm muscle 1RM tests (leg extension and chest press), fat mass and fat free mass (DEXA Total Body), insulin sensitivity (euglycemic hyperinsulinemic clamp), β-cell function (OGTT and mathematical models), metabolic flexibility (calorimetry), subcutaneous (SAT) and visceral abdominal adipose tissue (VAT), and hepatic and skeletal muscle fat content (Magnetic Resonance Imaging). In addition, continuous plasma glucose monitoring for 48 h was carried out and changes in antidiabetic therapy and adverse events were recorded. Some additional investigations were also carried out (expression of relevant genes and measurement of mitochondrial DNA in fine needle aspirates of vastus lateralis muscle; tissue oxygen extraction during exercise test; baroreceptor function; venoarteriolar response; spectral analysis of autonomic system function; oxidative stress measurement). However, these data are not yet available and therefore these aspects have not been included in the thesis. Results. The two groups had similar baseline characteristics. After 4 months of training, changes in VO2peak and strength showed significant differences between the AER and RES groups (VO2peak 15±10 vs 8±10%, p=0.04; Leg extension performance 4±11 vs 19±10%, p<0.0001, respectively). HbA1c was similarly reduced in the two groups (from 7.23±0.64 to 6.83±0.38; and from 7.34±0.69 to 6.99±0.64%, respectively in the AER and RES groups). BMI, waist, fat mass, truncal fat, limbs lean mass, SAT and VAT were also significantly reduced in both groups, with no statistically significant differences between the two groups. Insulin sensitivity was significantly increased in both groups (by 30% and 15%, respectively), while β-cell function and metabolic flexibility did not change in the two groups. AER and RES groups showed similar reductions in hepatic and skeletal muscle fat. During the 60 min of supervised training, blood glucose, measured by a continuous glucose monitoring system, showed a reduction in both groups. However, reduction was significantly greater in the AER than in the RES group (p<0.001). Differences between groups were also found in the comparison of blood glucose values recorded during the night following the training session. After 4 months of training there was no significant change in antidiabetic medications and no relevant adverse events were reported. In the entire cohort of subjects, reduction after training of HbA1c was significantly associated with changes in total body fat, truncal fat, VO2peak, maximal workload and leg extension performance. Changes in insulin sensitivity, as measured by the glucose clamp, were significantly associated with changes in VAT and VAT/SAT ratio, as well as with changes in VO2peak. In multiple regression analyses, change after intervention in HbA1c was independently predicted by HbA1c at baseline and changes in VO2peak, leg extension performance and truncal fat (overall variance explained 65%). Change after intervention in insulin sensitivity was independently predicted by changes in VAT and VO2peak, whereas changes of leg extension performance and limb lean mass were of borderline significance (variance explained 66%). Conclusions. These data show that aerobic and resistance training can exert similar beneficial effects on glucose control in type 2 diabetes subjects, despite their different effects on functional capacity. Post-exercise acute blood glucose reduction is greater after aerobic training than after resistance training, suggesting an increased risk of post-exercise hypoglycemia after an aerobic exercise session. Exercise-induced improvement of insulin sensitivity is independently predicted by the increase in cardiorespiratory fitness and reduction in visceral fat. Project 2. Supervised walking groups to increase physical activity in type 2 diabetes patients. ClinicalTrials.gov Identifier Number: NCT01115205 Background. Previous studies reported that self-paced walking is inadequate to obtain metabolic improvement in patients with type 2 diabetes (T2DM). The aims of this study were to evaluate the compliance of T2DM patients with an exercise programme organized into supervised walking groups; and to assess the impact of this model on metabolic control and overall physical activity. Subjects and Methods. 59 T2DM subjects were randomized, with a 1:2 ratio, to a control group or an intervention group. The control group received standard recommendations to increase physical activity. Intervention was based on supervised walking groups and counselling. Progressive training sessions were scheduled 3 times weekly for 4 months. Before and at the end of the study, haemoglobin (Hb)A1c (primary outcome), fasting glucose, serum lipids, weight, and blood pressure were measured. Functional capacity was assessed by a 6 minute walk test. Changes in prescription of antidiabetic medications and overall physical activity were also recorded. Results. At baseline, the two groups were similar. At the end of the study, functional capacity and overall physical activity were higher in the intervention group, whereas changes in metabolic parameters did not show significant differences between the groups. However, in subjects of the intervention group who attended at least 50% of scheduled walking, changes in HbA1c and fasting glucose were greater than in controls. Discontinuation or reduction of antidiabetic drugs occurred in 33% of these patients vs 5 % in the control group (p<0.05). Conclusions. Supervised walking may be beneficial in diabetic subjects, but metabolic improvement requires adequate compliance.

