Abstract Il lavoro di ricerca è focalizzato sull’analisi della situazione economica del convento di Santa Maria della Scala di Verona negli anni 1680 e 1724. La scelta di approfondire le dinamiche economiche di una istituzione religiosa è sorta in seguito al rinnovato interesse per lo studio del clero nell’ambito della storia economica in età moderna, periodo nel quale chiese, conventi e monasteri non erano solo luoghi di culto, ma rappresentavano anche delle strutture essenziali, per tutto il sistema economico e sociale che attorno a quegli edifici si annodava. In questo quadro l’interesse per Santa Maria della Scala è maturato in seguito agli stimoli offerti dal lavoro condotto da Giorgio Borelli, che attraverso l’esame delle polizze di estimo del clero veronese ha delineato la situazione economica di diverse istituzioni religiose cittadine. Da questa significativa analisi emergeva che Santa Maria della Scala, dal punto di vista economico, si poteva considerare un convento di dimensione media, quindi in qualche misura paradigmatico in una realtà particolarmente complessa, come risultava essere quella delle istituzioni religiose di epoca moderna. Formalizzata in questi termini la scelta dell’istituzione religiosa, la questione che si poneva era quella di fissare un determinato campo di indagine, o meglio di contestualizzare un periodo entro il quale fosse possibile raffigurare elementi comuni, in modo tale da poter procedere in termini dinamici alla determinazione della situazione economica del convento. Su questo assunto è maturata la decisione di focalizzare l’interesse su due specifici periodi: quello del 1680 e del 1724, in quanto in entrambi gli anni erano state rinnovate le polizze di estimo del clero, inoltre nell’intervallo temporale, che separava questi periodi, non aveva subito variazioni la moneta intesa come unità di conto e non erano mutati i criteri di conversione della ricchezza reale in cifra d’estimo, precisamente un soldo di estimo corrispondeva a 240 ducati di capitale. Attraverso la polizza di estimo, conventi e monasteri dichiaravano il loro reddito annuale, che successivamente veniva analizzato e valutato da incaricati dello stesso clero, i quali dopo opportuni approfondimenti e modifiche arrivavano a definire la situazione economica di ogni istituzione religiosa, da cui tramite la conversione suddetta veniva determinata la cifra d’estimo. La cifra d’estimo stabiliva non solo lo stato economico, ma anche quanto ogni singola istituzione ecclesiastica, all’interno del corpo clero era chiamata a corrispondere come imposizione fiscale. Un successivo elemento per approntare ulteriori margini di confronto fra i due anni era rappresentato anche dall’assunto, che ambedue risultavano parte di quella fase storica definita “Lungo Seicento”, che caratterizzò il periodo compreso fra il 1631 e il 1750. Questo intervallo temporale fu contraddistinto da un ciclo economico particolarmente depressivo, indotto da un significativo decremento demografico, che trovava le sue ragioni, soprattutto nei danni provocati da devastanti epidemie di peste, oltre che da guerre e carestie. Definiti i termini di analisi il primo risultato che è stato possibile attestare è quello emerso dallo studio delle polizze di estimo relative ai due anni. Nello specifico dai valori delle cifre di estimo si è rilevata una significativa riduzione dei redditi tra il 1680 e il 1724. A fronte di questa evidenza il primo problema che si presentava era quello di comprendere, se l’origine di tale situazione fosse dettata dalle condizioni economiche dell’ambiente esterno, oppure risultasse puramente interna al convento. Essendo i due anni parte di un periodo particolarmente depressivo sul piano economico, la prospettiva di influenze esterne era certamente un tema da non trascurare. Per cercare di affrontarlo in termini funzionali ai nostri fini, l’idea è stata quella di valutare, sempre all’interno del corso temporale in esame, la situazione economica di altre istituzioni religiose cittadine confrontando, come per Santa Maria della Scala le entità delle cifre di estimo. Attraverso studi precedenti e consultazioni di archivio sono emersi dati decisamente contrastanti, nel senso che alcune istituzioni religiose avevano attestato la situazione di Santa Maria della Scala, altre non avevano rilevato differenze sostanziali fra il 1680 e il 1724, mentre in alcuni conventi si evidenziava una significativa crescita economica. Da questo confronto emergeva che le condizioni esterne non erano così determinanti rispetto ai risultati economici del convento, di conseguenza la loro origine era da ricercare nelle dinamiche economiche di Santa Maria della Scala. Valutata la questione in questi termini, un successivo problema che si poneva era quello di accertare se i dati espressi dalle polizze di estimo potevano considerarsi attendibili, in quanto come molti autori hanno sottolineato, attraverso la redazione di questi documenti i padri dichiaravano le proprie sostanze patrimoniali, con la possibilità, talvolta non remota, di attestare entità più contenute rispetto alla situazione reale, in modo da far risultare una cifra di estimo minore. Questa situazione, di cui si conoscono solo teoricamente le possibili dinamiche, ha consigliato di integrare i dati rilevati dalle polizze di estimo, con l’analisi anche dei libri contabili delle