EFFETTI A LUNGO TERMINE DEL TRATTAMENTO CON BISFOSFONATI NELL’IPERPARATIROIDISMO PRIMARIO Abstract: Nei pazienti con iperparatiroidismo primario (PHPT) non idonei al trattamento chirurgico, il trattamento con i bisfosfonati è considerato una scelta ragionevole per una protezione scheletrica, ma gli effetti a lungo termine dopo la sospensione del trattamento non sono ben noti. Sessanta donne in postmenopausa con iperparatiroidismo primario hanno avuto 400-600 UI di vitamina D3 al giorno e 100 mg di neridronato IV ogni due mesi per 2 anni con ulteriori 2 anni di follow-up senza terapia anti-riassorbitiva. La densità minerale ossea (BMD) risultava progressivamente aumentata di 6,6 ± 7,6% (SD) e del 2,9 ± 4,5% a livello del collo del femore e colonna vertebrale, rispettivamente. Durante il follow-up il valore medio del BMD è progressivamente sceso, ma dopo 2 anni era ancora +3,9 ± 5,5% superiori rispetto ai valori basali a livello della colonna vertebrale. La Fosfatasi alcalina ossea sierica e C-telopeptide tipo I-collagene sono notevolmente diminuiti entro 6 mesi (del 28% e del 49% rispetto al basale, rispettivamente) e sono ritornati ai valori del basale entro 6-12 mesi durante il follow-up. Il PTH sierico è aumentato in modo significativo rispetto al basale durante il trattamento, ma è rimasto significativamente superiore a quello basale durante il follow-up. Le variazioni dei livelli del PTH erano significativamente correlati con livelli sierici del 25-idrossi-vitamina D (25OHD). In conclusione, in questo studio abbiamo osservato che nei pazienti con lieve iperparatiroidismo primario il trattamento con bifosfonati è associato a cambiamenti attesi sia dei markers del turnover osseo che degli aumenti significativi del BMD sia a livello femorale che vertebrale che si sono parzialmente mantenuti per almeno 2 anni dopo la sospensione del trattamento a livello vertebrale. Il marcato aumento dei livelli di PTH sierico, particolarmente in soggetti con bassi livelli di 25OHD, persistono anche dopo la sospensione del trattamento, e ciò solleva il sospetto che questo potrebbe riflettere un peggioramento dell' iperparatiroidismo primario

LONG-TERM CONSEQUENCES OF A TREATMENT COURSE WITH BISPHOSPHONATES IN PRIMARY HYPERPARATHYROIDISM Abstract: In patients with primary hyperparathyroidism (PHPT) not suitable for surgical correction a skeletal protection with bisphosphonates is considered a reasonable option, but the longterm effects after treatment discontinuation are not well known. Sixty postmenopausal women with PHPT were given 400-600 IU vitamin D3 daily and 100 mg neridronate I.V. every two months for 2 years with 2 additional years of follow-up without anti-resorptive therapies. Bone mineral density (BMD) progressively rose by 6,6 ± 7,6% (SD) and by 2,9 ± 4,5% at the spine and femoral neck, respectively. During follow-up mean BMD progressively fell, but after 2 years it was still +3,9 ± 5,5% higher than baseline values at the spine. Bone alkaline phosphatase and serum C-Telopeptide of type-I-collagen decreased significantly within 6 months (28 and 49% versus baseline, respectively) and rose to baseline values within 6-12 months during follow-up. Serum PTH significantly rose from baseline during treatment, but it remained significantly higher than baseline during follow-up. The PTH changes were significantly correlated with serum 25-hydroxy-vitamin-D (25OHD) levels. In conclusion, in this study we observed that in patients with mild PHPT treatment with bisphosphonates is associated with the expected changes in bone turnover markers and that the significant increases of both hip and spine BMD are partially maintained for at least 2 years after treatment discontinuation at the vertebral site. The marked increases in serum PTH levels, particularly in subjects with low 25OHD levels, persist after treatment discontinuation, and this raises the suspicion that this might reflect a worsening of PHPT.

Effetti a lungo termine del trattamento con bisfosfonati nell' iperparatiroidismo primario

BAKRI, Joumana
2011-01-01

Abstract

LONG-TERM CONSEQUENCES OF A TREATMENT COURSE WITH BISPHOSPHONATES IN PRIMARY HYPERPARATHYROIDISM Abstract: In patients with primary hyperparathyroidism (PHPT) not suitable for surgical correction a skeletal protection with bisphosphonates is considered a reasonable option, but the longterm effects after treatment discontinuation are not well known. Sixty postmenopausal women with PHPT were given 400-600 IU vitamin D3 daily and 100 mg neridronate I.V. every two months for 2 years with 2 additional years of follow-up without anti-resorptive therapies. Bone mineral density (BMD) progressively rose by 6,6 ± 7,6% (SD) and by 2,9 ± 4,5% at the spine and femoral neck, respectively. During follow-up mean BMD progressively fell, but after 2 years it was still +3,9 ± 5,5% higher than baseline values at the spine. Bone alkaline phosphatase and serum C-Telopeptide of type-I-collagen decreased significantly within 6 months (28 and 49% versus baseline, respectively) and rose to baseline values within 6-12 months during follow-up. Serum PTH significantly rose from baseline during treatment, but it remained significantly higher than baseline during follow-up. The PTH changes were significantly correlated with serum 25-hydroxy-vitamin-D (25OHD) levels. In conclusion, in this study we observed that in patients with mild PHPT treatment with bisphosphonates is associated with the expected changes in bone turnover markers and that the significant increases of both hip and spine BMD are partially maintained for at least 2 years after treatment discontinuation at the vertebral site. The marked increases in serum PTH levels, particularly in subjects with low 25OHD levels, persist after treatment discontinuation, and this raises the suspicion that this might reflect a worsening of PHPT.
2011
iperparatiroidismo primario; bisfosfonati; densità minerale ossea; markers del turnover osseo; vit D
EFFETTI A LUNGO TERMINE DEL TRATTAMENTO CON BISFOSFONATI NELL’IPERPARATIROIDISMO PRIMARIO Abstract: Nei pazienti con iperparatiroidismo primario (PHPT) non idonei al trattamento chirurgico, il trattamento con i bisfosfonati è considerato una scelta ragionevole per una protezione scheletrica, ma gli effetti a lungo termine dopo la sospensione del trattamento non sono ben noti. Sessanta donne in postmenopausa con iperparatiroidismo primario hanno avuto 400-600 UI di vitamina D3 al giorno e 100 mg di neridronato IV ogni due mesi per 2 anni con ulteriori 2 anni di follow-up senza terapia anti-riassorbitiva. La densità minerale ossea (BMD) risultava progressivamente aumentata di 6,6 ± 7,6% (SD) e del 2,9 ± 4,5% a livello del collo del femore e colonna vertebrale, rispettivamente. Durante il follow-up il valore medio del BMD è progressivamente sceso, ma dopo 2 anni era ancora +3,9 ± 5,5% superiori rispetto ai valori basali a livello della colonna vertebrale. La Fosfatasi alcalina ossea sierica e C-telopeptide tipo I-collagene sono notevolmente diminuiti entro 6 mesi (del 28% e del 49% rispetto al basale, rispettivamente) e sono ritornati ai valori del basale entro 6-12 mesi durante il follow-up. Il PTH sierico è aumentato in modo significativo rispetto al basale durante il trattamento, ma è rimasto significativamente superiore a quello basale durante il follow-up. Le variazioni dei livelli del PTH erano significativamente correlati con livelli sierici del 25-idrossi-vitamina D (25OHD). In conclusione, in questo studio abbiamo osservato che nei pazienti con lieve iperparatiroidismo primario il trattamento con bifosfonati è associato a cambiamenti attesi sia dei markers del turnover osseo che degli aumenti significativi del BMD sia a livello femorale che vertebrale che si sono parzialmente mantenuti per almeno 2 anni dopo la sospensione del trattamento a livello vertebrale. Il marcato aumento dei livelli di PTH sierico, particolarmente in soggetti con bassi livelli di 25OHD, persistono anche dopo la sospensione del trattamento, e ciò solleva il sospetto che questo potrebbe riflettere un peggioramento dell' iperparatiroidismo primario
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