Negli ultimi anni, grazie all’effetto congiunto di interventi normativi e mutamenti nell’ambiente di riferimento, si sta assistendo ad un processo di “aziendalizzazione” dell’Università, ovvero di progressivo riconoscimento dell’esistenza di ciascun ateneo come istituzione autonoma, dotata di propria governance e struttura organizzativa e, soprattutto, di una discrezionalità decisionale più ampia rispetto al passato, seppure entro quei vincoli che l’appartenenza ad un sistema pubblico comporta.I fattori determinanti questo percorso evolutivo appaiono essere in particolare i seguenti: il riconoscimento della personalità giuridica e l’attribuzione alle Università di diverse forme di autonomia; le modifiche al sistema di finanziamento da parte del Ministero, ovvero la progressiva riduzione dell’incidenza del finanziamento statale sul totale delle entrate, il venire meno alcuni vincoli alla destinazione dei fondi, l’affermarsi di meccanismi di riparto del finanziamento basati anche su criteri di merito; l’ampliamento della discrezionalità delle Università nella definizione dell’offerta formativa, nel reclutamento del personale, nella stipula di contratti con enti esterni; la dimensione internazionale che caratterizza sempre più le attività di ricerca e di didattica; il diffondersi della cultura della valutazione, e delle conseguenti pratiche di raccolta e gestione di informazioni in adempimento ai relativi controlli.Questi fattori stanno generando effetti di maggiore competizione interna al sistema universitario ed accentuano l’esigenza degli Atenei di formulare una propria ed originale visione strategica, fondata sull’analisi dell’ambiente di riferimento, sulla valutazione delle risorse e competenze critiche, e sulla formalizzazione e sul controllo delle scelte strategiche.Si manifestano pertanto nuove esigenze per le Università, sulle quali già molti studiosi hanno scritto e per le quali però il processo di attuazione nella pratica è ancora incompleto.Le più pressanti ci sembrano: l’esigenza di definire meglio i confini dell’organo di governo delle Università nel quadro di un ripensamento complessivo dei modelli di governance, l’esigenza di implementare meccanismi di formulazione, comunicazione e misurazione degli obiettivi strategici e, nondimeno, l’esigenza di disporre di una struttura organizzativa e di una operatività meno burocratica e più “manageriale”, che consenta, cioè, di attribuire a manager specializzati i ruoli critici per lo sviluppo dell’ateneo.Alcuni passi già intrapresi sono legati alle modalità di definizione della programmazione triennale delle Università, alla diffusione di prassi di valutazione nelle attività didattiche e di ricerca, al tentativo di correlazione del finanziamento pubblico alle performance degli Atenei, ma un reale e sistematico cambiamento in seno al sistema universitario italiano è ancora tutt’altro che definito.In tale quadro questo lavoro vuole fornire alcuni spunti di riflessione sulle future evoluzioni dell’azienda università, partendo dai fenomeni sintetizzati in precedenza e sottolineando le problematiche ancora da risolvere o solo parzialmente risolte, con particolare riferimento:- alla necessità di una maggiore diffusione della cultura aziendale nella governance, nell’organizzazione e nella gestione delle università;- alla necessità di implementare strumenti di pianificazione strategica e di misurazione delle performance in ottica gestionale e non solo giuridico-formale.
Governance, strategie e performance dell'azienda università
CAMPEDELLI, Bettina;CANTELE, SILVIA
2010-01-01
Abstract
Negli ultimi anni, grazie all’effetto congiunto di interventi normativi e mutamenti nell’ambiente di riferimento, si sta assistendo ad un processo di “aziendalizzazione” dell’Università, ovvero di progressivo riconoscimento dell’esistenza di ciascun ateneo come istituzione autonoma, dotata di propria governance e struttura organizzativa e, soprattutto, di una discrezionalità decisionale più ampia rispetto al passato, seppure entro quei vincoli che l’appartenenza ad un sistema pubblico comporta.I fattori determinanti questo percorso evolutivo appaiono essere in particolare i seguenti: il riconoscimento della personalità giuridica e l’attribuzione alle Università di diverse forme di autonomia; le modifiche al sistema di finanziamento da parte del Ministero, ovvero la progressiva riduzione dell’incidenza del finanziamento statale sul totale delle entrate, il venire meno alcuni vincoli alla destinazione dei fondi, l’affermarsi di meccanismi di riparto del finanziamento basati anche su criteri di merito; l’ampliamento della discrezionalità delle Università nella definizione dell’offerta formativa, nel reclutamento del personale, nella stipula di contratti con enti esterni; la dimensione internazionale che caratterizza sempre più le attività di ricerca e di didattica; il diffondersi della cultura della valutazione, e delle conseguenti pratiche di raccolta e gestione di informazioni in adempimento ai relativi controlli.Questi fattori stanno generando effetti di maggiore competizione interna al sistema universitario ed accentuano l’esigenza degli Atenei di formulare una propria ed originale visione strategica, fondata sull’analisi dell’ambiente di riferimento, sulla valutazione delle risorse e competenze critiche, e sulla formalizzazione e sul controllo delle scelte strategiche.Si manifestano pertanto nuove esigenze per le Università, sulle quali già molti studiosi hanno scritto e per le quali però il processo di attuazione nella pratica è ancora incompleto.Le più pressanti ci sembrano: l’esigenza di definire meglio i confini dell’organo di governo delle Università nel quadro di un ripensamento complessivo dei modelli di governance, l’esigenza di implementare meccanismi di formulazione, comunicazione e misurazione degli obiettivi strategici e, nondimeno, l’esigenza di disporre di una struttura organizzativa e di una operatività meno burocratica e più “manageriale”, che consenta, cioè, di attribuire a manager specializzati i ruoli critici per lo sviluppo dell’ateneo.Alcuni passi già intrapresi sono legati alle modalità di definizione della programmazione triennale delle Università, alla diffusione di prassi di valutazione nelle attività didattiche e di ricerca, al tentativo di correlazione del finanziamento pubblico alle performance degli Atenei, ma un reale e sistematico cambiamento in seno al sistema universitario italiano è ancora tutt’altro che definito.In tale quadro questo lavoro vuole fornire alcuni spunti di riflessione sulle future evoluzioni dell’azienda università, partendo dai fenomeni sintetizzati in precedenza e sottolineando le problematiche ancora da risolvere o solo parzialmente risolte, con particolare riferimento:- alla necessità di una maggiore diffusione della cultura aziendale nella governance, nell’organizzazione e nella gestione delle università;- alla necessità di implementare strumenti di pianificazione strategica e di misurazione delle performance in ottica gestionale e non solo giuridico-formale.File | Dimensione | Formato | |
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