entrate e delle uscite relative ai due anni considerati, in modo da fissare un quadro non solo più ampio, ma probabilmente più consono, alla effettiva situazione economica del convento. Seppure con valori assoluti diversi da quelli rilevati nelle polizze di estimo, anche dai registri contabili si attestava, che tra il 1680 e il 1724 era avvenuta una significativa riduzione del corso economico all’interno di Santa Maria della Scala. Preso atto di questa situazione insita nelle dinamiche dell’istituzione religiosa non restava, che comprendere quali fossero gli elementi, che in misura maggiore potessero aver concorso a determinare il decremento economico. Per procedere su questo piano si è deciso di studiare il convento considerandolo, come una vera e propria organizzazione aziendale, suddividendo le entrate e le spese in categorie omogenee, per determinarne in chiave diacronica il corso tra i due anni. Dall’analisi delle diverse categorie di entrata emergeva, che buona parte del risultato economico attestato tra i due anni era addebitabile soprattutto ad una significativa riduzione delle elemosine. Raffigurato in questi termini il quadro economico, un ulteriore problema che veniva ad emergere era quello, di verificare se questa situazione fosse contingente in riferimento ai due anni, oppure risultasse come il prodotto di un ciclo economico negativo protratto nel corso del tempo. Per verificare questo, il modo più consono era analizzare lo stato dei proventi, di ognuno degli anni compresi fra il 1680 e il 1724. La scelta si è orientata esclusivamente sulle entrate, in quanto a determinare il valore della cifra di estimo, che risultava poi il dato dal quale ha preso forma lo sviluppo delle diverse analisi era soprattutto l’entità degli introiti e solo in modo marginale la dinamica delle spese. Il corso degli anni mostrava andamenti spesso contrastanti e gli stessi singoli elementi che costituivano le entrate presentavano tendenze significativamente discontinue e non generalizzabili. In sostanza da quanto emerso dall’esame approfondito del quarantennio, si rilevava che le dinamiche economiche del convento non erano caratterizzate da una congiuntura negativa protratta nel tempo e di conseguenza il risultato attestato nel confronto fra il 1680 e il 1724 era addebitabile soprattutto a cause strettamente correlate ai due specifici periodi, che nel merito erano rappresentate da una significativa riduzione delle elemosine.

Abstract The following research is focused on the analysis about the economical situation of the convent Santa Maria della Scala in Verona, comparing the years 1680 and 1724. The decision to deep the economical dynamics of a religious institute is due to the increasing interest for the studying of the clergy within the economic history in modern age. In that period, churches, convents and monasteries were not only worship centres but were also economical and social structures in the surrounding area. My interest for Santa Maria della Scala has been ripened through the work carried out by Giorgio Borelli, who drew the economical situation of several religious institutions in Verona, taking into consideration the “polizze di estimo” of the local clergy. From this analysis, it was clear that Santa Maria della Scala from an economical point of view, was estimated to be a medium dimension convent; therefore as a model in a particularly complex environment as the resulting situation in all the religious institutions of the modern age. After choosing the convent, as religious institution, it was necessary to decide which years were to be taken into consideration for my survey, possibly using elements in common to be compared. The years 1680 and 1724 were chosen, since the “polizze di estimo” had been renewed in those years; moreover in the range between 1680 e 1724, the currency meant as “unità di conto” had not suffered any evident changes, and the criteria of conversion of real wealth into “cifra di estimo” had remained the same: one “soldo di estimo” corresponded to 240 “ducati di capitale”. The “polizza di estimo” was used by convents and monasteries to declare their yearly income. That was the analysed and valued by experts from the clergy itself. They were able to define the economical situations of every religious institutions. The “cifra di estimo” was also necessary to evaluate the taxes to be paid by any clerical institutions, another element useful to compare the economical position in the two mentioned years, was the historical period called “Lungo Seicento”, which they were included in, that span was characterized by economical depression caused by a particularly decreasing population, due to plague, wars and famine. After analysing the “polizze di estimo” the first result was an evident income reduction between 1680 and 1724. The question was whether the origin of decreasing had been due to the general external crisis or it had been caused by internal economic problems in Santa Maria della Scala convent. The general and spread depression was not to be neglected, so it was necessary to compare the economic situation and in particular the values of the “cifre di estimo” in Santa Maria della Scala, with other religious institutions in Verona in the same span. Through previous studies, absolutely contrasting datas emerged, that some religious institutions showed the same