Nell’estesissimo panorama romantico tedesco, la filosofia di Solger assume una posizione assai originale ed eccentrica, per alcuni elementi radicata all’interno della tradizione a lui contemporanea ma, per altri, rivelatrice di un pensiero indipendente e ricco di scorci teoretici, offerti soprattutto dalla speciale estetica della rivelazione, da intendersi come Offenbarung divina nel finito. Al centro della ricerca solgeriana si pone una rinnovata interpretazione del concetto di Ironie. L’ironia solgeriana è il tramonto dell’idea che, rivelandosi nel finito, annulla se stessa mantenendo contemporaneamente tutta la propria trascendenza. Da qui nasce l’interesse della ricerca che, a partire dal concetto di istante (Augenblick), ha come principale obbiettivo la volontà di dimostrare come il tempo dell’arte permetta all’artista di concentrare il proprio sguardo (Blick) sull’Assoluto. I termini tedeschi così assonanti (Augenblick e Blick) aiutano a comprendere l’intreccio che, grazie all’opera d’arte, si istaura tra la temporalità della Offenbarung e la visione del bello, colta dalla sguardo dell’artista. La prima parte della tesi è dedicata alle questioni prettamente teoretiche della filosofia solgeriana e concentra l'attenzione sul concetto di rivelazione, rapporto trascendenza/immanenza e sulle ragioni che hanno spinto Solger a prediligere la forma dialogica. La seconda parte si focalizza sull'estetica solgeriana, sulla centrale tematica del "tempo dell'arte" e sull'opera d'arte come "apparenza essenziale" puntando su una lettura interpretativa di carattere fenomenologico per la quale fondamentale è il rapporto tra l'autocoscienza, lo sguardo intenzionale e l'opera d'arte. Dopo aver dedicato alcune pagine al concetto di dolore (Schmerz), con riferimento alla poetica filosofica di F. Hölderlin, e un paragrafo alla concezione solgeriana della musica come "arte del tempo", l'appendice conclusiva si propone di presentare un confronto tra Solger e la filosofia di Fichte (Wissenschaftslehre 1804).

In the German romantic era, Solgers philosophy assumes an original and eccentric position with many elements of the coeval cultural tradition but also with many innovative theoretical perspectives especially based on the aesthetics of divine revelation (Offenbarung) in the contingency. In the core of Solgers philosophy there is a renewed interpretation of the concept “Ironie”. For Solger irony is the sunset of the idea, that annihilates herself as phenomenon but contemporaneously continues to be transcendent as noumenon. My research examines, above all, the Solgerian concept of instant (Augenblick) and the assonance with the concept of “glance” (Blick) with a phenomenological interpretation and Solgerian conception of “self-consciousness”. First part is dedicated on theoretical problems, the second on the aesthetical issues and one appendix is dedicated on the relationship between the “second” Fichte (Wissenschaftslehre 1804) and Solger.

Per un'estetica dell'istante. Solger e lo sguardo sull'assoluto

CAMPARSI, Andrea
2010-01-01

Abstract

In the German romantic era, Solgers philosophy assumes an original and eccentric position with many elements of the coeval cultural tradition but also with many innovative theoretical perspectives especially based on the aesthetics of divine revelation (Offenbarung) in the contingency. In the core of Solgers philosophy there is a renewed interpretation of the concept “Ironie”. For Solger irony is the sunset of the idea, that annihilates herself as phenomenon but contemporaneously continues to be transcendent as noumenon. My research examines, above all, the Solgerian concept of instant (Augenblick) and the assonance with the concept of “glance” (Blick) with a phenomenological interpretation and Solgerian conception of “self-consciousness”. First part is dedicated on theoretical problems, the second on the aesthetical issues and one appendix is dedicated on the relationship between the “second” Fichte (Wissenschaftslehre 1804) and Solger.
2010
Rivelazione; ironia; autocoscienza; bellezza
Nell’estesissimo panorama romantico tedesco, la filosofia di Solger assume una posizione assai originale ed eccentrica, per alcuni elementi radicata all’interno della tradizione a lui contemporanea ma, per altri, rivelatrice di un pensiero indipendente e ricco di scorci teoretici, offerti soprattutto dalla speciale estetica della rivelazione, da intendersi come Offenbarung divina nel finito. Al centro della ricerca solgeriana si pone una rinnovata interpretazione del concetto di Ironie. L’ironia solgeriana è il tramonto dell’idea che, rivelandosi nel finito, annulla se stessa mantenendo contemporaneamente tutta la propria trascendenza. Da qui nasce l’interesse della ricerca che, a partire dal concetto di istante (Augenblick), ha come principale obbiettivo la volontà di dimostrare come il tempo dell’arte permetta all’artista di concentrare il proprio sguardo (Blick) sull’Assoluto. I termini tedeschi così assonanti (Augenblick e Blick) aiutano a comprendere l’intreccio che, grazie all’opera d’arte, si istaura tra la temporalità della Offenbarung e la visione del bello, colta dalla sguardo dell’artista. La prima parte della tesi è dedicata alle questioni prettamente teoretiche della filosofia solgeriana e concentra l'attenzione sul concetto di rivelazione, rapporto trascendenza/immanenza e sulle ragioni che hanno spinto Solger a prediligere la forma dialogica. La seconda parte si focalizza sull'estetica solgeriana, sulla centrale tematica del "tempo dell'arte" e sull'opera d'arte come "apparenza essenziale" puntando su una lettura interpretativa di carattere fenomenologico per la quale fondamentale è il rapporto tra l'autocoscienza, lo sguardo intenzionale e l'opera d'arte. Dopo aver dedicato alcune pagine al concetto di dolore (Schmerz), con riferimento alla poetica filosofica di F. Hölderlin, e un paragrafo alla concezione solgeriana della musica come "arte del tempo", l'appendice conclusiva si propone di presentare un confronto tra Solger e la filosofia di Fichte (Wissenschaftslehre 1804).
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