Identità ed Eredità nelle Botteghe dei Bassano. Le Stagioni, 1570-1592 ca. Prendere in considerazione il brand-name dei Bassano e le botteghe ad esso collegate significa occuparsi di almeno dodici artisti appartenenti a quattro diverse famiglie tra loro imparentate (Dal Ponte, Apollonio, Scaiaro, Guadagnin), all'interno di una cronologia che spazia dai primi del Cinquecento fino almeno al 1654, ovvero quando morì l'ultimo “vero” loro discendente, Giacomo Apollonio. Un problema che sembra allargarsi a macchia d'olio se vogliamo includere, nella nostra ricerca, anche tutti quegli artisti con e senza nome che ai Bassano si sono ispirati e che vengono definiti “Scuola di”, “Seguaci” or “Imitatori”. Per poter ottenere un risultato in qualche modo storicamente completo e scientificamente affidabile, una tale ricerca richiederebbe tutta una vita – e forse anche in quel caso non è detto basterebbe. Per questa ragione in questa ricerca si è dovuto procedere ad alcune scelte: a)Topic: una sola famiglia di artisti, ovvero i primi veri e propri Bassano, Jacopo Dal Ponte e i suoi quattro figli Francesco, Giambattista, Leandro e Girolamo. b)Cronologia: tra il 1570 e il 1592. c)Case study: il soggetto iconografico delle Quattro stagioni.. Questi confini hanno permesso di circoscrivere un ampio campo d'analisi all'interno del quale poter cercare le risposte a due precise domande: 1)Identità: quali furono i rapporti tra il capo bottega, Jacopo Bassano, e i suoi quattro figli? 2)Eredità: La maggior parte della produzione dei figli replicò quella del padre oppure possedette delle sue specificità individuabili? Il riordino contestuale dei materiali documentari editi ed inediti negli intervalli 1530-1550 e 1570-1592 ha permesso di far emergere il profilo di un'impresa artistica stratificata, all'interno della quale i figli ebbero il compito di conquistare e/o consolidare alcune porzioni mercato in passato solo occasionalmente interessate all'opera di Jacopo Bassano. Il caso delle Quattro stagioni mostra perfettamente come questa famiglia di artisti sia stata in grado di creare da un lato un prodotto con scarsa concorrenza commerciale da parte delle altre grandi botteghe sulla piazza veneziana, e dall'altro un testo visivo capace di adattare i limiti imposti dall'iconografia alle esigenze devozionali dei compratori. In altri termini i Bassano furono in grado di creare degli efficaci textual consumer goods, dei quali le Quattro stagioni sono il perfetto case study per analizzarne le caratteristiche e le potenzialità socio-economiche e artistiche cinquecentesche.

The Workshops of the Bassanos: Identity, Legacy and The Four Seasons, ca. 1570-1592 In considering the development of a ‘Bassano brand-name’ and its related workshop or bottega (in Italian), one must take into account the involvement of a wide range of artists. There were in fact at least twelve painters belonging to four different families and as many workshops, yet all related (Dal Ponte, Apollonio, Scaiaro, Guadagnin), over a broad time period, between the early Sixteenth Century and at least until 1654, when Giacomo Apollonio, the last “true” descendant of this lineage, died. This investigation develops into larger scale proportions, if we are to include all those named and unnamed artists, who were inspired by the Bassanos and defined as “School of”, “Followers” or “Imitators”. In order to obtain a trustworthy scientific account and a complete historical result would require a lifetime of work, which perhaps might not cover everyone and everything. Consequently, this research called for a careful selection of aims and limits: a)Topic – the only family of artists investigated are the true-blooded Bassanos: Jacopo Dal Ponte and his four sons Francesco, Giambattista, Leandro, Girolamo. b)Chronology – the span of time to be carefully taken into account is circa: 1570-1592. c)Case study – the iconographic subject to be thoroughly examined: The Four Seasons. These limits can enable us to obtain more clarity over a vast range of analyses, while helping to answer two precise questions: 1)Identity: what were the relationships between the capo bottega (workshop master) Jacopo Bassano and his four sons? 2)Legacy: were most of the artworks produced by Bassano's sons simply replicas of their father’s compositions or did each instead possess a specific individual talent? Focusing the attention on two periods, 1530-1550 and 1570-1592, the research was able to give new shape to the published and unpublished documentation about the Dal Ponte/Bassano family. It emerged that they managed a multi-level shop: in Venice the sons played the role of keepers and gainers of the new market shares that their father Jacopo occasionally supplied during his career. The Four Seasons iconographic subject has shown how those painters were able to create an artistic high-competing product against the main shops active in the late sixteenth century Venice on one hand, and on the other they painted visual texts capable to shape iconography into the devotional needs of nameless buyers. The Bassanos devised hard-hitting textual consumer goods and the Fours Seasons is the best case study in order to analyse the socio-economic and artist features of this kind of production.

Identità ed Ereditànelle Botteghe dei Bassano.Le Stagioni, 1570-1592 ca.