financial situation as Santa Maria della Scala; in other no substantial changes had been recorded between 1680 and 1724. On the other hand in some convents a significant economic growing had been highlighted, from that any external conditions were not so influent for the economical results of the convent. Therefore the onset of the negative situation was to be found in the economical management inside the convent itself. A further problem which had to be solved , was the reliability of the datas inside the “polizze di estimo”, as those documents could testify reduced financial possessions, in comparison with the real value. So the “cifra di estimo” was consequently lower. That situation led to integrate the datas supplied by the “polizza di estimo”, with the study of the account books of incomes and expenses, within the two years taken into consideration. Therefore the picture could be more trustable and reliable, although with different absolute values between the account books and the “polizze di estimo”. We could also find that between 1680 and 1724 there was a significant reduction of the financial standing in Santa Maria della Scala. After considering that situation we had to find out the elements that might have mostly influenced the economical decrease. In order to reach the prefixed aim, the convent itself was to be studied as a real business organization, dividing the incomes and the expenses into homogeneous categories, to determine in diachronic key the gap between the two years. From comparing the different income categories, it emerged that great part of the reduced financial standing was due to decreased charities. Another problem to be verified was whether the situation was limited to the mentioned years, or it might be the result of a negative economical situation extended throughout the time. To demonstrate that it was necessary to analyse the incomes in each of the years between 1680 and 1724. The choice of consider the only incomes was taken because they could better determine the “cifra di estimo” . The years pointed out contrasting states and each category carefully showed discontinuous tendencies. In the end, after examining the forty years, the economic situation of Santa Maria della Scala was not the result of a negative business trend, lasting in that period but it was related to those specific years, 1680 and 1724: the recession was due to a marked reduction of charities.

Patrimonio redditi e consumi del convento di Santa Maria della Scala di Verona nel 1680 e nel 1724

FILIPPI, Vinicio
2011-01-01

Abstract

Abstract The following research is focused on the analysis about the economical situation of the convent Santa Maria della Scala in Verona, comparing the years 1680 and 1724. The decision to deep the economical dynamics of a religious institute is due to the increasing interest for the studying of the clergy within the economic history in modern age. In that period, churches, convents and monasteries were not only worship centres but were also economical and social structures in the surrounding area. My interest for Santa Maria della Scala has been ripened through the work carried out by Giorgio Borelli, who drew the economical situation of several religious institutions in Verona, taking into consideration the “polizze di estimo” of the local clergy. From this analysis, it was clear that Santa Maria della Scala from an economical point of view, was estimated to be a medium dimension convent; therefore as a model in a particularly complex environment as the resulting situation in all the religious institutions of the modern age. After choosing the convent, as religious institution, it was necessary to decide which years were to be taken into consideration for my survey, possibly using elements in common to be compared. The years 1680 and 1724 were chosen, since the “polizze di estimo” had been renewed in those years; moreover in the range between 1680 e 1724, the currency meant as “unità di conto” had not suffered any evident changes, and the criteria of conversion of real wealth into “cifra di estimo” had remained the same: one “soldo di estimo” corresponded to 240 “ducati di capitale”. The “polizza di estimo” was used by convents and monasteries to declare their yearly income. That was the analysed and valued by experts from the clergy itself. They were able to define the economical situations of every religious institutions. The “cifra di estimo” was also necessary to evaluate the taxes to be paid by any clerical institutions, another element useful to compare the economical position in the two mentioned years, was the historical period called “Lungo Seicento”, which they were included in, that span was characterized by economical depression caused by a particularly decreasing population, due to plague, wars and famine. After analysing the “polizze di estimo” the first result was an evident income reduction between 1680 and 1724. The question was whether the origin of decreasing had been due to the general external crisis or it had been caused by internal economic problems in Santa Maria della Scala convent. The general and spread depression was not to be neglected, so it was necessary to compare the economic situation and in particular the values of the “cifre di estimo” in Santa Maria della Scala, with other religious institutions in Verona in the