Nata da famiglia aristocratica nella Germania di Goethe e von Humboldt, Malwida von Meysenbug (1816-1903) coltivò autonomamente le proprie convinzioni umanitarie e sociali a favore della liberazione, mediante la cultura, degli oppressi e delle donne. Seguì da vicino il movimento rivoluzionario del 1848 e fu costretta all’esilio in Inghilterra, dove conobbe i maggiori fuoriusciti dell’epoca, provenienti da tutta Europa, con i quali mantenne per l’intera vita intensi scambi. Visse a casa di Aleksandr Herzen, curando l’educazione delle figlie, pubblicando articoli e traduzioni; più tardi anche novelle, romanzi e memorie. Collaborò attivamente con Giuseppe Mazzini. Partecipò con affettuoso entusiasmo alla vita familiare ed all’impresa artistica di Richard Wagner, che la introdusse alla lettura di Arthur Schopenhauer: un pensiero che rimase come stabile riferimento per l’intera sua esistenza. Strinse un’intensa, materna amicizia con Friedrich Nietzsche e con Romain Rolland. Visse in Francia, in Germania e negli ultimi decenni, fra innumerevoli incontri e rapporti epistolari, in Italia: a Firenze ed a Roma, dove è sepolta. Queste pagine ripercorrono, nel loro contesto storico e culturale, gli anni della sua formazione, delle letture filosofiche, della partecipazione agli avvenimenti del ’48, del lavoro all’interno dell’ardito metodo educativo sperimentato alla “Scuola superiore per il genere femminile” di Amburgo. Segue una raccolta di pensieri, che esemplificano ciò che la sua stessa vita esprime: l’amore per la cultura e l’arte classica, l’unione con la natura ed il paesaggio, l’interesse per le questioni sociali, la speranza nella pacificazione dell’umanità, l’attenzione all’educazione delle donne; la continua ricerca, l’appassionata tensione al trascendente ed all’infinito, al divino nella vita quotidiana, con spirito fortemente laico che unisce con naturalezza ragione e sentimento.

Le "Memorie" di Malwida von Meysenbug nella considerazione di Friedrich Nietzsche e di Alexander von Warsberg

BARBETTA, Maria Cecilia
2007-01-01

Abstract

Nata da famiglia aristocratica nella Germania di Goethe e von Humboldt, Malwida von Meysenbug (1816-1903) coltivò autonomamente le proprie convinzioni umanitarie e sociali a favore della liberazione, mediante la cultura, degli oppressi e delle donne. Seguì da vicino il movimento rivoluzionario del 1848 e fu costretta all’esilio in Inghilterra, dove conobbe i maggiori fuoriusciti dell’epoca, provenienti da tutta Europa, con i quali mantenne per l’intera vita intensi scambi. Visse a casa di Aleksandr Herzen, curando l’educazione delle figlie, pubblicando articoli e traduzioni; più tardi anche novelle, romanzi e memorie. Collaborò attivamente con Giuseppe Mazzini. Partecipò con affettuoso entusiasmo alla vita familiare ed all’impresa artistica di Richard Wagner, che la introdusse alla lettura di Arthur Schopenhauer: un pensiero che rimase come stabile riferimento per l’intera sua esistenza. Strinse un’intensa, materna amicizia con Friedrich Nietzsche e con Romain Rolland. Visse in Francia, in Germania e negli ultimi decenni, fra innumerevoli incontri e rapporti epistolari, in Italia: a Firenze ed a Roma, dove è sepolta. Queste pagine ripercorrono, nel loro contesto storico e culturale, gli anni della sua formazione, delle letture filosofiche, della partecipazione agli avvenimenti del ’48, del lavoro all’interno dell’ardito metodo educativo sperimentato alla “Scuola superiore per il genere femminile” di Amburgo. Segue una raccolta di pensieri, che esemplificano ciò che la sua stessa vita esprime: l’amore per la cultura e l’arte classica, l’unione con la natura ed il paesaggio, l’interesse per le questioni sociali, la speranza nella pacificazione dell’umanità, l’attenzione all’educazione delle donne; la continua ricerca, l’appassionata tensione al trascendente ed all’infinito, al divino nella vita quotidiana, con spirito fortemente laico che unisce con naturalezza ragione e sentimento.
2007
9788889480151
Malwida von Meysenbug; Friedrich Nietzsche; Alexander von Warsberg
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