CORSATO, Carlo
2010-01-01

Abstract

The Workshops of the Bassanos: Identity, Legacy and The Four Seasons, ca. 1570-1592 In considering the development of a ‘Bassano brand-name’ and its related workshop or bottega (in Italian), one must take into account the involvement of a wide range of artists. There were in fact at least twelve painters belonging to four different families and as many workshops, yet all related (Dal Ponte, Apollonio, Scaiaro, Guadagnin), over a broad time period, between the early Sixteenth Century and at least until 1654, when Giacomo Apollonio, the last “true” descendant of this lineage, died. This investigation develops into larger scale proportions, if we are to include all those named and unnamed artists, who were inspired by the Bassanos and defined as “School of”, “Followers” or “Imitators”. In order to obtain a trustworthy scientific account and a complete historical result would require a lifetime of work, which perhaps might not cover everyone and everything. Consequently, this research called for a careful selection of aims and limits: a)Topic – the only family of artists investigated are the true-blooded Bassanos: Jacopo Dal Ponte and his four sons Francesco, Giambattista, Leandro, Girolamo. b)Chronology – the span of time to be carefully taken into account is circa: 1570-1592. c)Case study – the iconographic subject to be thoroughly examined: The Four Seasons. These limits can enable us to obtain more clarity over a vast range of analyses, while helping to answer two precise questions: 1)Identity: what were the relationships between the capo bottega (workshop master) Jacopo Bassano and his four sons? 2)Legacy: were most of the artworks produced by Bassano's sons simply replicas of their father’s compositions or did each instead possess a specific individual talent? Focusing the attention on two periods, 1530-1550 and 1570-1592, the research was able to give new shape to the published and unpublished documentation about the Dal Ponte/Bassano family. It emerged that they managed a multi-level shop: in Venice the sons played the role of keepers and gainers of the new market shares that their father Jacopo occasionally supplied during his career. The Four Seasons iconographic subject has shown how those painters were able to create an artistic high-competing product against the main shops active in the late sixteenth century Venice on one hand, and on the other they painted visual texts capable to shape iconography into the devotional needs of nameless buyers. The Bassanos devised hard-hitting textual consumer goods and the Fours Seasons is the best case study in order to analyse the socio-economic and artist features of this kind of production.
2010
Bassano; Bottega; Arte Veneta; Cinquecento; Quattro Stagioni; Economia dell'arte; Geografia dell'arte.
Identità ed Eredità nelle Botteghe dei Bassano. Le Stagioni, 1570-1592 ca. Prendere in considerazione il brand-name dei Bassano e le botteghe ad esso collegate significa occuparsi di almeno dodici artisti appartenenti a quattro diverse famiglie tra loro imparentate (Dal Ponte, Apollonio, Scaiaro, Guadagnin), all'interno di una cronologia che spazia dai primi del Cinquecento fino almeno al 1654, ovvero quando morì l'ultimo “vero” loro discendente, Giacomo Apollonio. Un problema che sembra allargarsi a macchia d'olio se vogliamo includere, nella nostra ricerca, anche tutti quegli artisti con e senza nome che ai Bassano si sono ispirati e che vengono definiti “Scuola di”, “Seguaci” or “Imitatori”. Per poter ottenere un risultato in qualche modo storicamente completo e scientificamente affidabile, una tale ricerca richiederebbe tutta una vita – e forse anche in quel caso non è detto basterebbe. Per questa ragione in questa ricerca si è dovuto procedere ad alcune scelte: a)Topic: una sola famiglia di artisti, ovvero i primi veri e propri Bassano, Jacopo Dal Ponte e i suoi quattro figli Francesco, Giambattista, Leandro e Girolamo. b)Cronologia: tra il 1570 e il 1592. c)Case study: il soggetto iconografico delle Quattro stagioni.. Questi confini hanno permesso di circoscrivere un ampio campo d'analisi all'interno del quale poter cercare le risposte a due precise domande: 1)Identità: quali furono i rapporti tra il capo bottega, Jacopo Bassano, e i suoi quattro figli? 2)Eredità: La maggior parte della produzione dei figli replicò quella del padre oppure possedette delle sue specificità individuabili? Il riordino contestuale dei materiali documentari editi ed inediti negli intervalli 1530-1550 e 1570-1592 ha permesso di far emergere il profilo di un'impresa artistica stratificata, all'interno della quale i figli ebbero il compito di conquistare e/o consolidare alcune porzioni mercato in passato solo occasionalmente interessate all'opera di Jacopo Bassano. Il caso delle Quattro stagioni mostra perfettamente come questa famiglia di artisti sia stata in grado di creare da un lato un prodotto con scarsa concorrenza commerciale da parte delle altre grandi botteghe sulla piazza veneziana, e dall'altro un testo visivo capace di adattare i limiti imposti dall'iconografia alle esigenze devozionali dei compratori. In altri termini i Bassano furono in grado di creare degli efficaci textual consumer goods, dei quali le Quattro stagioni sono il perfetto case study per analizzarne le caratteristiche e le potenzialità socio-economiche e artistiche cinquecentesche.
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