same span. Through previous studies, absolutely contrasting datas emerged, that some religious institutions showed the same financial situation as Santa Maria della Scala; in other no substantial changes had been recorded between 1680 and 1724. On the other hand in some convents a significant economic growing had been highlighted, from that any external conditions were not so influent for the economical results of the convent. Therefore the onset of the negative situation was to be found in the economical management inside the convent itself. A further problem which had to be solved , was the reliability of the datas inside the “polizze di estimo”, as those documents could testify reduced financial possessions, in comparison with the real value. So the “cifra di estimo” was consequently lower. That situation led to integrate the datas supplied by the “polizza di estimo”, with the study of the account books of incomes and expenses, within the two years taken into consideration. Therefore the picture could be more trustable and reliable, although with different absolute values between the account books and the “polizze di estimo”. We could also find that between 1680 and 1724 there was a significant reduction of the financial standing in Santa Maria della Scala. After considering that situation we had to find out the elements that might have mostly influenced the economical decrease. In order to reach the prefixed aim, the convent itself was to be studied as a real business organization, dividing the incomes and the expenses into homogeneous categories, to determine in diachronic key the gap between the two years. From comparing the different income categories, it emerged that great part of the reduced financial standing was due to decreased charities. Another problem to be verified was whether the situation was limited to the mentioned years, or it might be the result of a negative economical situation extended throughout the time. To demonstrate that it was necessary to analyse the incomes in each of the years between 1680 and 1724. The choice of consider the only incomes was taken because they could better determine the “cifra di estimo” . The years pointed out contrasting states and each category carefully showed discontinuous tendencies. In the end, after examining the forty years, the economic situation of Santa Maria della Scala was not the result of a negative business trend, lasting in that period but it was related to those specific years, 1680 and 1724: the recession was due to a marked reduction of charities.
2011
Estimo; livelli; elemosine
Abstract Il lavoro di ricerca è focalizzato sull’analisi della situazione economica del convento di Santa Maria della Scala di Verona negli anni 1680 e 1724. La scelta di approfondire le dinamiche economiche di una istituzione religiosa è sorta in seguito al rinnovato interesse per lo studio del clero nell’ambito della storia economica in età moderna, periodo nel quale chiese, conventi e monasteri non erano solo luoghi di culto, ma rappresentavano anche delle strutture essenziali, per tutto il sistema economico e sociale che attorno a quegli edifici si annodava. In questo quadro l’interesse per Santa Maria della Scala è maturato in seguito agli stimoli offerti dal lavoro condotto da Giorgio Borelli, che attraverso l’esame delle polizze di estimo del clero veronese ha delineato la situazione economica di diverse istituzioni religiose cittadine. Da questa significativa analisi emergeva che Santa Maria della Scala, dal punto di vista economico, si poteva considerare un convento di dimensione media, quindi in qualche misura paradigmatico in una realtà particolarmente complessa, come risultava essere quella delle istituzioni religiose di epoca moderna. Formalizzata in questi termini la scelta dell’istituzione religiosa, la questione che si poneva era quella di fissare un determinato campo di indagine, o meglio di contestualizzare un periodo entro il quale fosse possibile raffigurare elementi comuni, in modo tale da poter procedere in termini dinamici alla determinazione della situazione economica del convento. Su questo assunto è maturata la decisione di focalizzare l’interesse su due specifici periodi: quello del 1680 e del 1724, in quanto in entrambi gli anni erano state rinnovate le polizze di estimo del clero, inoltre nell’intervallo temporale, che separava questi periodi, non aveva subito variazioni la moneta intesa come unità di conto e non erano mutati i criteri di conversione della ricchezza reale in cifra d’estimo, precisamente un soldo di estimo corrispondeva a 240 ducati di capitale. Attraverso la polizza di estimo, conventi e monasteri dichiaravano il loro reddito annuale, che successivamente veniva analizzato e valutato da incaricati dello stesso clero, i quali dopo opportuni approfondimenti e modifiche arrivavano a definire la situazione economica di ogni istituzione religiosa, da cui tramite la conversione suddetta veniva determinata la cifra d’estimo. La cifra d’estimo stabiliva non solo lo stato economico, ma anche quanto ogni singola istituzione ecclesiastica, all’interno del corpo clero era chiamata a corrispondere come imposizione fiscale. Un successivo elemento per approntare ulteriori margini di confronto fra i due anni era rappresentato anche dall’assunto, che ambedue risultavano parte di quella fase storica definita “Lungo