Comparison of effects of aerobic and resistance trainingin subjects with type 2 diabetes

BACCHI, Elisabetta
2011-01-01

Abstract

Project 1. Effects of Aerobic training and Resistance training in type 2 Diabetes. ClinicalTrials.gov Identifier Number: NCT01182948 Background. Exercise is considered a fundamental issue in the management of subjects with type 2 diabetes (T2DM). The most recent guidelines recommend both aerobic and strength exercise in these subjects, as this strategy may have greater beneficial effects on glucose control. However, it still remains unclear which differences and similarities exist between the effects of these two training protocols on the different factors contributing to metabolic control in subjects with T2DM. This is of great speculative interest and could help in programming a more appropriate combination of different exercise modalities. Our study aimed at exploring this crucial issue. Subjects and Methods. 40 T2DM subjects, 12 females and 28 males (mean±SD: age 56±7 years, BMI 29.4±4.6 kg/m2, HbA1c 7.3±0.7%) were randomized to aerobic (AER, n=20) or resistance (RES, n=20) training. In both groups exercise was performed 3 times weekly, for 4 months. The AER group exercised for 60 minutes at 60-65% heart rate reserve. The RES group performed 3 series of 8-10 repetitions of 8 different exercises on weight machines each session, at 70-80% 1RM. Before and after the intervention the following were assessed: HbA1c and other metabolic features, weight, waist circumference, caloric intake and overall physical activity (through questionnaires), peak oxygen uptake (VO2peak), leg and arm muscle 1RM tests (leg extension and chest press), fat mass and fat free mass (DEXA Total Body), insulin sensitivity (euglycemic hyperinsulinemic clamp), β-cell function (OGTT and mathematical models), metabolic flexibility (calorimetry), subcutaneous (SAT) and visceral abdominal adipose tissue (VAT), and hepatic and skeletal muscle fat content (Magnetic Resonance Imaging). In addition, continuous plasma glucose monitoring for 48 h was carried out and changes in antidiabetic therapy and adverse events were recorded. Some additional investigations were also carried out (expression of relevant genes and measurement of mitochondrial DNA in fine needle aspirates of vastus lateralis muscle; tissue oxygen extraction during exercise test; baroreceptor function; venoarteriolar response; spectral analysis of autonomic system function; oxidative stress measurement). However, these data are not yet available and therefore these aspects have not been included in the thesis. Results. The two groups had similar baseline characteristics. After 4 months of training, changes in VO2peak and strength showed significant differences between the AER and RES groups (VO2peak 15±10 vs 8±10%, p=0.04; Leg extension performance 4±11 vs 19±10%, p<0.0001, respectively). HbA1c was similarly reduced in the two groups (from 7.23±0.64 to 6.83±0.38; and from 7.34±0.69 to 6.99±0.64%, respectively in the AER and RES groups). BMI, waist, fat mass, truncal fat, limbs lean mass, SAT and VAT were also significantly reduced in both groups, with no statistically significant differences between the two groups. Insulin sensitivity was significantly increased in both groups (by 30% and 15%, respectively), while β-cell function and metabolic flexibility did not change in the two groups. AER and RES groups showed similar reductions in hepatic and skeletal muscle fat. During the 60 min of supervised training, blood glucose, measured by a continuous glucose monitoring system, showed a reduction in both groups. However, reduction was significantly greater in the AER than in the RES group (p<0.001). Differences between groups were also found in the comparison of blood glucose values recorded during the night following the training session. After 4 months of training there was no significant change in antidiabetic medications and no relevant adverse events were reported. In the entire cohort of subjects, reduction after training of HbA1c was significantly associated with changes in total body fat, truncal fat, VO2peak, maximal workload and leg extension performance. Changes in insulin sensitivity, as measured by the glucose clamp, were significantly associated with changes in VAT and VAT/SAT ratio, as well as with changes in VO2peak. In multiple regression analyses, change after intervention in HbA1c was independently predicted by HbA1c at baseline and changes in VO2peak, leg extension performance and truncal fat (overall variance explained 65%). Change after intervention in insulin sensitivity was independently predicted by changes in VAT and VO2peak, whereas changes of leg extension performance and limb lean mass were of borderline significance (variance explained 66%). Conclusions. These data show that aerobic and resistance training can exert similar beneficial effects on glucose control in type 2 diabetes subjects, despite their different effects on functional capacity. Post-exercise acute blood glucose reduction is greater after aerobic training than after resistance training, suggesting an increased risk of post-exercise hypoglycemia after an aerobic exercise session. Exercise-induced improvement of insulin sensitivity is independently predicted by the increase in cardiorespiratory fitness and reduction in visceral fat. Project 2. Supervised walking groups to increase physical activity in type 2 diabetes patients. ClinicalTrials.gov Identifier Number: NCT01115205 Background. Previous studies reported that self-paced walking is inadequate to obtain metabolic improvement in patients with type 2 diabetes (T2DM). The aims of this study were to evaluate the compliance of T2DM patients with an exercise programme organized into supervised walking groups; and to assess the impact of this model on metabolic control and overall physical activity. Subjects and Methods. 59 T2DM subjects were randomized, with a 1:2 ratio, to a control group or an intervention group. The control group received standard recommendations to increase physical activity. Intervention was based on supervised walking groups and counselling. Progressive training sessions were scheduled 3 times weekly for 4 months. Before and at the end of the study, haemoglobin (Hb)A1c (primary outcome), fasting glucose, serum lipids, weight, and blood pressure were measured. Functional capacity was assessed by a 6 minute walk test. Changes in prescription of antidiabetic medications and overall physical activity were also recorded. Results. At baseline, the two groups were similar. At the end of the study, functional capacity and overall physical activity were higher in the intervention group, whereas changes in metabolic parameters did not show significant differences between the groups. However, in subjects of the intervention group who attended at least 50% of scheduled walking, changes in HbA1c and fasting glucose were greater than in controls. Discontinuation or reduction of antidiabetic drugs occurred in 33% of these patients vs 5 % in the control group (p<0.05). Conclusions. Supervised walking may be beneficial in diabetic subjects, but metabolic improvement requires adequate compliance.
2011
exercise; type 2 diabetes; aerobic training; resistance training; insulin sensitivity; ectopic fat; cardiorespiratory fitness; therapy
Progetto 1. Confronto degli effetti del training aerobico e di quello di resistenza muscolare nei soggetti con diabete tipo 2. Numero di registro ClinicalTrials.gov: NCT01182948 Background. L’esercizio è considerato un importante strumento nel management del diabete tipo 2. Le più recenti linee guida raccomandano a questi pazienti, come strategia per migliorare il controllo glicemico, attività combinata aerobica e di forza. Tuttavia, rimane da definire quali differenze ci siano nei meccanismi con cui queste tipologie di esercizio contribuiscono al miglioramento metabolico nei soggetti diabetici. Questo ha un grande interesse speculativo e può essere di ausilio nel definire le combinazioni più appropriate fra tali tipologie di esercizio. Il nostro studio è stato disegnato per analizzare tali aspetti. Soggetti e metodi. 40 soggetti con diabete tipo 2, 12 femmine e 28 maschi (età 56±7 anni, BMI 29.4±4.6 kg/m2, HbA1c 7.3±0.7%) sono stati randomizzati ad un gruppo di esercizio aerobico (AER, n=20) e ad uno di forza muscolare (RES, n=20). Entrambi i gruppi si sono allenati 3 volte/settimana per 4 mesi. Il gruppo AER si è allenato per 60 minuti per sessione con una intensità del 60-65% della frequenza cardiaca di riserva. Il gruppo RES ha svolto 3 serie di 8-10 ripetizioni, eseguendo 8 differenti esercizi mediante macchine isotoniche per sessione. Prima e dopo intervento sono stati valutati: HbA1c e altri parametri metabolici, peso, circonferenza addominale, introito calorico e dispendio energetico (questionari), consumo di ossigeno al picco durante esercizio incrementale (VO2picco), test 1RM arti inferiori e superiori (leg extension e chest press), massa grassa e magra (DEXA Total Body), sensibilità insulinica (clamp euglicemico iperinsulinemico), funzione β-cellulare (OGTT con modello matematico), flessibilità metabolica (calorimetria indiretta), grasso addominale sottocutaneo (SAT) e viscerale (VAT) e contenuto di grasso epatico e muscolare (Risonanza Magnetica). Inoltre, è stata valutata la glicemia durante 48 ore di monitoraggio continuo mediante Holter glicemico. Sono stati anche registrati i cambiamenti della terapia antidiabetica e gli eventi avversi. Nel corso dello studio sono state effettuate altre indagini (espressione genica e misura del DNA mitocondriale in agoaspirati del muscolo vasto laterale, estrazione tissutale di ossigeno durante test da sforzo, funzione barorecettoriale, risposta venoarteriolare, analisi spettrale della funzione autonomica, misura dello stress ossidativo). Tuttavia i risultati di queste valutazioni non sono ancora disponibili e pertanto non saranno oggetto di trattazione. Risultati. I due gruppi avevano simili caratteristiche basali. Dopo 4 mesi di intervento le variazioni di VO2picco e forza muscolare mostravano differenze significative fra i due gruppi (VO2picco 15±10 vs 8±10%, p=0.04; performance alla leg extension 4±11 vs 19±10%, p<0.0001, rispettivamente). I livelli di HbA1c erano ridotti in misura simile nei due gruppi (da 7.23±0.64 a 6.83±0.38; e da 7.34±0.69 a 6.99±0.64%, rispettivamente nel gruppo AER e nel gruppo RES). BMI, circonferenza vita, massa grassa totale e tronculare, massa magra degli arti, SAT e VAT erano ridotti in entrambi i gruppi, senza differenze significative tra le due tipologie di training. La sensibilità insulinica era aumentata in entrambi i gruppi (30% e 15%, rispettivamente), mentre la funzione β-cellulare e la flessibilità metabolica non erano modificate. Sia il gruppo AER che quello RES mostravano una riduzione simile nel grasso epatico e muscolare. Durante la sessione di training la concentrazione di glucosio, misurata mediante Holter glicemico, mostrava una riduzione in entrambi i gruppi. Tuttavia, la riduzione era maggiore in AER rispetto a RES (p<0.001). Differenze tra i due gruppi si osservavano inoltre nelle concentrazioni di glucosio durante la notte successiva alla sessione di training. Dopo i 4 mesi di intervento non vi erano significative modificazioni nella terapia antidiabetica. Non sono stati registrati rilevanti eventi avversi. La riduzione di HbA1c era significativamente associata a cambiamento di massa grassa totale e tronculare, VO2picco, potenza al picco e performance alla leg extension. L’aumento della sensibilità insulinica era significativamente associato a cambiamento di VAT, rapporto VAT/SAT e VO2picco. All’analisi multivariata il cambiamento di HbA1c era predetto in modo indipendente dai livelli basali di HbA1c e dalle variazioni di VO2picco, performance alla leg extension e massa grassa tronculare (varianza spiegata 65%). L’aumento della sensibilità insulinica era predetto dal cambiamento di VAT e VO2picco mentre i cambiamenti della performance alla leg extension e della massa muscolare degli arti mostravano un’associazione con significatività borderline (varianza spiegata 66%). Conclusioni. Questi dati mostrano che l’allenamento aerobico e quello di forza possono esercitare effetti benefici simili sul controllo metabolico nei soggetti con diabete tipo 2, malgrado effetti differenti sulle capacità funzionali. La riduzione acuta post-esercizio della glicemia è maggiore dopo attività aerobica che dopo attività di forza, suggerendo che l’aumentato rischio di ipoglicemia dopo esercizio va considerato soprattutto dopo attività aerobica. Gli effetti positivi dell’esercizio sull’insulinoresistenza appaiono associati in modo indipendente all’aumento nella fitness cardiorespiratoria e alla riduzione del grasso viscerale. Progetto 2. Il modello dei gruppi di cammino supervisionati per implementare la pratica dell’attività fisica nei soggetti con diabete tipo 2. Numero di registro ClinicalTrials.gov: NCT01115205 Background e scopo. L’esercizio fisico ha documentato un potenziale ruolo di primo piano nel management del diabete tipo 2, ma resta da chiarire come questa evidenza possa essere trasferita nella pratica clinica. Numerosi studi hanno documentato l’inefficacia, nell’ottenere cambiamenti metabolici in questi soggetti, di programmi di esercizio non supervisionato. Scopo di questo studio è stato quello di valutare l’impatto che l’attività di gruppi di cammino supervisionati può avere in questi pazienti. Soggetti e Metodi. 59 soggetti con diabete tipo 2 sono stati randomizzati, con rapporto 1:2, ad un gruppo di controllo o ad un gruppo di intervento. Il gruppo di controllo ha ricevuto raccomandazioni standard, nell’ambito della routine ambulatoriale, per aumentare l’attività fisica spontanea, mentre il gruppo di intervento è stato organizzato in gruppi di cammino e sottoposto a sedute di counseling. L’intervento ha avuto una durata di 4 mesi per una frequenza di 3 volte/settimana. All’inizio e al termine dell’intervento sono stati misurati HbA1c (outcome primario), glicemia, profilo lipidico, peso e pressione arteriosa. Inoltre, all’inizio e al termine dell’intervento, è stata misurata la distanza percorsa in 6 minuti di cammino veloce (6 minute walk test) e sono stati quantificati l’attività fisica complessiva svolta e i farmaci antidiabetici prescritti. Risultati. I due gruppi presentavano simili caratteristiche basali. Al termine dello studio le variazioni nella distanza percorsa nel test dei 6 minuti e nel volume di attività fisica complessiva erano maggiori nel gruppo di intervento, mentre i cambiamenti nei parametri metabolici non erano significativamente diversi. Tuttavia, nei soggetti del gruppo di intervento che avevano frequentato almeno il 50% delle sessioni di cammino guidato la riduzione di HbA1c e glicemia era significativamente maggiore del gruppo di controllo. Al termine dei 4 mesi, una riduzione o sospensione dei farmaci antidiabetici era stata prescritta nel 33% dei soggetti del gruppo di intervento e nel 5% dei controlli (p<0.05). Conclusioni. Praticare attività fisica mediante gruppi di cammino guidato può determinare significativi benefici metabolici nei soggetti con diabete tipo 2, purché vi sia una adeguata compliance.
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