Seicento”, che caratterizzò il periodo compreso fra il 1631 e il 1750. Questo intervallo temporale fu contraddistinto da un ciclo economico particolarmente depressivo, indotto da un significativo decremento demografico, che trovava le sue ragioni, soprattutto nei danni provocati da devastanti epidemie di peste, oltre che da guerre e carestie. Definiti i termini di analisi il primo risultato che è stato possibile attestare è quello emerso dallo studio delle polizze di estimo relative ai due anni. Nello specifico dai valori delle cifre di estimo si è rilevata una significativa riduzione dei redditi tra il 1680 e il 1724. A fronte di questa evidenza il primo problema che si presentava era quello di comprendere, se l’origine di tale situazione fosse dettata dalle condizioni economiche dell’ambiente esterno, oppure risultasse puramente interna al convento. Essendo i due anni parte di un periodo particolarmente depressivo sul piano economico, la prospettiva di influenze esterne era certamente un tema da non trascurare. Per cercare di affrontarlo in termini funzionali ai nostri fini, l’idea è stata quella di valutare, sempre all’interno del corso temporale in esame, la situazione economica di altre istituzioni religiose cittadine confrontando, come per Santa Maria della Scala le entità delle cifre di estimo. Attraverso studi precedenti e consultazioni di archivio sono emersi dati decisamente contrastanti, nel senso che alcune istituzioni religiose avevano attestato la situazione di Santa Maria della Scala, altre non avevano rilevato differenze sostanziali fra il 1680 e il 1724, mentre in alcuni conventi si evidenziava una significativa crescita economica. Da questo confronto emergeva che le condizioni esterne non erano così determinanti rispetto ai risultati economici del convento, di conseguenza la loro origine era da ricercare nelle dinamiche economiche di Santa Maria della Scala. Valutata la questione in questi termini, un successivo problema che si poneva era quello di accertare se i dati espressi dalle polizze di estimo potevano considerarsi attendibili, in quanto come molti autori hanno sottolineato, attraverso la redazione di questi documenti i padri dichiaravano le proprie sostanze patrimoniali, con la possibilità, talvolta non remota, di attestare entità più contenute rispetto alla situazione reale, in modo da far risultare una cifra di estimo minore. Questa situazione, di cui si conoscono solo teoricamente le possibili dinamiche, ha consigliato di integrare i dati rilevati dalle polizze di estimo, con l’analisi anche dei libri contabili delle entrate e delle uscite relative ai due anni considerati, in modo da fissare un quadro non solo più ampio, ma probabilmente più consono, alla effettiva situazione economica del convento. Seppure con valori assoluti diversi da quelli rilevati nelle polizze di estimo, anche dai registri contabili si attestava, che tra il 1680 e il 1724 era avvenuta una significativa riduzione del corso economico all’interno di Santa Maria della Scala. Preso atto di questa situazione insita nelle dinamiche dell’istituzione religiosa non restava, che comprendere quali fossero gli elementi, che in misura maggiore potessero aver concorso a determinare il decremento economico. Per procedere su questo piano si è deciso di studiare il convento considerandolo, come una vera e propria organizzazione aziendale, suddividendo le entrate e le spese in categorie omogenee, per determinarne in chiave diacronica il corso tra i due anni. Dall’analisi delle diverse categorie di entrata emergeva, che buona parte del risultato economico attestato tra i due anni era addebitabile soprattutto ad una significativa riduzione delle elemosine. Raffigurato in questi termini il quadro economico, un ulteriore problema che veniva ad emergere era quello, di verificare se questa situazione fosse contingente in riferimento ai due anni, oppure risultasse come il prodotto di un ciclo economico negativo protratto nel corso del tempo. Per verificare questo, il modo più consono era analizzare lo stato dei proventi, di ognuno degli anni compresi fra il 1680 e il 1724. La scelta si è orientata esclusivamente sulle entrate, in quanto a determinare il valore della cifra di estimo, che risultava poi il dato dal quale ha preso forma lo sviluppo delle diverse analisi era soprattutto l’entità degli introiti e solo in modo marginale la dinamica delle spese. Il corso degli anni mostrava andamenti spesso contrastanti e gli stessi singoli elementi che costituivano le entrate presentavano tendenze significativamente discontinue e non generalizzabili. In sostanza da quanto emerso dall’esame approfondito del quarantennio, si rilevava che le dinamiche economiche del convento non erano caratterizzate da una congiuntura negativa protratta nel tempo e di conseguenza il risultato attestato nel confronto fra il 1680 e il 1724 era addebitabile soprattutto a cause strettamente correlate ai due specifici periodi, che nel merito erano rappresentate da una significativa riduzione delle elemosine.
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Tesi dottorato.pdf

accesso aperto

Tipologia: Tesi di dottorato
Licenza: Dominio pubblico
Dimensione 12.01 MB
Formato Adobe PDF
12.01 MB Adobe PDF Visualizza/Apri

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/350736
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact